Ciclismo, Armstrong: «Con il doping ho generato ricchezza»

L'ex ciclista americano squalificato a vita dopo aver vinto setet Tour: «Se ricominciassi nel 1995 mi doperei ancora, tutti lo facevano. E con quei successi ho fatto espandere l'industria del ciclismo e aiutato milioni di malati»
TORINO -«Oggi non mi doperei più, non se iniziassi la carriera oggi, ma se mi portaste indietro nel 1995, quando il doping era completamente e totalmente diffuso e dilagante probabilmente lo farei ancora. So che la gente non vuole sentire queste cose, ma sono la verità». Un'intervista choc di Lance Armstrong alla Bbc riapre il dibattito sul grande ciclista americano, vincitore di sette Tour de France, ma poi squalificato a vita per doping. «Quando presi la decisiamo, quando i miei compagni di squadra presero la decisione, quando l'intero gruppo prese la decisione era una cattiva decisione e in un momento sbagliato, ma quella decisione fu presa. E io so cosa successe al ciclismo dal 1999 al 2005. Ho assistito alla sua espansione. So esattamente cosa è successo all'industria del ciclismo. So cosa è successo alla Trek (il suo sponsor fornitore di biciclette, ndr): da 100 milioni di dollari di vendite passò a 1 miliardo di dollari. So cosa è successo alla mia fondazione per combattere il cancro: da non raccogliere un dollare a raccogliere 500 milioni di dollari e aiutare tre milioni di persone. Vogliamo cancellare tutto questo? Non credo che nessuno abbia voglia di dire sì. Non credo che la storia sia stupida. La storia corregge un sacco di cose. E io sento di aver vinto quei Tour».

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