Battistella: "Dopo la caduta come se non fosse successo nulla"

Intervista al 25enne veneto, reduce da un buon avvio di primavera: "In gruppo c’è troppa tensione. Amstel Gold Race? Spero in un buon risultato"
Battistella: "Dopo la caduta come se non fosse successo nulla"

Dal pavé alle cotes cambiano assetti, sforzi, tattiche. Cambiano anche i protagonisti, tranne il favorito numero uno: dopo la storica doppietta Fiandre-Roubaix Mathieu Van der Poel è al via della corsa di casa, quell'Amstel Gold Race - giunta alla 58ª edizione, partenza da Maastricht prima di 253km e 33 muri - che è già riuscito a vincere nel 2019 con una delle rimonte più spettacolari della storia recente del ciclismo. Ai nastri di partenza anche Samuele Battistella, 25enne veneto iridato Under 23 nel 2019 oggi all'Astana Qazaqstan Team, reduce da un avvio di primavera in crescendo. «Ho iniziato la stagione presto, dall'Australia. Ho fatto fatica all'inizio, poi da Sanremo e Parigi-Nizza ho cominciato a sentire le gambe giuste. Ai Paesi Baschi ho dimostrato di avere una buona condizione con un secondo e un nono posto di valore».

Battistella, dopo l'incidente ai Paesi Baschi si è tornati a parlare con forza di sicurezza.
«Ero in ventesima, venticinquesima posizione quando c'è stata la caduta che tutti hanno visto. Il giorno dopo, però, è stato come se non fosse successo niente. Entrate, limate e discese come sempre. Non penso sia colpa dei percorsi o del gruppo, sento però un gran nervosismo: bisogna stare davanti, costi quel che costi. Sei praticamente portato a non frenare e quindi a commettere errori».

Veniamo all'Amstel Gold Race. Che obiettivi ha?
«Ci arrivo abbastanza bene, il mio obiettivo è fare una buona gara: vincere è quasi impossibile, ma spero in un buon risultato. Le gare nelle Ardenne si adattano bene alle mie caratteristiche e hanno grande fascino: stare davanti in queste corse significa essere tra i migliori».

Che corsa si aspetta?
«Sarà durissima. Le previsioni danno clima perfetto, quindi andremo a tutta fin dall'inizio. E da metà gara saranno scatti sui denti...».

La presenza di Van der Poel e degli altri fenomeni al via di una gara come viene accolta dal resto del gruppo?
«Mathieu e gli altri hanno un modo di correre talmente aggressivo che il livello di tutto il gruppo si alza. Sanno rendere le gare dure e se sei forte puoi essere là davanti con loro. Se poi hanno una giornata storta, sei nella miglior posizione possibile. Siamo ciclisti professionisti, il livello è sempre alto ed è giusto così. Io vorrei che fossero sempre al via».

Nel 2019 fu capace di mettersi alle spalle Pidcock e tanti altri corridori di primo livello al Mondiale Under 23 di Harrogate. Che ricordo e che rapporto ha con quel giorno?
«È una grande soddisfazione anche oggi. Mi dà la consapevolezza che so fare determinate cose e arrivare ad un certo livello. Si tratta solo di lavorare duro: se ci sono riuscito in passato, significa che posso riuscire a farlo anche in futuro».

Un successo da pro, alla Veneto Classic dell'ottobre 2021. Quanto le manca la vittoria?
«Devo dire che ci penso. Con risultati, piazzamenti e una buona condizione la voglia di vincere arriva. Una vittoria significherebbe molto adesso, ma a livello World Tour è particolarmente difficile farlo».

A dar filo da torcere a Van der Poel quest’oggi potrebbe essere lo squadrone Uae con Hirschi, Ayuso, McNulty e Almeida. Occhio anche a Pidcock e al vincitore della Freccia del Brabante Cosnefroy, possono essere della partita anche Matthews, Healy, Gregoire, Skjelmose e Bagioli. Diretta tv su Raisport dalle 14:30, su Rai2 dalle 15. Su Eurosport1 dalle 14:35. Torna in gara, nella prova femminile (157 km), Elisa Longo Borghini: dopo i successi al Fiandre e alla Freccia del Brabante è lei l’atleta da battere. Concorrenza bestiale, Vollering e Kopecky su tutte. Diretta tv su Raisport dalle 13.

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