Pedalare sui sampietrini a 65 km orari

Lo sprint sugli Champs Elysees vissuto pedalando in un gruppo di cicloamatori e poi ammirando la volata vincente di Meeus. Nel 2024 i Giochi Olimpici sfratteranno il Tour (che andrà a Nizza) mentre l'arrivo a cinque cerchi sarà al Trocadero
Pedalare sui sampietrini a 65 km orari© EPA

Pedalare sui sampietrini e sul pavé: quella che per noi è un’impresa complicata nella quotidianità (e lo è ancora di più in caso di pioggia) per i professionisti è ordinaria amministrazione da sbrigare a 60 chilometri all’ora. Anzi per l’esattezza a 64,5 km/h se prendiamo in considerazione la velocità media tenuta da Jordi Meeus nell’ultimo chilometro per andare a prendersi la vittoria più importante della sua carriera, la tappa conclusiva del Tour de France.

Chi l’ha visto in tv è rimasto impressionato per come il belga ha saputo beffare al fotofinish il connazionale Jasper Philipsen, che si è comunque consolato portando sul podio finale la maglia verde da leader della classifica a punti.

CONTINENTAL TRA TOUR E GIRO

Volate decise per pochi millimetri che acquistano un significato ancora maggiore per chi ha partecipato all’esperienza offerta da Continental, uno dei principali sponsor del Tour. La multinazionale tedesca (che con i suoi pneumatici GP 5000 S TR rifornisce sei squadre del World Tour) ha permesso a una cinquantina di persone provenienti da tutta Europa di pedalare sul circuito degli Champs Elysees poche ore prima dello sprint dei professionisti.

Un violento acquazzone mattutino ha reso il fondo più scivoloso, ma a impressionare il cicloamatore-medio sono quegli ultimi 500 metri che i corridori affrontano lasciandosi alle spalle place de la Concorde: il fondo è così sconnesso e ondulato da far ripensare a quella volta (nel 2018) in cui al Giro d’Italia il gruppo per poco non si mise in sciopero perché c’erano troppe buche sulle strade di Roma. In quel caso la mediazione portò ad accorciare la lunghezza della tappa conclusiva, mentre a Parigi nessuno si sogna di protestare: anche se i Campi Elisi non sono lisci come un biliardo, i velocisti su quel rettilineo spingono mettendoci tutti i watt che il loro corpo riesce a esprimere.

A proposito di Continental, Tour e Giro, la multinazionale - che è già uno dei principali sponsor della Grande Boucle - dopo avere investito sul Giro-E, sta gettando le basi per approdare al Giro d'Italia già a partire dal 2024. 

DAVANTI ALLA TOUR EIFFEL

Con o senza buche, con o senza fondo sconnesso, in ogni caso l’anno prossimo non ci sarà nessuna volata sugli Champs Elysees: nel 2024 non ci sarà il tradizionale sprint verso l’Arco di Trionfo perché il Tour de France si concluderà a Nizza (con una cronometro) per fare posto ai Giochi Olimpici di Parigi, dove le medaglie saranno messe in palio su un percorso decisamente più impegnativo rispetto a quello che caratterizza l’ultima tappa del Tour. Saranno 273 i km nella prova in linea maschile e 158 per le donne, con muri sin dalla prima parte e la salita di Montmartre da ripetere nel circuito finale. L’arrivo? Sarà al Trocadero. E così sullo sfondo non ci sarà l’Arco, ma la Tour Eiffel.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...