Ecco Sara D'Ambrogio, il lato rosa del padel

Coach della Nazionale juniores femminile: "Dopo l'addio al tennis questo sport mi ha salvato"
Ecco Sara D'Ambrogio, il lato rosa del padel

Con i suoi occhi azzurri intensi e la grinta di un gatto felino, Sara D'Ambrogio, 37 anni, con un curriculum impeccabile, attualmente coach della Nazionale juniores femminile, campionessa azzurra 2017 ci tiene tanto a dire: "Sono Italiana".

In un panorama maschile sei una delle poche coach "in gonnella". Ti penalizza essere una donna quando insegni?

"Noi donne abbiamo molti punti di forza in generale quando insegniamo qualcosa, all’inizio quando non mi conoscono, forse si distraggono un po’ per i miei occhi azzurri da gatta, ma poi vedendomi giocare e, soprattutto, entrando nel pieno di una lezione, il rapporto come per magia diventa professionale e di grande complicità".

Quindi qualcosa sta cambiando?

"Di sicuro noto che il movimento femminile nel padel è in continua espansione, sempre più donne affollano i circoli e le mie clinic, il movimento che cresce mi riempie di gioia, come diceva Oscar Wilde: 'Date alle donneoccasioni adeguate e saranno capaci di tutto'".

Da quanto tempo giochi a padel?

"Gioco da quasi cinque anni, ho iniziato nel 2016 ma arrivo dal tennis; le mie colleghe con cui mi scontravo erano Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Purtroppo il mondo del tennis mi ha stroncato la carriera sportiva per un accaduto di cui preferisco non parlare. Oggi il padel è la mia salvezza oltre che la mia rivincita".

Quali i tuoi prossimi progetti?

"A dicembre completo il mio percorso da maestra ultimo livello, sono orgogliosa di essere il coach della Nazionale femminile juniores, stanno venendo fuori tanti giovani promesse".

Hai un’academy?

"Sono la prima donna italiana a mettere su una mia academy, perfino Vanity Fair mi ha dedicato un articolo. Dalla Lombardia arrivo in Emilia Romagna con le mie academy e il mio staff tecnico composto da istruttori federali con cui lavoro con tanto impegno per portare il mio metodo d’insegnamento e allenamento direi per tutti i livelli".

Come funziona l’organizzazione?

"I miei istruttori presiedono i centri ma io vado spesso e quando non posso li seguo da lontano quasi ogni giorno in collegamento. Bisogna essere costanti e affidabili oltre che professionali. I circoli hanno bisogno di una mano per svolgere al meglio il loro lavoro".

Prossime tappe?

"Ora sono nel Salento, a Cavallino in provincia di Lecce. Sono stata invitata come giocatrice dall’organizzatore Francesco Giorgino insieme al giornalista sportivo di Mediaset, Mino Taveri. L’evento coinvolge atleti di punta del ranking nazionale di padel impegnati nel doppio femminile e maschile, con ex giocatori di calcio, basket e attori tutti insieme per promuovere il nostro sport".

Ti piace insegnare ai ragazzi?

"Punto molto su di loro, con la Federazione e con Michelangelo Dell’Edera stiamo lavorando bene su tanti progetti. Ci saranno tante novità in arrivo".

Che ne pensi delle giocatrici italiane?

"Le nostre azzurre si stanno comportando bene, Giulia e Chiara hanno fatto davvero un buon lavoro quest’anno".

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