Le azzurre hanno incantato gli europei di Saluzzo

Sulle corsie femminili del volo Caterina Venturini ha centrato l’oro nell’individuale e nel tiro di precisione e Barbara Zurini ha vinto il titolo del combinato
Le azzurre hanno incantato gli europei di Saluzzo

L'Europa boccistica, da casa Auxilium, apre festosamente le braccia alle ragazze d'Italia, Caterina Venturini, Barbara Zurini, Serena Traversa, Virginia Venturini, Valentina Basei, Gaia Falconieri. La terza edizione dell'Europeo femminile del volo gratifica il boccismo azzurro attraverso le sue fantastiche rappresentanti e Saluzzo spedisce la cartolina di una nazionale non solo bella, non solo giovane, non solo credibile, ma soprattutto vincente. Sei volte sul podio per tre titoli continentali, un secondo e due terzi posti.

Dopo Euro 2013 di Komiza, ci ha pensato Caterina la Grande a riabilitare l'economia boccistica al femminile , come fece l'imperatrice russa con l'età d'oro. Lei, l'udinese Venturini, di ori ne ha conquistati due, con due prestazioni davvero superbe per tecnica e carattere. Nella prova individuale parlavano chiaro i 13-0, 13-1, 13-1, 11-5 contro la francese Gomez in semifinale, ma contava chiudere con un sigillo importante, quello della sfida conclusiva contro la croata Nives Jelovica. Rasentata la perfezione nelle prime cinque giocate, con un bottino già pingue (9-1), la Venturini a forza di chiedersi “non può essere vero”, si è trovata a dover rintuzzare gli assalti croati, sino al 10-10 a sei minuti dal termine. E' in questo frangente che sono emerse classe e freddezza di Caterina. Nella giocata numero 13, dopo aver fallito la bocciata sul punto avverso, non ci ha pensato un attimo a colpire un pallino pesantissimo, imitata nel turno successivo dall'algida Jelovica dopo il suono della sirena. Ma a rompere la parità occorreva ancora qualcosa in più. Lo ha trovato l'azzurra togliendo due volte il punto croato con due autentici acuti che hanno fatto delirare il pubblico. Per l'imperatrice Caterina c'era però da portare a termine una seconda missione, quella della rivincita nella precisione dopo l'argento di Komiza. La finale a quattro si è risolta strada facendo, in un testa a testa con la francese Suzy Marie: dal 12-6, al 12-10, al 12-14 e proprio sul penultimo bersaglio la zampata della leonessa (16-14) che, a pallini falliti da tutte (la monegasca Samarati e la serba Antonjak comprese), ha artigliato l'oro. Ancora sotto gli occhi di un emozionato presidente federale Romolo Rizzoli, uno dei primi ad accorrere ad abbracciare per la seconda volta Caterina.

Anche Barbara Zurini non è stata da meno nel percorso di avvicinamento al match clou, con un pokerino niente male: 22-17, 26-12, 28-13 e 23-21 in semifinale. Gli otto turni del combinato  finale contro la slovena Jencic, sono filati via sull'onda di un costante vantaggio dell'azzurra, i cui punteggi parziali non hanno fatto altro che consolidarne la mentalità raziocinante. Sul punteggio di 20-16 il cerchio si è stretto intorno alla slovena, proprio nel turno in cui era riuscita a realizzare cinque punti. Non c'era Giorgia Rebora nel replay europeo della sfida di staffetta fa Italia e Francia, ma Serena Traversa, scelta dall'Auxilium come “immagine” del Campionato. Il risultato è rimasto immutato, a favore della coppia francese, fantastica esecutrice della prova più spettacolare, sottolineata dal pubblico con tifo da stadio. Virginia Venturini e la giovane vichinga della Val di Susa , hanno tenuto testa alle transalpine sino a metà percorso (24-24), poi, pur mantenendo il ritmo di tiro delle avversarie, sono calate nella precisione concedendo a Barbara Barthet e Melanie Fabry la consacrazione europea sul 47/56 a 42/56. La stessa Barthet ha posto la firma pure sul titolo del tiro progressivo, bissando l'oro del 2013. L'antilope ha superato stavolta in finale la turca Ozturk che, un po' a sorpresa, aveva sottratto (35/42 a 34/46) alla nostra capitana Virginia Venturini, il biglietto per l'ultima corsa.  La medaglia di bronzo è finita pure al collo del baby tandem Valentina Basei – Gaia Falconieri. Il 13-3 inflitto dalle azzurre nei quarti di finale, alle montenegrine Sindik-Sujica, pareva aver rafforzato il tasso di sicurezza nei propri mezzi delle azzurre. Invece nella semifinale contro le francesi Marie-Amar (poi laureatesi campionesse), la coppia italiana ha subito mostrato titubanze e remore di sorta che hanno dato vigore alle, seppur non esaltanti, avversarie, arrivate in nove giocate sul punteggio di 11-1.

