Campionato raffa. Sabato il match dei fratelli D'Alterio

Pasquale e Giuseppe vis a vis nell'incontro Fashion Cattel e Alto Verbano, una tappa decisiva nella corsa allo scudetto. La Brb ha recuperato il velocista Roggero
Campionato raffa. Sabato il match dei fratelli D'Alterio

SERIE A RAFFA – SI TORNA IN CAMPO

Sono forti, plurititolati, legatissimi. Fra qualche giorno si troveranno uno contro l’altro. E sono fratelli. Trattasi di Pasquale (foto) e Giuseppe D’Alterio: prodotti di assoluta qualità della raffa tra i diversi sfornati negli ultimi venti anni dalla Campania. Il primo, è il capitano storico e bandiera della formazione trevigiana, oggi Fashion Cattel, che ha registrato un quinquennio di vittorie consecutive tra il 2005 e il 2009. Il suo palmares nazionale e internazionale è pieno di trofei e titoli di ogni genere. Il secondo, 5 anni più giovane, è uno dei punti di forza dell’attuale capolista del campionato, l’Alto Verbano di Varese. Anche la sua bacheca personale non è esattamente vuota, anzi. E a Treviso, insieme al fratello, c’è stato per buona parte anche della sua carriera, contribuendo al periodo d’oro dei veneti. Sabato prossimo, si diceva, saranno contro, sulle corsie amiche del maggiore. Non è chiaramente la prima volta che accade, ma in ogni occasione ci sono spunti per rendere stimolante l’evento. All’andata finì 2 a 0 in favore dei lombardi, in un confronto per la verità senza troppa storia. Tra l’altro i due non furono mai opposti direttamente.

Pasquale, osservando la classifica, di certo annoverabile tra i delusi sin qui della stagione. Un giochetto piuttosto noto e in voga quando ci sono le pause di campionato. La sua squadra infatti è stata praticamente sempre nella seconda metà della classifica, pur essendo stata assemblata con ben altre ambizioni. Anche sotto la sua guida. Cosa non ha funzionato allora? “I risultati parlano chiaro”, afferma Pasquale “posso solo dire che tutta la squadra ci ha messo sempre il massimo impegno e concentrazione. Aggiungo soltanto, in qualità di capitano da 11 anni, che sono molto amareggiato e dispiaciuto per tutto il nostro staff, patron Casagrande e sponsor Gianfranco Cattel compresi, e i tifosi, che quest'anno speravano in un altro andamento di classifica. Mi permetto però di spezzare una lancia a favore dei miei compagni, perché arrivare in una società blasonata come la nostra e ambientarsi subito, non è facile psicologicamente”. Realismo ma anche difesa del team, del resto il capitano è il capitano. Obiettivi restanti per questo finale di campionato? “La matematica ci permette di poter arrivare ancora nelle prime 4 posizioni e noi ci proveremo con il massimo impegno”. Non si tira indietro nemmeno quando chiedo se si sente di essere entrato nella seconda parte della sua carriera come alcuni sostengono. “Ti ribadisco che i risultati parlano chiaro, secondo il movimento è giustissimo e per me può anche andar bene”. La sensazione che però covi ancora parecchia brace sotto le ceneri, è assai tangibile. Torniamo alla partita di sabato. Come ci si trova a giocare ogni volta contro il proprio fratello? “Io l’ho cresciuto e gli ho fatto scavalcare l’appennino per la prima volta. Non riesco mai a mettere la cattiveria agonistica che mi serve per giocare bene e poi lui è più forte e più giovane”. E lo vincerà questo scudetto con l’Alto Verbano? “Dipende molto dal prossimo incontro, comunque io penso di sì”.

Eccolo perciò Giuseppe, tra le file dei contenti, che in vetta insieme ai suoi compagni lotterà per rimanerci fino in fondo. “A Treviso sarà un incontro molto difficile, perché la loro è una squadra forte, anche se la classifica non lo dice”, analizza il prossimo turno e la squadra del fratello “ma le bocce sono strane, ci sono delle annate che non gira. Perché penso che le potenzialità ci siano. E spero che non le mettano in atto il prossimo incontro”, ironizza scaramanticamente. “Per me giocare contro mio fratello e contro la Monastier non è come gli altri incontri. Lì c'è una parte della mia carriera boccistica oltre che famigliare. Non sarà semplice ma cercherò di fare il mio meglio”. Ma anche per lui Pasquale comincia a calare? “Mio fratello è ancora un validissimo giocatore e non penso che sia nella seconda parte della sua carriera. Io come bocciatore non lo cambierei con nessuno”. Ma infine, c’è la possibilità che i due fratelli si ritroveranno insieme in una qualche squadra? “Mai dire mai”, conclude Giuseppe, “Io spero prima possibile”, risponde Pasquale “così lo me lo ritroverò meno contro come avversario”.

