Al Circolo Tennis Teramo c’è un po’ di Argentina

La storia del club raccontata da Maximo Parisi, istruttore e pioniere del padel
Al Circolo Tennis Teramo c’è un po’ di Argentina

Ha il padel nel sangue, è arrivato dall'Argentina e ha messo le radici in Abruzzo, ed è considerato uno dei pionieri di questo sport in Italia. Lui è Maximo Parisi, 55 anni, nativo di Cordoba, istruttore del Circolo Tennis Teramo e punto di riferimento per il padel abruzzese. «Quando sono arrivato in questa regione era il 2015 - racconta -. In tutto l'Abruzzo c'erano solo tre campi di padel e sono stato il primo istruttore. A Teramo ce n'era solo uno e con la nostra squadra, nel 2017, arriviamo in Serie B. Nel 2020 il CT Teramo ha deciso di convertirsi anche al padel e così sono stati realizzati tre campi, tutti al coperto. Questa struttura esiste dal 1968 e fino a quattro anni fa qua dentro c'era spazio solo per il tennis. Un circolo importante, basti pensare che nel 2004 ha ospitato anche la Coppa Davis, con Volandri, Starace e Seppi grandi protagonisti. Io lavoro qua e gestisco la sezione relativa al padel. L'idea è nata da un imprenditore, un ex mio allievo, Marco Pompilii, che insieme al presidente del circolo, Puccio Lapenna, sta contribuendo alla crescita di questo sport in Abruzzo. Il nostro club ha puntato sul padel, credendo fortemente sulle potenzialità di questo sport». E l'impianto è diventato oggi uno dei punti di riferimento per l'intero Abruzzo.

L'exploit del centro

«E pensare - racconta Parisi - che quando sono arrivato in questa regione, quasi 10 anni, forse in tutto erano circa 60 le persone che giocavano a padel, tra cui appunto Marco Pompilii. Il circolo ha una vocazione all'attività agonistica e ha una grandissima attenzione per i più giovani. Al CT Teramo abbiamo una scuola padel per i più piccoli che va dai 7 anni ai 18 e ci sono una ventina di ragazzi che sono nell'orbita della Nazionale. Vedo una grande crescita, ancora non è il padel propriamente argentino o spagnolo ma vedo che l'It lia sta arrivando: tra 10 anni si raggiungerà un livello altissimo, ne sono certo. Ancora oggi noto che si gioca una specie di tennis applicato al padel, perché la maggior parte dei maestri sono ex tennisti. Ma grazie al lavoro degli istruttori spagnoli e argentini, anche in Italia c'è stata una crescita esponenziale. Noi crediamo molto sui giovani, sono contento dei risultati ottenuti. Vedo bambini piccoli, di 8-9 anni, che giocano a padel: loro sono il futuro e vedrete che presto raccoglieremo i frutti».

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