Van Der Poel, ruote e mani sul Giro delle Fiandre

Il campione del mondo è l'uomo da battere della 108esima edizione: "Una gara con molti scatti e salite in rapida successione, una corsa aggressiva. E' per questo che la adoro"
Van Der Poel, ruote e mani sul Giro delle Fiandre© AFP

L'uomo chiamato Monumento, Mathieu Van der Poel, ci prova di nuovo. Il Giro delle Fiandre è la sua corsa preferita anche se, a dirla tutta, non c'è classica di primavera che non si adatti alle sue caratteristiche. Un mix di resistenza e di esplosività, di sfrontatezza e coraggio. Non è retorica, sono numeri e fatti incontrovertibili. Nelle cinque partecipazioni alla Ronde l'attuale campione del mondo non è andato mai al di sotto del quarto posto (all'esordio, nel 2019), vincendola due volte e inchinandosi solo alla giornata di grazia di Kasper Asgreen nell'aprile 2021 e allo strapotere di sua MaestàTadejPogacar in una grigia domenica di un anno fa. Più in generale il peggior risultato di Van der Poel in una classica Monumento risale alla Milano-Sanremo 2020, quando l'olandese chiuse al tredicesimo posto. Da quel momento, mai fuori dalla top 10 alla Ronde, alla Parigi-Roubaix o alla Sanremo. "E' vero, il Fiandre mi si addice – ha detto il campione del mondo -. È una gara con molti scatti e salite in rapida successione, una corsa aggressiva. E' per questo che la adoro". Come riuscire a sabotare questa macchina perfetta è il tema che si annoda con le scariche di elettricità e di adrenalina che il Giro delle Fiandre – arrivato alla 108esima edizione – sa regalare alle Fiandre, al Belgio, al mondo del ciclismo tutto. Sedici gli iconici muri in programma, con due sole novità (Kappelleberg e Nieuwe Kruisberg/Hotond) rispetto ad un anno fa: il più duro è il Koppenberg, ma saranno come ancora Vecchio Kwaremont e Paterberg a decidere il destino della corsa. Van der Poel arriva alla sua sesta Ronde con soli tre giorni di gara nelle gambe: sarebbe un problema per molti, non per il campione del mondo che ha già vinto (E3 Saxo Classic) e deciso (Milano-Sanremo) le corse cui ha preso parte. Vincere il Fiandre significherebbe raggiungere il club d'elite dei tre volte campioni alla Ronde con Buysse, Magni, Leman, Museeuw, Boonen e Cancellara. Vincerlo con la maglia da campione del mondo, inoltre, spezzerebbe l'incantesimo degli iridati che non trionfano a Oudenaarde dalla cavalcata di Peter Sagan nel 2016. La tempesta perfetta abbattutasi sui rivali più accreditati nell'Attraverso le Fiandre di mercoledì – nove ossa rotte per Van Aert, clavicola per Stuyven, acciacchi e abrasioni per Pedersen che sarà comunque al via – sembra allineare in maniera ancora più precisa i pianeti verso un trionfo del nipote e figlio d'arte olandese. Dall'altro lato, "non ho mai nascosto che preferisco correre con tutti i migliori al via" ha confessato Van der Poel, perchè "forse c'è ancora più pressione sulle mie spalle, il che non rende le cose più facili". Senza Philipsen – che ha scelto di concentrare le proprie energie su Scheldeprijs e Parigi-Roubaix –, l'olandese avrà tutta l'Alpecin-Deceuninck a sua disposizione. Basterà?

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Giro delle Fiandre, la strategia

Il pronostico praticamente scontato libera, sulla carta, la testa di tutti gli outsider: chiunque dovesse provare a far saltare il banco con un attacco da lontano non avrebbe certo niente da rimproverarsi se non dovesse riuscire a portare a casa l'intera posta. Una condizione comune che allarga il fronte dei possibili candidati al colpo di mano e stuzzica la fantasia degli attaccanti, magari in cooperazione: dallo statunitense Jorgenson all'azzurro Bettiol, dallo sloveno Mohoric ("penso a Fiandre e Roubaix da questo inverno") allo svizzero Kung, passando per l'olandese Van Baarle e il belga Wellens. Van der Poel dovrà poi stare attento agli eventuali compagni di fuga: come dimostrato da Colbrelli tre anni fa e da Pedersen la scorsa settimana, l'olandese è vulnerabile in una volata lanciata. Capito, Milan e Trentin? Diretta tv integrale in chiaro, su RaiSport dalle 9:50 e su Rai2 dalle 15. Su Eurosport 1 diretta al via dalle 9:45. In Spagna, intanto, l'americano dell'Uae Emirates Brandon McNulty si impone al Gp Miguel Indurain. Sesto Samuele Battistella. Domani la partenza del Giro dei Paesi Baschi con un cast stellare: Vingegaard, Evenepoel, Roglic e Ayuso.

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