E' lo spagnolo Alejandro Galán Romo, meglio conosciuto come Ale Galán (nato a Madrid il 15 maggio 1996) e il numero 1 del ranking WPT, insieme al suo inseparabile compagno Juan Lebron, con cui si è aggiudicato la Race nel 2021. Nel WPT ha vinto 258 volte su 361 incontri (71,5% di vittorie sulle partite disputate) con un record in carriera di 18 vittorie consecutive. Galán è anche il presidente della PPA, la neonata associazione dei giocatori professionisti di padel.
Quando hai iniziato a giocare a padel?
«Ho iniziato molto giovane, avevo 4 anni e vivevo a Leganés dove ho iniziato a tirare i primi colpi».
Cos’è che ami di più del padel?
«Il padel è tutto per me. La mia vita è dedicata a questo sport e penso che cosa migliore non poteva capitarmi, fare un lavoro che ami».
A che età sei diventato un atleta professionista?
«A 18 anni».
La partita indimenticabile?
«La mia prima vittoria in una finale del circuito professionistico, fu nel 2018 a Valladolid insieme a Matias Diaz».
Di ogni compagno che hai avuto qual è la skill che più ti ha impressionato?
«Di Belluati la capacità offensiva, di Mati Diaz l’immensa grinta, di Juani Mieres la capacità di chiudere i colpi al volo, di Pablo Lima la competitività e da Juan la capacità che ha di sorprendermi con le cose che fa ogni giorno».
Il tuo maggior rammarico?
«Per ora, non ho nulla di cui pentirmi, non sono uno che guarda molto indietro. Devi imparare dal passato per migliorare giorno dopo giorno».
Se dovessi tracciare un bilancio outsidel 2021, ti ritieni soddisfatto o potevi fare di più?
«In generale sono contento perché abbiamo finalmente concluso la stagione da numeri 1, quale nostro obiettivo primario. Ma allo stesso tempo è stato un anno difficile, soprattutto nella seconda parte della stagione con lunghi viaggi in paesi dove le condizioni erano molto diverse ed è stato complicato adattarmi».
Pregi e difetti?
«Mi è sempre piaciuto essere un giocatore offensivo, chiudere i punti velocemente e prendere in generale l'iniziativa, che però a volte diventa un difetto. Sto anche lavorando per migliorare la mia difesa ed essere meno frenetico in campo».
Quale caratteristica ti piace di più della tua racchetta?
«Mi sento molto a mio agio con lei. In Adidas sono riusciti a fare in modo che la racchetta rispondesse perfettamente alle esigenze del mio gioco. Mi permette di sviluppare tutta la mia potenza senza perdere il contatto e il controllo, fattori essenziali in uno sport così tecnico come il padel».
Quali sono i tuoi hobby?
«Trascorro così tanto tempo lontano da casa, che quel poco tempo libero che ho lo passo con la mia famiglia e gli amici».
Cosa ne pensi del movimento in Italia?
«È una crescita inarrestabile. Quando siamo stati in Italia abbiamo capito che il padel è diventatoù davvero uno sport popolare. Ora si tratta di svilupparlo bene partendo proprio dai bambini, che hanno la possibilità di fare uno sport sano, divertendosi e socializzando allo stesso tempo».
Qual è il tuo sogno nel cassetto ?
«Se il padel continuerà a crescere a questo ritmo, sono certo che diventerà uno sport olimpico e il mio sogno è quello di rappresentare la Spagna».