Kenya, l'atletica chiama il ciclismo: sarà la nuova frontiera?

Dalla corsa il monopolio africano si estenderà anche al ciclismo? Dopo i successi di  Girmay alla Gand-Wevelgem e al Giro d’Italia dall’Eritrea ora l’attenzione si sposta in Kenya, dove  Kipchoge e  Ratcliffe hanno lanciato il nuovo progetto targato Ineos
Kenya, l'atletica chiama il ciclismo: sarà la nuova frontiera?

TORINO - Dalla corsa il monopolio africano si estenderà anche al ciclismo? Dopo i successi di Biniam Girmay alla Gand-Wevelgem e al Giro d’Italia dall’Eritrea ora l’attenzione si sposta in Kenya, dove Eliud Kipchoge e James Ratcliffe hanno lanciato il nuovo progetto targato Ineos. Kipchoge è l’uomo che ha spostato i limiti della maratona un po’ più in là, dimostrando che un essere umano è in grado di correre 42,195 km in meno di due ore. è in quell’occasione che i suoi passi si sono incrociati con quelli di Sir Ratcliffe, che con Ineos sponsorizzò l’impresa a Vienna. Da allora il maratoneta e il miliardario inglese non si sono mai persi di vista e adesso hanno deciso di rilanciare, mettendo insieme l’altra grande passione del signor Ineos: il ciclismo.

CHE SCALATA - Acquistato il Team Sky nel 2019, Ratcliffe ha vinto Tour de France (con Egan Bernal) e Giro d’Italia (con Tao Geoghegan Hart e con lo stesso Bernal) e ora va a esplorare quella che tutti considerano la nuova frontiera del ciclismo mondiale, l’Africa. Lo farà attraverso un’Academy, che farà base nel campo di allenamento di Kaptagat, dove Kipchoge ha preparato tutte le sue grandi imprese. «Ho visitato le strutture di Kaptagat e sono convinto che questa partnership possa davvero fare qualcosa di diverso e unico per il ciclismo». Soddisfatto Kipchoge, che ai Giochi di Tokyo (a quasi 37 anni) ha bissato l’oro olimpico di Rio 2016: «Sono orgoglioso di ampliare il camp di Kaptagat facendolo diventare un centro di alto livello per più sport diversi». Il Kenya, che pure ha visto nascere Chris Froome, si prepara a conquistare il mondo a colpi di pedale.

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