González non si nasconde: "Verso la top 8"

Lo spagnolo, classe 1997, gioca in coppia con Alejandro Ruiz e ambisce ad entrare tra i primi otto al mondo (ora è il n. 16 del ranking)
González non si nasconde: "Verso la top 8"

Spagnolo, nato ad Antequera il 21 febbraio del 1997, Jerónimo González - Momo per tutti - è uno dei migliori giovani del circuito e con ottime potenzialità di entrare ben presto tra i primi 10. Attualmente occupa la posizione n. 16 del ranking WPT e gioca in coppia con Alejandro Ruiz, detto “Capitan America” per la sua somiglianza con il famoso personaggio dei fumetti. Oltre ai buoni risultati ottenuti al WPT da Momo nella passata stagione (tra cui una nale nell’Open di Santander in coppia con Rico), il 2021 per González è stato anche l’anno di un debutto da sogno, quello con la Nazionale spagnola, con cui ha vinto sia il titolo europeo a Marbella e successivamente a dicembre il Mondiale in Qatar. Ha giocato 316 partite al World Padel Tour, con una percentuale di vittorie (190) pari al 60%.

Quando hai iniziato a giocare a padel?

«All'età di 11 anni e gioco a tennis da quando ne avevo 5».

Come ti sei avvicinato a questo sport?

«Nel club dove facevo tennis c'erano anche dei campi da padel e così di tanto in tanto andavo a giocare con i miei genitori e mia sorella. Mi è piaciuto da subito e alla fine mi sono appassionato come a nessun altro sport prima».

Cosa ti affascina del padel?

«È uno sport molto aggregante e anche durante un incontro è facile poter socializzare con gli avversari, è senza dubbio uno dei migliori sport che si possono praticare oggi».

A chi lo consiglieresti?

«A chiunque voglia fare uno sport con amici, parenti e conoscenti e quindi non individualmente. È bello divertirsi in più persone».

Hai qualche “dritta” per le persone che iniziano a giocare?

«Il mio consiglio è di divertirsi e di non rimanere delusi se all’inizio non tutti i colpi sono corretti... Allenatevi e giocate, il padel è una cosa che ti prende sempre di più e vedrete che poi verranno anche i risultati».

Perché pensi che il padel sia diventato così popolare?

«Probabilmente perché è uno sport a cui si può giocare senza bisogno di una grande base tecnica e a parte questo, essendo un gioco che si fa in quattro, è molto divertente. E così per il pubblico, che può vedere delle giocate spesso incredibili».

Quali sono i tuoi colpi migliori?

«Sono la vibora e la bandeja».

Ci racconti la tua giornata sportiva e gli altri impegni settimanali?

«Dal lunedì al venerdì di solito mi alzo intorno alle 7-7.30, a seconda del programma di allenamento. Faccio 2 ore di padel e poi 1 ora e 30 di preparazione fisica. Al pomeriggio si alternano, a seconda della giornata, un'altra sessione di allenamento, gli incontri con lo psicologo e qualche giorno di riposo».

La partita indimenticabile?

«Senza dubbio il Mondiale vinto con la squadra spagnola a Doha pochi mesi fa. Posso assicurarvi che è stato uno dei momenti più belli di tutta la mia vita».

Essere nel team di Puma cosa significa per te e che obiettivi hai?

«Prima di tutto, sono molto grato a PUMA che si è fidata di me per questo progetto. Come obiettivo, vorrei posizionarmi tra le otto migliori coppie del mondo, cosa che attualmente è molto difficile per il livello altissimo dei vari team».

Cosa apprezzi in una racchetta da padel?

«Forma, peso, impugnatura e punto dolce. Preferisco una racchetta rotonda e con un peso di circa 365 grammi, bilanciata, equilibrata e con un’ottima potenza, e in PUMA hanno esaudito tutte le mie richieste, sono molto felice».

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