 

SERIE A RAFFA

Non c’è due senza tre. L’Aquila fa tris e guida il campionato di serie A della raffa. La squadra di Tarquini prosegue la sua esemplare marcia confermando solidità e maturità. 1-0 in casa dei modenesi della Rinascita, con i due set decisivi che arrivano ancora una volta da capitan Formicone. Si conferma in palla anche Domenico Dari e tutto il gruppo di Montegranaro. Altri tre punti in casa contro l’Utensiltecnica e secondo posto solitario per i marchigiani. Vince poi di nuovo tra le proprie mura, toste per chiunque, si era già detto, il Centro Riabilitazione Lars. 1-0 contro una potenziale big, la Fashion Cattel di Treviso, in un match nel quale un solo punto ha fatto spesso la differenza. Ora i campani sono terzi insieme a un’altra delle grandi che sembrerebbe aver ingranato, l’Alto Verbano di mister Basile. A farne le spese i campioni d’Italia del Boville. La formazione romana non gioca male e a tratti sembra poter invertire rotta, ma alla fine i conti non tornano e la partita finisce 2-1 per i varesini in trasferta. Resta dunque in coda a un solo punto il team capitolino, in compagnia della Rinascita e dell’Ancona 2000 che pareggia scappottando in maniera roboante a Montecatini.

SERIE A VOLO

Terza giornata della serie A in formato ridotto stante il rinvio di Brb – Ferriera all'8 dicembre. Intanto La Perosina si gode il solitario ruolo di capolista al termine di un cinico semi kappaò ai danni della malcapitata Masera il cui onore è stato salvato da Bunino grazie al pareggio nel tiro progressivo con Micheletti (44 pari). I punteggi delle varie prove sottolineano la giornata di grazia dei “Boulenciel” e le ottime prestazioni di Manolino (30) e Grattapaglia (25) nel tiro di precisione. Nel derby veneto fra Noventa e Pontese, i padroni di casa hanno affrontato la sfida a muso duro, tenendo l'esito finale bilicante sino alla fine. Sul parziale di 6-10 (bella la sfida della precisione fra Porello e Feruglio, 29-26) gli uomini di Ermanno Beraldo hanno cercato il colpo grosso, vincendo l'individuale (Buosi su Sever) e pareggiando sia nel combinato che a terne, mentre la Pontese aveva prevalso a coppie con Borcnik-Feruglio. La Borgonese non ha lasciato scampo al Gaglianico concedendo ai biellesi soltanto i due punti del combinato.

 

CONFEDERAZIONE EUROPEA

Intervista al vicepresidente mondiale Romolo Rizzoli

“Finalmente si è imboccata la strada giusta. La tanto sospirata Confederazione europea è nata ma non è stato un parto facile perché fino all’ultimo c’era qualcuno che aveva qualche perplessità. Ma poi tutti si sono convinti e si è lavorato in un clima di collaborazione. Abbiamo così tagliato un sospirato traguardo”.

E’ un Rizzoli visibilmente soddisfatto quello che esce dalla sala di rappresentanza del Municipio di Saluzzo dove si è appena conclusa la riunione dei dirigenti europei che dovevano dare un volto alla tanto sospirata Confederazione continentale.

Presidente, ce l’ha fatta.

“Sì, ho avuto una grossa soddisfazione. Erano anni che mi battevo e non è mai stato un cammino facile perché già nella precedente riunione di Rijeka, in Croazia, dove fu costituita la Federbocce europea del volo, qualcuno aveva storto la bocca. Ma non ho mollato. Ho espresso la profonda e assoluta necessità di trovare una strada europea unitaria. Convinzione per la quale mi sono sempre adoperato senza risparmio, come presidente della Confederazione mondiale, della Confederazione internazionale raffa e della Federbocce italiana”. 

Che vantaggi porterà una Confederazione europea?

“Tanti. Basti pensare che le bocce sono state riconosciute dal Comitato olimpico nel 1986 grazie all’istituzione della Cmsb, la confederazione mondiale unitaria. Confederazione che, sotto la mia guida, già nel 2010 aveva approvato un ordine del giorno che impegnava tutti ad attivarsi per la creazione di organismi unitari continentali. Un primo grosso successo è arrivato da nord e sud America dove si è data vita alla Confederazione pamamericana”.

D’accordo, ma sul piano pratico?

“Un organismo europeo unitario può colloquiare con tutte le analoghe strutture che si dedicano allo sport nel vecchio continente, può avere benefici sia di immagine che economici e può far aprire le porte delle manifestazioni multidisciplinari. Avremmo così potuto partecipare ai Giochi europei di Baku”.

C’è stato il taglio del nastro. E ora cosa succede?

“Il primo passo è fatto. Ora bisognadarsi una struttura operativa con i previsti adempimenti burocratici. E poi mettere gli uomini giusti nei posti giusti. Non occorrono tempi biblici. In un mese si può fare tutto”.

Si sono fatti nomi?

“Sì, da me. La federazione francese e quella italiana hanno da sempre cooperato per la crescita del nostro sport in tutto il mondo e ne sono alla guida. Ora a livello europeo è necessario allargare lo sguardo e dare seguito al lavoro svolto. Ho proposto alla presidenza la federazione turca”.

Come è andata?

Molto bene. Nessuno ha sollevato obiezioni. Anche perché nella mia presentazione ho sottolineato l’impegno della Turchia che, da quando si è affacciata al nostro sport,  ha sempre attuato una politica unitaria promuovendo tutti i sistemi di gioco. In questi ultimi anni ha organizzato anche importanti competizioni internazionali di tutte le specialità”.

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