Elia Tranquilli, classe 1995, è un atleta civitavecchiese multisport. Non solo padel, nel quale il ragazzo sta sempre più conquistando palcoscenici importanti, ma anche una vita spesa nell’hockey inline, disciplina poco nota ai più ma dall’intenso valore agonistico.
Tranquilli, l'hockey inline e il tifo per la Roma
Oggi una carriera nascente nel padel, giocato e insegnato, ma fino a poco tempo fa una brillante carriera nell’hockey inline: «Sono sempre stato un ragazzo amante dello sport e il mio primo amore è stato l’hockey in line. Come tutti gli italiani ho sempre seguito da vicino il calcio (Elia è tifosissimo della Roma, ndr) ma il colpo di fulmine c’è stato con questa disciplina pressoché sconosciuta, nella quale mi sono imbattuto praticamente per caso, e grazie a un allenatore che nei primi incontri mi ha fatto innamorare di rotelle e stecche. Oggi l’hockey inline è più strutturato e le realtà che esistono, in particolar modo nella mia Civitavecchia, sono molto più solide. All’epoca invece ci allenavamo nel classico campo parrocchiale, tant’è che la società si chiamava Circolo Pattinaggio Cappuccini. C’erano meno mezzi ma tantissima passione e voglia di stare insieme. In particolare la mia generazione è stato un gruppo unitissimo che si è tolto parecchie soddisfazioni ed è cresciuto insieme alla società, oggi Cv Skating, diventata negli anni un punto di riferimento a livello italiano».
Amore a prima vista con il padel
Dall’hockey al padel, un amore sbocciato sin da subito: «Anche qui, è stato amore a prima vista - continua -. Ho iniziato quasi per gioco ma il gesto tecnico mi è venuto naturale e partita dopo partita, mi sono accorto di essere bravo. Sto prendendo i titoli per allenare e ho voglia di cimentarmi in tornei più impegnativi. Tutti mi dicono che ho quel qualcosa in più ma so bene che senza il lavoro non si va da nessuna parte». Un viaggio tra i due sport passato per la Spagna: «Ci ho vissuto e lì ho giocato con una formazione di Barcellona, poi sono tornato nella mia Civitavecchia. Ho tanti progetti lavorativi che sto coltivando e ora vediamo quali prenderanno piede. Lo sport rimane un’enorme passione: ora sono pronto a ripartire e mi dividerò fra padel e hockey inline. Ma sempre con un occhio al lavoro: a 29 anni cambiano le priorità».