Argentina, nata a Jesús Maria il 12 dicembre del 1991, Julieta Bidahorria è una delle giocatrici più grintose e fisiche del circuito su cui già da tempo ci sono molti occhi puntati, sia da parte del pubblico che si diverte a vederla giocare ma in particolare anche dagli addetti ai lavori. L’infortunio dello scorso anno al legamento crociato, che l’ha tenuta fuori per ben 8 mesi, ha frenato l’ascesa della 32enne, attualmente n. 39 del ranking FIP, che però siamo certi di vedere ben presto in coppia con una giocatrice tra le prime 12 della classifica mondiale. La “Pantera” come viene chiamata nel circuito, ha ripreso solo a marzo di quest’anno a giocare, con tempi di recupero incredibili e decisamente inaspettati dopo l’intervento, e questo grazie a un fisico statuario e a una forza di volontà che l’ha sempre contraddistinta. Ha partecipato con la Nazionale argentina ai Mondiali di Doha, classificandosi al secondo posto, quest’anno gioca in coppia con Marta Talavan. Infine una curiosità: a Roma può vantare su degli amici veri, quali Alessia e Luigi del Villa Pamphili Padel Club che la supportano da sempre nella sua carriera sponsorizzando anche la maglia.
Che aspettative ha per questo finale di stagione?
«Tornare a giocare al 100% della forma, dopo l’infortunio che ho subito cercando in ogni torneo di dare sempre il meglio di me».
Quali sono le chiavi del successo di una coppia?
«Innanzitutto capirsi con il proprio partner, sia nel gioco che mentalmente per farlo sentire a proprio agio, ma soprattutto un fattore fondamentale è la fiducia, perché senza di quella diventa tutto inutile».
Se potesse rubare un colpo a Marta?
«La vibora».
Julieta Bidahorria, 32 anni, numero 39 del ranking FIP, gioca in coppia con Marta Talavan Intervista all'argentina, seconda ai Mondiali di Doha Com'è il suo rapporto con le ex compagne fuori dal campo?
«Ho avuto la fortuna di avere delle ottime partner e soprattutto di conoscere delle belle persone. Alcune di loro, come Catia Tenorio, fanno ormai parte della mia vita e della mia famiglia».
Le piacciono gli altri sport di racchetta? Cosa pensa del pickleball?
«Il mio primo sport è stato il tennis, mentre a pickleball non ci ho mai giocato».
Come vede il padel tra 10 anni?
«Sono certa che diventerà uno sport di massa in tutto il mondo, con atleti eccellenti e molto competitivi».
Ha qualche rituale prima della partita?
«Prego sempre Dio e cerco di rimanere concentrata».
A chi dedica le sue vittorie?
«Alla famiglia, alla mia squadra e a me stessa, perché lavoro molto duramente e quando arrivano me le merito tutte (ride, ndi)».
Che rapporto ha con i social?
«Mi trovo bene. Le persone sono molto calorose e li uso per condividere i vari momenti della mia vita agonistica e non solo».
