Pogacar lascia la scena agli altri: “Evitiamo lo stress”

«Non penso a guadagnare secondi, conta soltanto sentirsi al massimo»: il ciclista sloveno parla chiaro sul modus operandi da attuare per rendere al meglio
Pogacar lascia la scena agli altri: “Evitiamo lo stress”© foto stefano sirotti-ag aldo liv

Stallo alla slovena. In total pink – dopo il balletto cromatico dei giorni scorsi – Tadej Pogacar resiste ai suoi istinti cannibali e per il terzo giorno consecutivo al Giro d'italia lascia la scena al resto del gruppo. A Rapolano Terme torna a far festa la Spagna dopo cinque anni d'astinenza: da Pello Bilbao, Monte Avena 2019, a Pelayo Sanchez, al primo successo in carriera in un Grande Giro. La maglia rosa, attesissima sui saliscendi di Toscana dopo i suoi exploit alla Strade Bianche, ha mantenuto la promessa della vigilia: è rimasto fuori dai guai, guidando il gruppo nelle prime posizioni nei tratti di sterrato che pure hanno sfilacciato il gruppo senza spezzarlo davvero, come in occasione del (timido) tentativo della coppia Ineos Arensman-Thomas.

"Non penso molto a guadagnare tempo": le parole di Podacar

Sull'ultimo strappo di giornata – con punte di pendenza oltre il 9% - c'è chi avrà alzato il sopracciglio dalla sorpresa sorpresa nel vedere che all'attacco è andato Romain Bardet, mentre Pogacar alla sua ruota era l'unico degli uomini nel gruppetto dei migliori ad affrontare la salita comodamente seduto sulla propria sella. Un segnale chiaro della condizione e della tranquillità dello sloveno, quasi più eloquente rispetto all'attacco a sorpresa di Fossano. «Un Pogacar più saggio? Le prime due tappe le abbiamo corse in un modo che ci permettesse di vincerle, nella terza il tentativo di Tadej fu un forcing più di un vero attaccola versione del general manager Uae Emirates Matxin -. Stavolta non volevamo entrare nella guerra per la tappa, volevamo difendere Tadej con più uomini possibili».
Missione compiuta, anche se per qualche chilometro la maglia rosa era finita virtualmente sulle spalle dell’australiano Plapp, protagonista in fuga. «Nessuna ossessione», garantisce Matxin. Oggi sarà impossibile nascondersi: tra Foligno e Perugia oltre 40 chilometri a cronometro con un finale in salita costante e talvolta crudele, come nello strappo di Casaglia da 1,3 km al 10,7% di pendenza media. «Onestamente penso che Geraint Thomas possa recuperare alcuni secondi se davvero si sentirà bene – l’ammissione di Pogacar -. Sicuramente ci saranno alcuni corridori che pagheranno molto, sarà una giornata molto interessante. Non penso molto a guadagnare tempo, in passato ho pagato lo stress. Sarà importante solo sentirsi al massimo». Pretattica o verità? Sicuramente Thomas ha dimostrato di essere nella sua miglior versione stagionale, inoltre l’arrivo in salita di domani a Prati di Tivo sarà altrettanto importante per gli equilibri in generale.

Le insidie non mancano: occasione Tiberi, Ganna insegue

Le parole di Pogacar sulle sensazioni potrebbero non essere di circostanza: nell’ultimo anno lo sloveno ha preso parte a sole tre cronometro, riuscendo ad imporsi esclusivamente in quella che assegnava il titolo nazionale in patria. Può approfittare di qualche calcolo di troppo da parte dei big in corsa per la rosa Filippo Ganna, ancora a caccia del primo acuto nel 2024. Il piemontese dell’Ineos Grenadiers sembra aver messo nel mirino la seconda cronometro del Giro - la Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda di sabato 18 maggio – più aderente alle sue caratteristiche ma, quando c’è un cronometro che fa il proprio lavoro, il due volte campione del mondo nelle sfide contro il tempo è impossibile da considerare fuori dai giochi. L’attacco di Andora ha dimostrato che la gamba sta bene, la rabbia per il risultato sfumato che la motivazione è quella giusta. Occhio anche a Antonio Tiberi, adesso uomo di classifica unico della Bahrain-Victorious dopo la caduta di Caruso scivolato fuori classifica.

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