Coppa Italia raffa. Perugia concede il bis

E’ la seconda volta che gli umbri centrano il titolo dei seniores. La Taggese si riconferma campione d’Europa della petanque
Coppa Italia raffa. Perugia concede il bis

Buona la prima, e la trentaquattresima. Perugia trionfa all’esordio della manifestazione regina per comitati, la Coppa Italia, e a distanza di 33 anni bissa. Nell’82 fu a Bologna, ieri a Roma, nell’ormai consueto palcoscenico del Centro Tecnico Federale. Il mix è quello giusto sin da subito: c’è talento, esperienza, giusti innesti, guida tecnica azzeccata e un ottimo spirito di squadra, tutto insomma per ben figurare. Anche quel pizzico di fortuna che in exploit del genere di solito aiuta sempre.

Il cammino dei grifoni comincia subito bene, venerdì. Al primo turno gli umbri dovrebbero vedersela con Pistoia, come minimo un’avversaria ostica se non addirittura una squadra potenzialmente da podio, e invece i toscani non si presentano. Al secondo arriva Trento, che guarda caso ha passato a sua volta il primo turno per via dell’assenza anche della sua avversaria, Monza. In tutto il torneo saranno le uniche partite “vinte” del tabellone iniziale. 5 set senza troppi patemi e la pratica superamento turno viene espletata in poco tempo. Al terzo turno del sabato mattina si comincia a battagliare maggiormente e i perugini incontrano, stavolta davvero però, i toscani fiorentini. Il match si ferma sul 5-1 e altri due set non conclusi. Si affilano dunque le armi per il pomeriggio, perché l’avversario cresce di durezza e difficoltà, perlomeno sulla carta. Trattasi della squadra campione in carica, Reggio Emilia, di nuovo attrezzata per concedere il bis. Gli emiliani arrivano però da un terzo turno tiratissimo, conclusosi ai pallini contro Verona. Provano a ricompattare le fila ma il meglio sembrano averlo già dato. Ancora una volta l’incontro non arriva all’ottavo set e si conclude sul 5-0 per gli umbri, che adesso si capisce: fanno davvero sul serio. La semifinale, domenica mattina, è per definizione insidiosa, contro Salerno, l’unico comitato dei quattro giunti al penultimo match che non ha mai vinto la competizione, eppure la rosa è di livello e sognare per i campani è lecito. Il rullo compressore perugino tuttavia non ne vuole sapere e prosegue il suo cammino, schiacciando avversari e ostacoli. Altro 5-1 senza ricorrere a set conclusivi al cardiopalma o peggio ancora ai pallini, e appuntamento per la finale.

L’ultimo scoglio è rappresentato da una delle squadre più attrezzate per concorrere alla vittoria finale sin dal sorteggio, leggasi Treviso. La rosa è di quelle davvero corazzate. Pasquale D’Alterio, Giuseppe Pappacena e Pietro Zovadelli, ma anche Giuliano Mirandola e Ulisse Binda, ovvero plurititolati vari e giocatori di comprovata esperienza e affidabilità, sebbene “solo” in cinque. L’ostacolo dunque è di quelli assai alti. Tra l’altro i veneti eliminano in semifinale ai pallini un’altra grande del torneo, L’Aquila, a cui un super-Formicone non basta per raggiungere la finale. I giocatori perugini non vanno però saggiamente di corsa né vogliono bruciare le tappe e anzi, con calma e convinzione, cominciano a scalare a piccoli passi la montagna trevigiana. E ci riescono, in soli altri 6 set. La coppa da alzare al cielo è loro, meritatamente. Niente da dire. Luca Brutti è il capitano della squadra, mediano di terna e grande puntista di coppia soprattutto nella finale, in cui non sbaglia praticamente nulla. Rischia solo di farsi “bruciare” una boccia in finale dall’arbitro di partita, per attendere troppo l’eventuale punto conclusivo di Tomao nella corsia accanto. Che non arriva. Luca Santucci, altro mancino come Brutti, è talentuoso e si sa, ma stavolta ci mette anche parecchia sostanza nella sua prestazione e piega Zovadelli, non nella sua migliore serata, in entrambi i set. In coppia con Brutti chiude di fatto il conto regalando il titolo nazionale al capoluogo umbro. Serviva poi un bocciatore di esperienza, livello e tenuta alla compagine e l’arrivo di Raffaele Tomao proprio dalla capitale è un usato di extra-lusso garantito. Il suo apporto c’è eccome e si vede. Stefano Maccarelli è poi il primo di terna e contribuisce con un rendimento in accosto di pregiata fattura e costanza alla vittoria finale. In panchina ci sono due giovanissimi, anzi tre. Sì perché a testimoniare ulteriormente l’amalgama della squadra campione ci sono anche questi dettagli. I giocatori della rosa sono di fatto sette: Luca Valecchi (ternano) è fisso mentre Michele Scapicchi e Daniele Pieggi ruotano e si alternano a ogni incontro, restando fuori a turno. In tre non arrivano ai settanta anni. Mica male come investimento futuro, oltre che per il presente. A gestire e consigliare, quando serve, il team, Omero “braccio d’oro” Fanali. Tutto gira, tutto funziona quando si vince e così è anche stavolta. Umbro Brutti, il dirigente-zio, segue, soffre (neppure troppo), incita e applaude, e alla fine serve anche quello.

