Tragedia Marmolada: uno tsunami di polemiche travolge Rosolino

Un post sorridente del campione delle piscine a Canazei scatena l'ira sui social. Il napoletano prima si difende contrattaccando, poi chiede scusa.. Il potere dei social, che danno e tolgono in fretta.
Tragedia Marmolada: uno tsunami di polemiche travolge Rosolino

TORINO - Massimiliano Rosolino rischia di affogare per una foto sorridente con sullo sfondo un pezzetto della Marmolada, il ghiacciaio morente al centro delle cronache per la tragedia di una settimana fa. Potere dei social, un vortice di cadute di stile, polemiche e incomprensioni, praticamente inevitabile nella realtà virtuale che ormai ha sostituito quella reale. E il ragionamento, la conoscenza.

Il biondo napoletano protagonista del primo boom azzurro delle piscine, l’Alberto Tomba del nuoto con la sua capacità di vincere in vasca e pure fuori, è stato sommerso da critiche feroci (i cosiddetti haters, anche se non solo) per aver pubblicato una foto di lui sorridente e a petto nudo a Canazei proprio nelle ore del ritrovamento del decimo corpo travolto dal distacco del grattacielo di ghiaccio della Marmolada. «Chi non ride non vince» la dicitura, che ha scatenato molti dei suoi follower. E a catena il mondo dei social e della comunicazione in generale.

La prima reazione del campione olimpico dei 200 misti a Sydney 2000 è stata finanche controproducente. «Ma voi in questi giorni non avete riso? Avete pensato tutto il tempo “ah no, non devo ridere per la tragedia della Marmolada”… quanta ipocrisia!» un altro suo post. Quindi Rosolino, sommerso da altre critiche, ha provato a spiegare. Intanto affermando che «sorridere sempre appartiene al mio modo di essere e di fare: il sorriso è il messaggio degli sportivi ed è il mio imprinting». Poi svelando anche dei risvolti molto personali. «Ho appena scattato una foto così assieme a mia madre, che deve sostenere un intervento chirurgico. Sorrido, per pensare comunque positivo, anche se le vicende non sono liete. Per esempio, ho una compagna russa (la ballerina Natalia Titova, ndr) che non vede la madre da due anni e che adesso sente il clima pesante legato a quanto sta accadendo in Ucraina. Eppure cerchiamo di andare avanti». Infine contestualizzando. «La foto risale a prima della tragedia. Ero a Canazei con 35 bambini di un camp estivo di nuoto, immortalavo qualcosa di felice. Ho pubblicato le immagini senza pensare al disastro, anche perché la Marmolada è più in là. Volevo sottolineare la bellezza di quei posti, contavo di comunicare una bella immagine della Val di Fassa, un luogo splendido. Ovvio che non lo rifarei. Chiedo anche scusa, ma sottolineo che in certe reazioni c’è molta ipocrisia».

Tutto finito? Forse, fino alla prossima puntata, con un altro protagonista famoso. La cosa più saggia che ci viene in mente è dare voce alle ultime considerazioni dello stesso Rosolino: «Di sicuro devo essere più accorto, anche perché ho capito che oggi è faticoso fare qualsiasi cosa e che è molto alto il rischio di essere equivocati». Social classica arma a doppio taglio, sempre più. Danno fama, ricchezza, lavoro. Ma altrettanto in fretta tolgono. Anzi, devastano.

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