Ciclismo, 76esimo Gp Liberazione: trionfa Romele

A Caracalla uno spettacolare epilogo delle gare Under 23 e Donne Elite, con il titolo femminile che resta in Italia grazie alla vittoria di Zanardi. Presente anche il ministro Abodi
Ciclismo, 76esimo Gp Liberazione: trionfa Romele© mailchi.mp 

Torna a parlare italiano il Gran Premio della Liberazione, la storica manifestazione ciclistica capitolina che sul tracciato di Caracalla è culminata con lo spettacolo delle corse internazionali  Under 23 e Donne Elite . È il bergamasco Alessandro Romele a salire sul gradino più alto del podio nella 76ma edizione della gara maschile.  Il fresco vincitore della Coppa Zappi si ripete a Roma coronando 130 chilometri in fuga in un gruppo sempre più scremato, fino al successo finale in un appassionante duello col danese Gustav Wang (Restaurant Suri Carl Ras). Completa il podio Alessandro Pinarello (Progetto Verde Bardiani Csf Faizanè). Il giovane talento del Team Colpack Ballan Csb centra il primo successo a livello internazionale, l'ennesimo per il team bergamasco che si porta a casa il trofeo a squadre intitolato a Eugenio Bomboni, storico organizzatore del GP Liberazione.

Presente il ministro Abodi

Il Ministro per lo Sport e per i Giovani Andrea Abodi ha presenziato all'evento ciclistico di Caracalla, premiando il vincitore della gara maschile: “Questa manifestazione rappresenta i valori ei significati di questa giornata che è la giornata della Libertà e della Democrazia - le parole di Abodi - vorrei dare qualcosa di più, l'ho detto al presidente Dagnoni, dalla 77esima edizione vorrei essere più coinvolto in tutti gli eventi, anche collaterali, perché questa non è soltanto una gara. Mi ricordo quando ero più piccolo rappresentava emblematicamente il punto d'incontro tra dilettanti e professionisti, tra il mondo dell'Est e il resto del mondo, quindi ha significati che sono oltre quelli sportivi, anche quasi geopolitici. In un momento come questo, è un punto di incontro che va celebrato, ma va soprattutto sostenuto”.

La gara e le parole di Romele: "Vincere fa sempre un certo effetto"

L'azione di giornata prende corpo nel secondo dei 23 giri del circuito di Caracalla: si avvantaggiano Foldager, Romele, Hansen, Wang, Bonelli e Moro. Quest'ultimo desiste ben presto e nelle tornate successive si aggiungono al manipolo De Pretto, Martinelli, Ermakov, Pezzo Rosola, Weiss, Butteroni, Rizza, Glivar e Turk.
Una fuga nutrita che viaggia a quasi 45 km/h. Al quarto giro, di quei 14 battistrada ne rimangono solo due: Romele e Wang. Gli ultimi venti chilometri di corsa sono una lunga pedalata "di coppia" fino all'arrivo finale. Sul rettifilo di Largo Cavalieri di Colombo è il campione d'Italia juniores 2021 ad avere lo spunto vincente, riportando l'Italia in cima all'albo d'oro della storica manifestazione capitolina dopo il successo tedesco di Uhlig dell'anno scorso. Alle loro spalle, spazio per l'allungo di Pinarello che taglia il traguardo in solitaria per un buon terzo posto.

"Reputo quella di oggi - le parole del vincitore della 76esima edizione del Gp della Liberazione - una vittoria di inizio e non l'arrivo di un traguardo, da cui prendere molto, interiorizzare e capire che non è tutto come dicono. In Italia ci sono corridori forti e abbiamo gare importanti, di livello e non è una novità se gli stranieri vengono a correre in Italia. Non dobbiamo pensare che in Italia non si possano crescere corridori forti e che si debba andare solo all'estero. All'arrivo ho buttato fuori un po' tutte le tensioni che ho accumulato nell'ultimo anno e mezzo, ricco di problemi fisici, di disavventure, sfortuna. Sono stato operato due volte, una volta al setto, un'altra alle tonsille, diciamo che ho avuto svariate difficoltà. Emotivamente sono cresciuto tanto, i pianti dopo l'arrivo ne sono stati un po' la conferma. Diciamo che vincere fa sempre un certo effetto".

Donne Elite, vince Silvia Zanardi: "Ci tenevo a fare bene, era uno dei miei obiettivi"

La mattinata del 25 aprile alle Terme di Caracalla si apre con il Coati Liberazione Donne , quinta edizione della corsa femminile del Gran Premio della LiberazioneA conquistare la maglia rosa al termine di 16 giri per un totale di 96 km, è Silvia Zanardi (Bepink) che regola il gruppo in volata e condivide il podio con due atlete della Fassa Bortolo: Cristina Tonetti e Giorgia Bariani. Le 73 ragazze partecipanti hanno pedalato compatte sul sinuoso circuito nel centro di Roma fino alla fine, salvo una progressiva scrematura che ha portato trenta di loro a lottare per il successo: sprint quasi senza storia, con la 23enne di Fiorenzuola, una delle migliori pistard italiane che su strada si era campionessa vincitrice europea Under 23 nel 2021. Silvia Zanardi permette così alla Bepink di aggiudicarsi il trofeo Mario Carbutti, destinato alla squadra della vincitrice.

"Ci tenevo tantissimo a far bene oggi - le parole della vincitrice, premiata sul palco da Svetlana Celli, presidente dell'Assemblea Capitolina - la prima gara internazionale di stagione era uno dei miei obiettivi di quest'anno, sono molto contenta. Ho provato più volte a portare via un gruppetto, ma non ci sono riuscito, così mi sono giocato tutto in volata".

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