Manila Esposito, la debuttante guida le Fate: "Mi ispiro a Vanessa Ferrari"

l debuttnte guida le "Fate" in 2023 di altissimo livello con ben 9 medaglia conquistate tra individuale e squadre
Manila Esposito, la debuttante guida le Fate: "Mi ispiro a Vanessa Ferrari"

L’anno di grazia dell’artistica italiana. Correva il 2006 e il 19 ottobre Vanessa Ferrari conquistava ad Aarhus, in Danimarca, il titolo mondiale assoluto femminile, prima azzurra della storia Pochi giorni dopo, il 2 novembre, a Boscotrecase (Napoli) nasceva Manila Esposito, che oggi, sulle orme della farfalla di Orzinuovi, è la nuova golden girl della nazionale. Ce lo dice il 2023 carico di allori della partenopea: 2 argenti agli Europei di Antalya (trave e all-around); 1 oro (volteggio) e 1 bronzo (corpo libero) in Coppa del Mondo; 2 ori (all-around individuale e a squadre) e 1 bronzo (volteggio) al Trofeo Città di Jesolo; 1 oro (trave) e 1 argento (all-around) agli Assoluti. Niente male per la baby-campionessa della Ginnastica Civitavecchia che oggi alle 16 (inizio o al volteggio proprio di Manila), salirà in pedana allo Sportpaleis di Anversa, sede dei mondiali di artistica, per la gara qualificante alle Olimpiadi di Parigi. In palio 9 pass per i Giochi 2024 al netto di quelli già in mano a Usa, Gran Bretagna e Canada dalla rassegna iridata 2022 a Liverpool. Poiché queste 3 squadre verosimilmente si posizioneranno nell’alta classifica, all’Italia dovrà piazzarsi tra le prime 12 per entrare nel Paese delle Meraviglie a cinque cerchi (il pass non è nominale). Un risultato nelle corde delle azzurre, quinte un anno fa nella città dei Beatles, sennonché ad Anversa le “Fate” vice campionesse europee del Dt Enrico Casella vi arrivano senza le infortunate Ferrari, Asia D’Amato, Martina Maggio e Giorgia Villa. Spazio ad Alice D’Amato, Elisa Iorio, Manila Esposito, Veronica Mandriota (riserva), l’esordiente Arianna Belardelli e Angela Andreoli.

Manila, ad Anversa dovrete mostrare coraggio.
«E’ una situazione delicata, non facile, moltiplicheremo gli sforzi. Le assenze di Asia, Martina e Giorgia si fanno sentire, però abbiamo creato un gruppo solido e affiatato. Non c’è timore, ma consapevolezza che servirà il 120%».

Lei si allena all’Accademia Internazionale di Brescia, dove è di casa Vanessa Ferrari. Che effetto le fa?
Vanessa è una figura di riferimento, uno stimolo, un esempio di classe, forza e coraggio. Dopo l’argento olimpico di Tokyo al corpo libero poteva dirsi soddisfatta della sua fantastica carriera e invece è qui ogni giorno a combattere per qualificarsi per Parigi: la sua volontà e la sua passione sono contagiose. Non si accontenta mai».

Ai Giochi ci pensa?
«Se ci qualificheremo, forse quella di Parigi non sarà ancora la mia Olimpiade, ma lavoro per disputarne tante in seguito. Ho cominciato con la ginnastica a 5 anni quando i miei genitori per motivi di lavoro si trasferirono da Torre Annunziata a Civitavecchia. A 12 anni ero in serie A e disputai la prima gara internazionale. Questo sport è la mia vita. Frequento il quarto anno del liceo delle scienze umane ma non sono portata per lo studio. Nel futuro mi vedo allenatrice. Vivere lontano da casa, assieme ad altre ragazze, è formativo e pure divertente. Sto avendo una crescita tecnica importante soprattutto alla trave che oggi è diventata pezzo forte del mio repertorio da generalista».

Da napoletana festeggia le vittorie con una pizza?
«Rigorosamente capricciosa e con un gelato al pistacchio come dolce. La ginnastica ha i suoi ritmi e i suoi regimi alimentari da seguire, ma nel weekend faccio “scarico”, esco con gli amici e mi concedo qualche sfizio, senza sensi di colpa».

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