Paltrinieri: "Studio un nuovo modo di vincere"

Intervista a SuperGreg, al lavoro con un solo obiettivo in testa, le Olimpiadi di Parigi: "L’idea è di partire più lentamente e finire in progressione"
Paltrinieri: "Studio un nuovo modo di vincere"© Getty Images

Un nuovo Paltrinieri, in modalità gestione delle risorse, almeno in determinati periodi della stagione, sempre più lunga e faticosa per il doppio impegno tra vasca e acque libere (e chissà che il post Giochi Olimpici non sia completamente dedicato al fondo). Un Gregorio che si trova in totale sintonia con l'allenatore Fabrizio Antonelli, che ora vive anche a Roma, in zona Eur, con Rossella Fiamingo, e come Thomas Ceccon ha un solo obiettivo in testa: Parigi 2024, anche per prendersi una rivincita sulla mononucleosi e sul destino un po' avverso nell'avvicinamento a Tokyo 2020, nel 2021. Agli Assoluti di Riccione appena conclusi non ha strappato per la prima volta in carriera il pass per il Mondiale di Luglio, a Fukuoka, dove ovviamente ci sarà comunque in qualità di fuoriclasse assoluto e capitano azzurro, anche perché l'inizio di stagione è stato diverso, un po' tormentato, e soprattutto alternativo in acqua, come ci spiega lui stesso. 

Gregorio, come ha vissuto una gara sui 1500 sl nuotata seguendo un piano "B", diverso dal solito? 
"Abbastanza bene. Una prova così non la faccio praticamente mai, anche se già l'anno scorso qualcosa avevo provato e ai Mondiali di Melbourne in vasca corta ho vinto in progressione. Sia chiaro, non in maniera così netta e non partendo così piano. Però è una cosa che davvero voglio allenare, in ottica anche mare, non solo piscina. Ci sono tanti spunti positivi. Potrebbe essere un'altra arma in faretra, ecco. È chiaro che il mio 14'49" nuotato a Riccione non serve per le medaglie, ma quando sarò più in forma andrà diversamente".

Quindi l'idea è di utilizzare questo minor dispendio di energie anche nel nuoto in acque libere, meno frequenza di bracciate e più controllo nella parte iniziale? 
"Certo. Nella 10km è fondamentale partire piano, gestirsi, riservare un po' di energie per la seconda parte. Personalmente, sono sempre stati i cambi di ritmo a mettermi un po' in difficoltà, quindi da quando vado piano al passaggio su andature più forti, ecco quel momento lì un po' mi stronca. Sui 1500 sl a Riccione ho voluto provare una condotta di gara ad andature inizialmente basse, e devo dire che mi è anche riuscita, nel senso che l'ultimo 500 è stato veramente forte, forse uno dei più forti che abbia mai fatto in carriera. Quindi, per ora va bene così".

Dopo i 1000 metri è stato un metronomo in effetti, ogni 100 tra 58"50 e 58"70. 
"Quella è un'andatura forte, molto forte, chiaramente l'idea è di riuscire prima o poi a tenerla per tutte le 30 vasche. Al momento riesco a tenerla nell'ultimo 500 e non è male, è un cambio di strategia. Di solito la mia tendenza è di fare quella velocità nel primo 500 e poi andare un po' a scendere. Con Fabrizio Antonelli ci eravamo parlati già prima degli Assoluti per provare qualcosa di nuovo. E in effetti l'abbiamo fatto. Non è una gara che avrei condotto così di solito e mi aiuta a trovare nuovi spunti. Per questo sono contento. Sicuramente quest'estate ai Mondiali partirò più forte perché la gara richiede di stare lì davanti. Però questi cambi di ritmo vanno testati, non lo posso fare solo in allenamento, devo provarli anche in situazioni difficili, in gara, magari con un Lamberti che mi sta lì lì, come al campionato italiano. Era giusto farlo a Riccione".

I 1500 sl li riproverà al 7 Colli a fine giugno? 
"Devo andare in altura e tutto dipende da quando partiremo, forse a ridosso, quindi magari a Roma non ci sarò nemmeno. Non è un problema, questi sono stati test importanti per me, era tanto che non gareggiavo in piscina, dai Mondiali in corta di Melbourne in Australia, lo scorso dicembre. Era importante venire a Riccione e provare alcune cose. Adesso mi rimetto sotto e lavoro".

In questa nuova ottica, l'ha aiutata disputare anche i 400 sl al primo giorno degli Assoluti? 
"Sì, decisamente. Era un dei motivi per cui li volevo fare, in Romagna. Non ho ambizioni su questa prova per i Mondiali, ho un programma ricco, non l'avrei fatta comunque. Però era giusto per provare vari passi, varie nuotate. Se devo essere sincero, il 400 è la distanza dove mi sono sentito meglio al campionato italiano. Nella mia classifica personale, l'800 è stata la seconda, il 1500 la terza. Sicuramente tutte mi hanno dato indicazioni su come stiamo lavorando e su quali sono le cose da mettere a posto".

E gli 800 stile libero? 
"Di questi tempi si fa sempre fatica. Ma 7’46” non è neanche male, è che il crono di qualificazione, 7’44”, è tremendo. Bassissimo. Prima di partite per Riccione ero abbastanza sicuro del fatto che non sarei riuscito a ottenere il tempo limite in entrambe le “mie” gare principali, però 7’46” fatto in primavera va bene. I tempi italiani sono sempre molto bassi. Da dieci anni non avevo mai mancato una qualificazione ai Primaverili, ma non sono preoccupato, volevo solo sentire sensazioni buone in acqua. E in parte le ho sentite. Io in questo momento non mi sento al top della preparazione, per niente. Ho fatto una stagione invernale difficile, ero molto stanco per l’ultima annata agonistica, dovevo un po’ rifiatare e fare le cose con più calma. Ho avuto un po’ di malanni qua e là, tra l’altro, e quindi non mi sono allenato tantissimo. Ma per ora, ripeto, va bene". E sia. 

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