La promessa di Garrido: "Il meglio deve ancora venire"

Nonostante la giovane età ha già gli obiettivi chiari: "Io e Momo Gonzalez abbiamo aspettative molto alte, miglioriamo giorno dopo giorno per diventare i più forti"
La promessa di Garrido: "Il meglio deve ancora venire"

Nato a Cordova il 26 ottobre del 2000, Javier Garrido gioca con il team StarVie da quando aveva 10 anni e da allora è diventato uno dei giocatori più promettenti del circuito professionistico. Nonostante la sua giovane età, Javi ha vinto sei titoli del campionato spagnolo in diverse categorie ed è stato sette volte campione dell'Andalusia, oltre a essere stato due volte campione del mondo con la nazionale spagnola. Attualmente gioca in coppia con Momo González e occupa la posizione n.15 del ranking WPT con alle spalle già 317 partite giocate, con una percentuale di vittorie (177) pari al 56%.

Quali aspettative avete per questa seconda parte della stagione?
«Le nostre aspettative sono sempre alte, perché aspiriamo a migliorare giorno dopo giorno il nostro gioco e i nostri risultati per cercare di vincere il maggior numero di partite».

Cosa ne pensi di tutti questi circuiti?
«È un po' faticoso perché abbiamo solo qualche settimana di riposo, ma questo è il nostro lavoro e dobbiamo farlo».

Su quali giovani punteresti per il futuro?
«Sicuramente punterei su David Gala, ha un futuro promettente».

Outdoor o indoor?
«Al chiuso perché le condizioni non variano e puoi esprimerti al meglio».

Chi sono i migliori giocatori della storia?
«Per me i tre migliori sono Belasteguin, Juan Martin Diaz e Pablo Lima».

Parlaci del tuo coach.
«Mi alleno con Rodrigo Ovide e adoro come riesce a coinvolgermi in ogni occasione».

Durante i tuoi allenamenti fai delle sessioni di studio con aspetti tecnici e tattici in cui analizzi le tue partite e quelle dei tuoi avversari?
«Sì, è fondamentale per prepararsi ai tornei».

Se potessi "rubare" un colpo?
«Il pallonetto di Bela. È un colpo molto importante nel padel e lui lo gioca alla perfezione».

Che consigli daresti a un giocatore amatoriale?
«Divertirsi, cercare di mandare sempre la palla dall'altra parte e soprattutto, all’inizio, giocare in modo semplice».

Se non avessi giocato a padel? «Mi sarebbe piaciuto essere un uomo d'affari».

Cosa manca secondo te a questo sport per diffondersi nel mondo anglosassone e asiatico?
«Il tempo, ma ci arriveremo presto».

Che racchetta usi e quali sono gli altri sponsor tecnici?
«Gioco con StarVie Triton Pro, mi trovo benissimo e non solo con la racchetta, infatti quando sono entrato tanti anni fa in questa azienda, mi sono sentito subito in famiglia e spero di dargli ancora tante soddisfazioni. Per quanto riguarda l’abbigliamento e le scarpe uso Asics».

Sogno nel cassetto?
«Diventare il numero 1 al mondo».

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