Ora l’alieno Pogacar ferma pure il tempo

Prestazione mostruosa dello sloveno nella crono di Perugia: batte Ganna, rifila 2 minuti a Thomas e allunga in classifica
Ora l’alieno Pogacar ferma pure il tempo© LAPRESSE

Body ciclamino, maglia rosa, casco lunare con visiera extralarge. Tadej Pogacar è l’alieno che lascia a bocca aperta il Giro e i suoi spettatori nel cuore dell’Italia, planando su Perugia dal basso verso l’alto con una scalata sensazionale nella prima delle due cronometro individuali della corsa rosa. Dopo sette tappe adesso anche la classifica generale rispecchia la sensazione diffusa in gruppo sin dal momento dell’annuncio della partecipazione dello sloveno: anche solo per pensare di avvicinarsi a Pogacar serve qualcosa di simile a un miracolo. Come quello che - tempi alla mano - lo sloveno ha compiuto sulla salita che dallo strappo di Casaglia portava al traguardo nel centro storico del capoluogo umbro, divorando tutto il margine che Filippo Ganna aveva maturato nei suoi confronti nel tratto pianeggiante del percorso con una prestazione confortante verso la prossima crono di Desenzano sul Garda e - soprattutto - in ottica olimpica (ne parliamo con un approfondimento ad hoc).

"Nel finale sono riuscito a dare tutto": Pogacar alla ribalta, Ganna recuperato

La maglia rosa aveva un ritardo di 47” ai piedi dell’ascesa finale nei confronti dell’azzurro due volte campione del mondo contro il tempo, accumulato anche a causa del vento contrario che ha colpito le prove dei big di classifica: alla fine il piemontese dell’Ineos Grenadiers ha chiuso al secondo posto a 17” dal rivale di giornata. 12’14” il tempo di Pogacar tra il km 34 e il traguardo finale, posto 6.600 metri dopo: il secondo miglior corridore nel tratto citato - il colombiano Martinez, adesso secondo in generale - ha fatto peggio dello sloveno di ben 32 secondi. «È qualcosa di straordinario» gongola il team principal e a.d. dell’Uae Emirates Mauro Gianetti. «Mi sono preparato molto per questo dopo tanti alti e bassi a crono lo scorso anno - spiega Pogacar -. L’ultima volta ai Mondiali feci un disastro e avevo quasi iniziato a odiare le crono. Certo, non mi aspettavo di guadagnare così tanto: nel finale sono riuscito a dare tutto dopo essermi gestito in precedenza».

La super prestazione e l'obiettivo dell'alieno Pogacar

Lo spessore della prova dello sloveno annacqua la delusione di Geraint Thomas, decimo a 2 minuti dopo una crono vissuta in apnea: nel testa a testa con Pogacar il gallese paga tanto in pianura (40” di gap) quanto - e soprattutto - sulla salita finale (1’20”, 23° tempo nel settore per il gallese). La prestazione corale dell’Ineos (tre nei primi quattro, quattro in top 10) non cancella il passaggio a vuoto: Thomas scivola in terza posizione a 10” da Martinez e a 2’46” dalla maglia rosa. Oggi, nella frazione che porta all’arrivo in salita di Prati di Tivo, può iniziare un altro Giro. Sulla salita abruzzese Pogacar ha già vinto: era la Tirreno-Adriatico 2021, una vita fa. «In quella Tirreno questa era la tappa regina, stavolta sarà diverso. Abbiamo un bel margine ora, ma per arrivare a Roma c’è ancora tanta strada da fare» la riflessione dello sloveno. Per Pogacar, lasciare il segno anche sul Gran Sasso sarebbe un’altra mandata alla cassaforte con il suo primo Giro d’Italia in carriera all’interno. Dilatare ulteriormente il vantaggio - già prossimo ai 3’ - sui primi rivali in generale permetterebbe alla sua Uae Emirates di gestire con relativa tranquillità le settimane rimanenti di competizione: sulla carta il miglior cammino possibile per chi ha intenzione di tentare la doppietta Giro-Tour. Un Giro senza Stelvio, almeno secondo la Provincia di Bolzano per il rischio valanghe che potrebbe interessare la tappa numero 16 della corsa rosa in programma martedì 21 con partenza da Livigno e arrivo a Santa Cristina in Val Gardena. Manca l’annuncio degli organizzatori, che starebbero pensando ad un percorso alternativo con passaggio per la Val Monastero.  

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