Ciclismo, una Liegi-Bastogne-Liegi da guerre stellari

Pogacar contro Evenepoel è la bella tra i fenomeni. Tadej e Remco hanno conquistato le ultime due edizioni e anche il confronto generale è pari: 5-5
Ciclismo, una Liegi-Bastogne-Liegi da guerre stellari© ANSA

Il campione del mondo contro chi, il mondo, riesce a piegarlo ai propri voleri. La Liegi-Bastogne-Liegi edizione numero 109 vive sull’elettricità di questa sfida, si nutre della tensione di un duello che riesce ad emozionare. La Doyenne, la classica più antica - prima edizione 1892 -, avvolge la più fresca delle rivalità che il ciclismo di questa nuova era può proporre, con Van Aert e Van der Poel ai box.

Caccia alla tripletta

Tadej Pogacar va a caccia di uno storica tripletta dopo Amstel Gold Race e Freccia Vallone, in una stagione segnata da una quasi costante sensazione d’onnipotenza. Remco Evenepoel, iridato di Wollongong, scende dal Teide e vola da Tenerife destinazione Liegi per stupire ancora il pubblico di casa dopo la prova di forza di un anno fa. Gli ultimi due vincitori della Doyenne si scontrano per la prima volta su strada dal Mondiale australiano dello scorso settembre, quando Evenepoel scrisse una pagina di storia del ciclismo trionfando in solitaria. Gli occhi saranno tutti su di loro, così lontani eppure così vicini. Predestinati, carismatici e vincenti, colpiscono in maniera diversa.

Le differenze

Pogacar è un dominatore di grandi giri che si sta scoprendo famelico anche nelle corse di un giorno, vince con forza ma senza prepotenza. Evenepoel, ex calciatore delle selezioni giovanili del Belgio, è una macchina che crea watt e attacchi micidiali e che - dopo una Liegi, una Vuelta e un Mondiale - sta cercando di reinventarsi uomo da corse a tappe a partire dal prossimo Giro d’Italia, prima di planare sulle strade del Tour ed entrare in totale collisione con lo sloveno magari proprio dal 2024. Percorsi diversi, stesso obiettivo: la sfida Pogacar-Evenepoel di domani è un assaggio di un duello che può monopolizzare il grande ciclismo.

Senza paura

«Sono quasi al 100%, forse 105%» ha scherzato Evenepoel prima della ricognizione, effettuata nella giornata di ieri a ritmo particolarmente sostenuto soprattutto sulla Redoute. «Se sono impressionato da Pogacar? No, ormai non più. Vincere così tanto per lui è normale. È il favorito, ma non ho paura» ringhia il belga, reduce dal lavoro in altura e che potrà contare sul supporto di Julian Alaphilippe, il francese al rientro dopo il Fiandre e un avvio di stagione complicato. «Non sento alcuna pressione o stress. Anche se sarà speciale correre con la mia maglia iridata e con il numero 1. Forse darò qualche watt in più». Spulciando i precedenti emerge che nelle dieci occasioni in cui lo sloveno e il belga si sono incrociati nelle corse di un giorno, il dato dei piazzamenti migliori è in parità (5-5) mentre quello dei successi dice 3-1 per Remco: Evenepoel si è affermato nelle edizioni 2019 e 2022 della Classica di San Sebastian e nel Mondiale di Wollongong, mentre Pogacar ha vinto “contro” il belga il Lombardia 2021. «Non abbiamo ancora gareggiato molto l’uno contro l’altro - ha detto Pogacar -, ma ci rispettiamo. Credo però che non dovremo tener d’occhio solo lui: Ineos, EF Education EasyPost e Israel Premier Tech sono formazioni molto forti». I due antagonisti arriveranno alla gara dopo percorsi d’avvicinamento molto diversi: «Lui è pronto per il Giro, io per riposarmi» ha scherzato lo sloveno. «Non ho preferenze su come giocarmi la vittoria, alla fine vincere è vincere. Ma se devo scegliere preferirei arrivare da solo: Remco è fresco e in uno sprint sa essere veloce». Tra tante parole, una sola certezza: la Liegi di domani non sarà l’ultimo capitolo della loro rivalità.

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