Nico Valsesia sul Monte Ararat con il dispositivo che "legge" il sudore

Si tratta di una dispositivo biomedico di una startup di Parma che permette di controllare informazioni che in passato si potevano avere solo con le analisi del sangue

TORINO - Nel sudore ci sono informazioni assimilabili a quelle del sangue, ma finora nessuno sapeva come estrarle. Ora, grazie a una startup è stato progettato un bionsensore unico al mondo che, “leggendo” il sudore degli atleti, “impara” e indica quando integrare liquidi e sali minerali per prevenire crampi e infortuni. L’innovazione ha subito catturato l’attenzione di diversi coach, atleti e di un campione di endurance del calibro di Nico Valsesia, che proprio in questi giorni si trova nel mezzo di una nuova impresa che lo vede avventurarsi dal Mar Nero fino alla cima del monte Ararat e ha portato con sé il dispositivo per tenere sotto controllo il suo fisico e gestire al meglio i cali di liquidi e sali minerali.
CEROTTO - La startup, nata a Parma nel 2018 si chiama Biometrica e ha alle spalle numerose collaborazioni con importanti enti di ricerca (CNR, Università di Pisa, Università di Verona e Università di Parma), il dispositivo si chiama Swemax. In pratica è un dispositivo composto da un cerotto intercambiabile che cattura microscopiche gocce di sudore e le trasmette al dispositivo elettronico cui è collegato. Un oggetto leggerissimo, un concentrato di tecnologia grande quanto un accendino, che si posiziona a contatto della pelle all’interno di una tasca negli indumenti tecnici (magliette e canotte) che fanno parte del kit.

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