Sport e resilienza: la storia di Fabio

Maraschio, nonostante il suo terribile incidente, continua a divertirsi e non si arrende: «Devo dire grazie all’Inclusive Padel Tour»
Sport e resilienza: la storia di Fabio

La storia di Fabio Maraschio è una storia dove padel, amore e resilienza sono dei pennelli che mescolando ognuno le proprie tonalità disegnano un quadro e un’armonia che rapisce lo sguardo e accarezza l’anima.

Nuova vita

Una storia iniziata quasi tre anni fa che Fabio, ora 35enne, ci racconta in esclusiva: «A causa un incidente di lavoro avvenuto nel 2021 ho perso una gamba e un braccio, costringendomi a ricominciare la vita da zero. Avevo già iniziato a giocare a padel ma in questa nuova vita, dopo l’incidente, questo sport è stato fondamentale per la mia rinascita. Dopo la prima fase di coma e terapia intensiva, ho trovato nuovi stimoli nello sport, negli amici e nella famiglia. Sono passato a un'accettazione di ciò che era successo. I primi sei mesi sono stati molto difficili da vivere, con la protesi inizi poi a vivere una vita differente, ti apri a nuovi fronti. Se penso a una cosa bella avvenuta dopo l’incidente, penso al mondo di Bionic People, all’Inclusive Padel Tour e alle fantastiche persone che ho conosciuto nel padel, tra le quali cito Alessandro Ossola. Il suo discorso fu fondamentale per me, mi fece capire che nonostante la disabilità che si vive tutti i giorni, c’è molto di più nella vita. Vivi la vita con una consapevolezza differente, sono più grato alla vita che mi ha dato una seconda possi- Sport e resilienza La storia di Fabio bilità, e la rispetto più di prima. Senza il padel non avrei conosciuto storie, realtà e viaggi bellissimi». Il viaggio di Fabio è senza dubbio fatto di resilienza dove l’amore ha una componente fondamentale per far capire come le avversità, gli ostacoli e le paure le puoi vincere solo se decidi di affrontarle: «Mia moglie Michela è stata di grande aiuto e mi ha dato una enorme forza interiore – continua Fabio –. A luglio 2021, quattro mesi dopo l’incidente, era in programma il nostro matrimonio e ci siamo sposati ugualmente. La volontà di sposarci è stata maggiore e l’incidente non doveva prevalere». Un’unione che fa venire in mente la celebre frase del film “Frozen-Il Regno di Ghiaccio”: “L’amore è mettere i bisogni di qualcun altro prima dei propri”, che rappresenta nella maniera migliore quanto sia importante Michela in questo percorso: «Michela è stata fantastica – prosegue Fabio – subito dopo l’incidente di aprile prese appuntamento in un centro protesi per il mese successivo, quando ancora non si sapeva la mia condizione di salute. Mi ha aiutato a metabolizzare la situazione e a darmi quella spinta in più per rinascere».

Lo sport come motore

Ora Fabio è immerso nella sua nuova vita, dove lo sport è una parte dominante: «Mi alleno al Pro Roma con la Maestra Francesca Zacchini una volta a settimana; inoltre organizzo almeno una partita a settimana, alternandola con gli allenamenti di pallanuoto e atletica. Sono uno sportivo di natura, il padel ora mi sta aiutando a livello di sfogo e ti commisura con i tuoi limiti, nel bene e nel male. Vedi dove puoi arrivare e alzi l'asticella. Hai una gratificazione doppia rispetto a prima. Il padel è inclusivo e la crescita dell’Inclusive Padel Tour è un bellissimo esempio virtuoso su questo argomento». Quell’Inclusive Padel Tour che gli ha permesso di cavalcare nuovi sogni da vivere ad occhi aperti: «Siamo partiti a giugno 2022 con sei coppie – conclude – nell’ultimo evento a Barcellona erano 33 coppie. Noi ci crediamo tanto sia come giocatori che come organizzatori, ciò che facciamo è a sfondo sociale, per far capire quanto sia bello questo sport e quanto sia di aiuto per farlo diventare uno sport paralimpico. Sono convinto che prima o poi ci arriverà».

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