Beffa sul ring per l'azzurro Mouhiidine, rabbia Italia

L'oro dei massimi va al russo Gadzhimagomedov: contestato il verdetto finale
Beffa sul ring per l'azzurro Mouhiidine, rabbia Italia© EPA

Un verdetto discutibile fa sfumare il sogno dell'oro mondiale per il pugile azzurro Aziz Abbes Mouhiidine, che nella finale iridata della categoria 92kg si ferma di nuovo ad un passo dall'impresa, come gli era accaduto due anni fa a Belgrado, ma questa volta è il modo che offende il pugile e l'intero movimento azzurro. Il 24enne campano, al termine di tre riprese portate a termine a suo favore, ha visto l'arbitro alzare il braccio del suo rivale, il russo Muslim Gamzatovich Gadzhimagomedov - oro mondiale 2019 e argento olimpico a Tokyo - che è salito sul gradino più alto del podio, con tanto di inno e bandiera. Nel pugilato, al contrario che nella maggior parte degli altri sport dopo l'invasione dell'Ucraina, la Russia è ammessa a pieno titolo e senza alcuna limitazione, tanto che ben undici Paesi hanno deciso di boicottare la rassegna in Uzbekistan, per protesta. L'Italia ha invece deciso di esserci, anche per le grandi aspettative riposte proprio su Mouhiidine, ma nonostante l'impegno dell'azzurro l'esito non va proprio giù al presidente della Federpugilato (Fpi), Flavio D'Ambrosi: "E' una vergogna. Lo sport e gli atleti esigono rispetto. Il match ha onorato la boxe per esclusivo merito di Moudhiine". Il pugile irpino voleva con tutte le sue forze riportare in Italia il titolo mondiale dilettanti dei pesi massimi dieci anni dopo l'impresa di Clemente Russo ed è grande il rammarico perché con un altro avversario, a parità di prestazione, probabilmente ce l'avrebbe fatta.

Mouhiidine, la cronaca dell'incontro

Il match è stato deciso ai punti, dopo revisione del verdetto, che ha dato la vittoria per 3-2 al russo, il quale ha spesso subìto l'iniziativa dell'azzurro. Mouhiidine, specie nel secondo round, ha messo in difficoltà l'avversario, sempre piazzato al centro del ring ma apparso un po' in difficoltà nel replicare. "Ringrazio tutte le persone che hanno fatto il tifo per me e mi hanno supportato durante questo mondiale. Ora testa, cuore e anima per le prossime qualificazioni Olimpiche", si è limitato a dichiarare al termine Mouhiidine, davvero amareggiato. La finale di Tashkent segna un punto di non ritorno nei rapporti tra Federpugilato e l'Iba. "Forse è giunto il momento che la federazione ed il movimento pugilistico italiano traggono le giuste conclusioni su questo operato - ha detto infatti D'Ambrosi -. Siamo stanchi di continui ribaltamenti di verdetti e del mancato rispetto delle fatiche dei nostri atleti. Adesso però è il momento di pensare alle prossime qualifiche olimpiche ed al nuovo progetto di definitivo rilancio del movimento Pro. Siamo fortunati, le qualifiche ai Giochi 2024 verranno gestiti dal Comitato olimpico internazionale".

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