Valentina Tommasi: "I tornei non mi bastano mai"

Intervista all'azzurra, bronzo a Dubai
Valentina Tommasi: "I tornei non mi bastano mai"

Valentina Tommasi, romana, classe 1995, è un’altra delle nostre super ragazze dello splendido bronzo ai recenti Mondiali di Dubai. Tutto è iniziato anni fa grazie alla mamma, che la iscrisse a una clinic di padel e da lì in poi è esplosa la passione, che l’ha portata in sei anni a indossare la maglia della Nazionale per ben tre volte agli Europei e tre ai Mondiali. Gioca dal 2019 in Serie A con il CC Aniene e dopo aver passato un anno a Madrid, è rientrata da poche settimane in Italia.

Quando hai iniziato?

«A 19 anni, avevo appena smesso di giocare a tennis, mentre l’anno in cui è iniziata la mia “carriera” è stato il 2017, con la prima convocazione in Nazionale per gli Europei in Portogallo».

Che sensazioni vivi durante un torneo?

«Sono stata sempre molto competitiva e amo giocare i torne. Se fosse per me li farei tutte le settimane, sempre con grande carica e adrenalina».

Le partite indimenticabili?

«Nel 2021 ai Mondiali in Qatar, dove con Emily Stellato siamo entrate in campo contro il Brasile per il match che valeva l’accesso in semifinale. Perdevamo 6-4/4-1 e ci davano tutti per spacciate, mentre pur con i crampi siamo riuscite a vincere il tie-break al secondo, per poi vincere al terzo 6-2. Un’altra grande partita è stata nel 2018, ai Mondiali in Paraguay dove con Carolina Orsi entrammo in campo per l’incontro decisivo contro il Messico, vincendo 6-4/6-0».

E il terzo posto a Dubai?

«Quest’anno per me è stato il sesto con la Nazionale italiana. Essere convocata e vestire ancora una volta la maglia della tua nazione è un’emozione indescrivibile. Un altro terzo posto che ci ha fatto sognare. Sono stati dei giorni bellissimi, intensi e sicuramente indimenticabili. Siamo state una squadra unita e forte e ognuna di noi ha portato qualcosa di bello e positivo».

Cosa ti ha colpito delle varie compagne con cui hai giocato?

«Della Stellato, soprannominata scherzosamente la “paratrice”, i suoi riflessi a rete e a fondo campo. Della Orsi la potenza del suo smash. Ho giocato poi qualche torneo con la Zanchetta di cui ho apprezzato la voleé di rovescio, mentre della Vano, con la quale ho fatto qualche torneo nel WPT, la sua tranquillità durante la partita».

Se dovessi scegliere un coach internazionale?

«Martin Echegaray, ho sentito parlare molto bene di lui».

Pregi e difetti?

«Sono sorridente e generosa, mentre “odio” la mia indecisione ».

Ambizioni e sogno nel cassetto?

«Scalare la classifica del ranking mondiale e partecipare alle Olimpiadi».

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