Dal Pogacar prudente a quello che attacca

Anche sotto la pioggia di Copenaghen, senza prendere rischi, lo sloveno ha già mostrato perché è il favorito per la maglia gialla
Dal Pogacar prudente a quello che attacca© EPA

TORINO - Una sola tappa, anzi, appena tredici chilometri o poco più e già c’è la sensazione di intuire come andranno a finire i prossimi 3.300 chilometri. Tadej Pogacar parte da favorito e la crono di Copenaghen ha persino rafforzato questo status: lo sloveno ha chiuso al terzo posto, più veloce di Filippo Ganna, che delle prove a cronometro è il campione del mondo.

«Ho cercato di non prendere rischi inutili, affrontando le curve in maniera prudente» ha assicurato Pogacar, vincitore delle ultime due edizioni del Tour. Figuriamoci come andrà quando deciderà di passare dalla modalità prudente a quella aggressiva. E forse non bisognerà aspettare molto, visto che alla quinta tappa ci sarà da divertirsi sul pavé.

Incognite? Quella più grande si chiama covid. La Uae Emirates al Giro d’Italia ha perso Joao Almeida a quattro tappe dalla fine, mentre al Giro di Svizzera ha dovuto ritirare l’intera squadra. E al Tour ha dovuto rimpiazzare in extremis Matteo Trentin.

Nettamente superiore agli avversari, nelle prossime settimane Pogacar dovrà essere più forte del virus.

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