DARI, IL JOLLY DEL MONTEGRANARO

Nella prima parte della stagione è stato uno dei protagonisti del torneo. Probabilmente il meno atteso. Tuttavia i numeri hanno parlato e continuano a farlo per lui. Che di chiacchiere, al contrario, di solito non ne fa molte. Eccoli: nel girone di andata, il 76% dei set disputati individuale li ha vinti. In coppia il 61. Dato quale metro di misura del torneo Gianluca Formicone, le cui percentuali nelle stesse prove e nello stesso periodo sono rispettivamente dell’83 e del 61, non dovrebbe essere necessario aggiungere molto altro. Chi è? Domenico Dari, senza dubbio una delle chiavi di quel Montegranaro rivelazione che al suo massimo è arrivato addirittura in cima alla classifica. Considerando che i marchigiani erano partiti, un po’ a detta di tutti, per un’altra stagione di sofferenza e salvezza, niente male davvero. Adesso viaggia al 70 e 58%, avendo “rallentato” un po’ come del resto la sua squadra di appartenenza. Dari è nipote d’arte. Giovanni, lo zio, non molti anni fa è stato un ottimo puntista nel panorama delle bocce sintetiche. Uno che il pallino lo vedeva spesso da vicino. Domenico è lo stesso tipo di giocatore, ma se c’è da tirare non si tira mai indietro e quando in giornata sbaglia con il contagocce. Il temperamento poi, la maturità e l’ostinazione a non darsi per vinto sino all’ultima boccia, fanno di lui un avversario di quelli che è sempre meglio prendere con le pinze. Insomma, come si dice in giro “il marchigia’ è tosto”.

MAURO ROGGERO, LA LEPRE DEL VOLO

E' tornato. Ed è tornato grande. Mauro Roggero, 26 anni da poco compiuti, da 6 in servizio permanente effettivo alla Brb, è tornato puntuale per aiutare la Signora in Rosso a farsi incoronare regina. Si era fermato per un dolore alla schiena, il 12 settembre dello scorso anno, dieci giorni prima del mondiale; è rientrato nei ranghi il 16 gennaio, ma solo per riassaporare il gusto del gruppo, impiegato nel tradizionale.

“In effetti – dice il Metronomo dalla faccia d'angelo – ho ripreso ad inizio anno, correndo senza forzare, dopo tanti esercizi e tanta fisioterapia con l'ausilio di Valerio Remino. Non mi sento ancora al massimo e non tengo ancora i ritmi di allenamento precedenti (una volta al giorno, ndr). Mi segue sempre Fulvio Peira, il tecnico con il quale iniziai alla Chierese“. L'astigiano di Albugnano, un fuoriclasse che ha il solo torto di una eccessiva modestia, antieroe per indole, ma con leve e cuore sovrumani, è tornato per regalarci e regalarsi ancora brani di classe con una maglia di colore azzurro. “Vorrei riprendere il cammino con la nazionale intrapreso nel 2007 – ha aggiunto Roggero -, quando vinsi il primo mondiale con la staffetta under 18. In nove anni ho avuto la fortuna di vivere momenti indimenticabili. Purtroppo è stato duro il dover rinunciare al mondiale di Rijeka. Dopo esserti preparato a lungo per l'occasione… “.

Curiosità e aneddoti azzurri si sprecano, ed è lo stesso Roggero che ricorda in maniera indelebile quello spareggio ai World Games del 2013 in Colombia, quando strappò l'oro ad Abelfo, dopo il 46 pari e quei due minuti e mezzo corsi all'aperto, superando non solo il campione francese, ma il caldo e l'umidità inclementi. “Fu una grande emozione, ma pure una fatica incredibile“ sottolinea Mauro. Non ci volle molto a capire che aveva le carte in regola per diventare quello che poi è diventato. Un grande , anche come uomo. Sincero, sempre disponibile. Aperto agli altri.  Gli piace anche fare l'istruttore. E come quelli che parlano poco, bada di più ai fatti .

In effetti l'enologo astigiano che si è fregiato di 4 record mondiali (l'ultimo, 61 su 61, risalente al dicembre 2014, in staffetta con Ferrero), 5 italiani, un oro e un bronzo ai mondiali, un titolo europeo, 2 ori ai Giochi del Mediterraneo ed uno ai World Games, oltre tre titoli nazionali, ha la forma mentis del vero sportivo, capace di dissipare con la leggerezza e l'eleganza del suo gesto atletico i luoghi comuni sulle bocce.

COPPACAMPIONI VOLO

Definita la griglia delle squadre partecipanti alla Coppa Europa dei Campioni che sabato 23 aprile esordirà con il primo turno preliminare. Si inizia con questo programma : La Perosina – Vargon (Croazia), Pontese – Istra Porec (Croazia), Kanarevo (Serbia) – Aix les Bains (Francia), Antena Portaroz (Slovenia) – Cro Lyon (Francia). Il ritorno sabato 30 aprile. Sono qualificate di diritto ai quarti di finale (21 e 28 maggio) , le vincitrici dei rispettivi campionati nazionali, vale a dire Brb, St Vulbas (Francia), Zrinjevac (Croazia), Lokateks Trata (Slovenia).  La finale a quattro l'11 e 12 giugno a Savigliano.

GARA NAZIONALE RAFFA

50° Gran Premio Città di Suzzara – Suzzarese (Mantova) – Direttore Fabrizio Cella di Como – 88 coppie di categoria A-B – Classifica: 1° Paolo Spallanzani-Roberto Vandelli (Buco Magico, Reggio Emilia), 2° Luca Bonifacci-Giuseppe Pappacena (Monastier, Treviso), 3° Giorgio Perego-Davide Meloni (Cadoraghese, Como), 4° Massimo Giberti-Maurizio Marassi (Cavallino, Modena), 5° Roberto Berselli-Gianluca Berselli (Formiginese, Modena), 6° Sovente Losi-Alberto Selogna (Tricolore, Reggio Emilia), 7° Leonardo Porrozzi-Giudo Simonazzi (Colbordolo, Pesaro-Urbino), 8° Giorgio Fava-Luca Guaraldi (Centese Baltur, Ferrara). Punteggio della finale: 12-4.

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