Coronavirus, il pugilato riparte in Messico e Polonia

Dopo il Nicaragua e la Florida si riparte in altre due nazioni
Coronavirus, il pugilato riparte in Messico e Polonia

ROMA - Il pugilato riprende a pieno regime in altre due nazioni. Dopo il Nicaragua, e in attesa del via libera del governatore della Florida, tocca a Messico e Polonia, dove è tutto pronto affinché i guantoni s'incrocino di nuovo. Si comincerà sabato 23 maggio a Patzcuaro, nello stato messicano di Michoacàn, dove il fuoriclasse Roy JonesJr ha allestito una riunione in collaborazione con l'ex campione dei superwelter Ibf Carlos Molina, che oltre a a fare il promoter di se stesso continua a salire sul ring. Avversario del 36enne idolo locale, nel match che sarà dato in diretta Facebook, sarà il connazionale Michi 'El Matador' Munoz sulla distanza delle dieci riprese. In cartellone c'è anche il match di Eric 'The Baby-Faced Assassin' Walker, opposto a Nestor Fernando Garcia, pugile messicano di Queretaro. Anche per loro sono previste tutte le tutele sanitarie, con tanto di mascherine da indossare fino al momento di salire sul ring. I medici di riunione saranno incaricati anche di prendere la tempertaura ai pugili e ai loro staff. Si ricomincia anche in Polonia, dove il prossimo 12 giugno il 40enne peso massimo locale Mariusz "Viking" Wach, ex challenger mondiale, sfiderà il veterano americano Kevin Johnson in una riunione in programma a Konary, località di quasi 30mila abitanti. L'evento, anche questo a porte chiuse, mentre tutto il personale di servizio dovrà sottoporsi a protocollo sanitario. E a questo proposito, il presidente del Wbc Mauricio Sulaiman ha annunciato che il suo ente ha creato un protocollo in grado di supportare il ritorno della boxe secondo lui in tutto il mondo: "include tutte le protezioni sanitarie e di contenimento al contagio del Covid 19 necessarie per evitare il diffusione del coronavirus. Le informazioni sono ampie e complete, specificando le principali raccomandazioni per la realizzazione di un evento di boxe .La nostra principale preoccupazione è la vita del pugile, ma questo virus è trasmissibile e vogliamo che tutti i partecipanti siano in grado di prendersi cura l'uno dell'altro usando le opportune misure sanitarie . Tutto è legato al giorno della pesatura, alla selezione degli alimenti e altre sostanze somministrate ai pugili, alla presenza qualificata del settore medico e arbitrale". Tutto, affinché il pugilato torni, anche se in Italia questa data sembra ancora lontana. Intanto la federboxe stanzia oltre un milione di euro per aiuti a società e atleti che altrimenti rischierebbero di 'chiudere'.

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