LA CLASSIFICA

1° PERUGIA  - Dirigente Umbro Brutti, tecnico Omero Fanali, atleta capitano Luca Brutti, Luca Santucci, Raffaele Tomao, Stefano Maccarelli, Luca Valecchi, Michele Scapicchi, Daniele Pieggi

2° TREVISO - Dirigente Flavio Girotto, tecnico Mario Squizzato, atleta capitano Pasquale D’Alterio, Ulisse Binda, Giuliano Mirandola, Giuseppe Pappacena, Pietro Zovadelli

3° SALERNO - Dirigente Raffaele Luzzi, tecnico Ferdinando Esposito. atleta capitano Francesco Santoriello, Domenico Mauro, Marco Pappacena, Immacolato Califano, Raffaele Buono, Antonio D’Alterio

4° L’AQUILA- Dirigente Gianni Sebastiani, tecnico Angelo Di Giuseppe, atleta capitano Gianluca Formicone, Michele Agostini, Fabio Amorosi, Walter Calderoni, Stefano Casinelli, Matteo Tarquini

5° REGGIO EMILIA, 6° ANCONA, 7° MILANO, 8° CROTONE

GARE NAZIONALI RAFFA

23° Trofeo Torri Bianche – Martiri Vimercatesi (Monza) – Direttore Lorenzo Belotti di Bergamo – 128 individualisti di categoria A1-A – Classifica: 1° Davide Ceresoli (Ponte Mezzago, Monza); 2° Mattia Visconti (Achille Grandi, Crema); 3° Roberto Guerra (Tritium, Bergamo); 4° Massimo Crippa (Cadoraghese, Como); 5° Piero Dell’Oca (Sulbiatese, Monza); 6° Adelio Aglani (Ponte Mezzago, Monza); 7° Giovanni Travellini (Eu Sersar Bocce, Brescia Centro); 8° Diego Paleari (GS Rinascita, Modena). Punteggio della finale: 12-9.

EUROCUP PETANQUE

La partita decisiva è stata quella vinta dalla coppia Alessandro Basso e Alessia Bottero, 13 a 9 al doppio francese del Metz. L’incontro di finale termina per 3-2 a favore dei liguri e la Taggese si riconferma campione d’Europa. Il club di Imperia (nella foto scoppia di gioia) è sceso in campo nel palabocce di Belvaux Metzeri, in Lussemburgo, con Diego Rizzi, Maurizio Biancotto, Silvio Dalta, Saverio Amormino, Alessandro Basso, Donato Goffredo, Aurelio Dellepiane, Alessia Bottero e Maria Teresa Idda. Secondo posto per i francesi del Metz Ronde Petanque con Charles Weibel, Vincent D’Urso, Jean-Francois Hemon, Andre Lozano, Fabrice Riehl, Virginie Lauer, Nancy Barzin, Damien Hureau, Camille Max, Frederic Machnik e Michel Vancampenhout seguiti dal Riganelli-Esch (Lussemburgo), Club Bouliste Monegasque (Monaco), Les Calloux (Olanda), Boule Club Tromm (Germania) e dallo svizzero Lernan Petanque.

CAMPIONATI TIRO VOLO

Si sono celebrati sui campi cuneesi dell'organizzatrice Niellese, gli ultimi campionati nazionali della stagione 2015. La corona del tiro di precisione maschile è finita sul capo di Daniele Grosso. L'atleta della Brb nella finale a quattro ha messo in fila, con il punteggio di 22, Alessandro Porello della Noventa (20 punti subito e 15 nello spareggio), Omaro Pesce del Belluno (20 punti subito e 7 nello spareggio), e Alessandro Longo della Perosina (18 punti). Nel tiro progressivo femminile si è riconfermata regina Virginia Venturini. La friulana della Buttrio, grazie al punteggio di 38 su 44, ha prevalso nella corsa finale su Serena Traversa dell'Auxilium (35/44). Si sono fermate sul gradino sottostante, la valdostana Gaia Falconieri della Zerbion e la savonese Federica Negro de La Boccia Carcare.

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