"Inizia la nuova era del padel": l'intervista a Carraro

Così il presidente della Fip: "Il circuito unico renderà questo sport sempre più di livello globale"
"Inizia la nuova era del padel": l'intervista a Carraro

Il 19 dicembre è una data che resterà impressa per sempre nella storia del padel. La Fip, dopo l'acquisizione del World Padel Tour, ha annunciato al mondo il primo circuito unificato che conta 25 tornei in 18 Paesi di 5 continenti durante il 2024. Premier Padel sarà sempre di più un punto di riferimento, così come il ranking unico che darà più stabilità al movimento. Un lavoro che la Fip, guidata dal presidente Luigi Carraro, ha portato avanti con entusiasmo e passione nei mesi scorsi per raggiungere un obiettivo atteso da milioni di appassionati.

Presidente Carraro, nel 2024 inizierà una nuova era per il padel con il primo circuito unificato Premier Padel e un ranking unico. Quali sono gli obiettivi per il 2024?
«Se pensiamo da dove siamo partiti 18 mesi fa, sembra un sogno essere arrivati fin qui. Ora abbiamo una situazione chiara per uno sport sempre più di livello mondiale e dal 1° gennaio del prossimo anno partirà la nuova era del padel, con un unico circuito internazionale. Attraverseremo i cinque continenti ed era ciò che volevamo per far diventare il padel uno sport sempre più globale. Questo è un punto di partenza, perché abbiamo ambizioni importanti e sappiamo che c'è da esplorare un grande potenziale di crescita, anche grazie al Cupra Fip Tour».

Come saranno organizzati i tornei dei due tour?
«Siamo molto soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto perché possiamo offrire competizioni a tutti i livelli. Noi ad oggi governiamo due circuiti: il Premier Padel e il Cupra Fip Tour, uniti dallo stesso ranking, gestito dalla Federazione. Da una parte vogliamo dare ai tanti fan del padel la possibilità di vedere i migliori giocatori, dall'altra il Cupra Fip Tour, oltre a consentire agli stessi giocatori di guadagnare punti preziosi, rappresenta una vera e propria “talent factory” mondiale in grado di riservare alle nuove generazioni l'opportunità di crescere ed entrare nel circuito dei professionisti».

L'Italia sarà protagonista del nuovo circuito con una tappa in più, a Roma e Milano si aggiunge Genova.
«Se escludiamo il Master Final di Barcellona che è un evento atipico l'Italia, con la Spagna, vanta il maggior numero di tornei. Questo è lo specchio del gran lavoro svolto nel nostro Paese in questi anni, è un premio ai circoli che promuovono quotidianamente quest'attività e alla Fitp che ha creduto nel padel e lo ha dimostrato con i fatti. Dall'Italia sono arrivati risultati bellissimi, come il doppio podio ai Mondiali della Nazionale femminile, le medaglie ai Giochi Europei di Cracovia o il recente terzo posto della selezione femminile ai Mondiali Juniores».

Il circuito unificato è un altro tassello per raggiungere il sogno olimpico?
«Per l'obiettivo olimpico si deve lavorare su molti aspetti e noi stiamo procedendo passo dopo passo, senza proclami e con il giusto approccio. In questo percorso sono fondamentali chiarezza e identità di una disciplina che si identifichi in un'unica realtà. Il quadro deve essere completo e, ad esempio, deve essere chiaro chi siano i numeri 1 al mondo nel maschile e femminile con un solo circuito di riferimento. Troppe volte nello sport assistiamo a frammentazioni tra circuiti e ranking che portano scarsa chiarezza e allontanano gli appassionati. Nel padel avevamo questo problema ma abbiamo lavorato duro per avere un solo ranking e sappiamo come il Cio, che governa lo sport a livello mondiale, analizzi queste cose con grande attenzione. E allora c'è una sola via per cullare il sogno olimpico: continuare a lavorare e fare eventi spettacolari e di qualità che siano trasmessi in tutto il mondo, come nel caso di Premier Padel che viene diffuso in 180 Paesi ed è seguitissimo da milioni di spettatori. Ai Giochi Europei di Cracovia abbiamo raccolto opinioni entusiastiche che ci spingono a lavorare ancor più duro per far sì che il padel si specchi nei cinque cerchi olimpici».

Ai recenti Italian Padel Awards è stata realizzata una tela alla Fip, simbolo di come l'arte possa far rima con lo sport.
«Ho definito tempo fa gli Italian Padel Awards il Pallone d'Oro del padel, è un progetto straordinario che avrà un grande futuro. Coniugare l'arte con lo sport è un aspetto molto importante del nostro quotidiano, è il bello che incontra il bello in due forme differenti. Sono stato onorato di ricevere il quadro che è già nella sede Fip di Roma e le rivelerò un aneddoto molto carino: gli ospiti che ci vengono a trovare da tutte le parti del mondo, se ne innamorano e non ce n'è uno che non si faccia una foto prima di andare via».

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