Rahm in Superlega araba per 550 milioni di motivi: "È la scelta migliore"

Il due volte campione Major Jon Rahm ha annunciato una notizia clamorosa: il campione basco, infatti, ha deciso di lasciare il PGA Tour e il DP World Tour per approdare alla LIV Golf, la Superlega araba accettando un'offerta incredibile di oltre 550 milioni di dollari. "Questa è la decisione migliore per me e la mia famiglia. Non nascondo che il denaro sia stato uno dei grandi motivi che mi ha spinto a prendere questa decisione. Non sono preoccupato delle reazioni che questa scelta scatenerà. Sono un personaggio pubblico e fa parte del gioco", ha spiegato Rahm. Il suo futuro nella Ryder Cup e alle Olimpiadi è ora a rischio, perchè i tornei della Superlega araba ancora non sono riconosciuti dall'official world ranking. "Adoro la Ryder Cup e spero di giocarne tante altre in futuro. Non dipenderà da me e questo è un rischio che ho dovuto e voluto correre", ha spiegato il basco. Anche se le cifre non sono ufficiali e restano top secret, per molti, come sottolineato dal quotidiano Marca, il contratto firmato tra Rahm e la LIV Golf "è il più grande nella storia dello sport mondiale".

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Il commento di Rory McIlroy

Arrivano anche le prime reazioni a questa notizia choc. Il campione britannico Rory McIlroy, numero due del golf mondiale e tra i principali oppositori della Superlega araba, ha commentato: "Jon Rahm non è solo un grande amico, ma anche un formidabile giocatore e compagno di squadra in Ryder Cup. Non c'è alcun dubbio sul fatto che voglio faccia parte del team Europe alla Ryder Cup 2025 di New York, anche se la sua scelta è per me motivo di delusione. Ma ho capito che non si può giudicare qualcuno per aver preso una decisione che ritiene essere la migliore per lui e la sua famiglia. La mia opinione ora è che c'è solo un grande evento di squadra nel golf: la Ryder Cup. E niente e nessuno potrà mai cambiare tutto questo. Se il pubblico vuole più competizioni a squadre, quello che serve fare è andare in questa direzione. Ripeto, voglio Rahm alla Ryder Cup. La mia paura - ha concluso il 34enne nordirlandese - è che continuando su questa strada il golf mondiale continuerà a dividersi e a litigare".