Italrugby, ottimismo per il Sei Nazioni 2022. Crowley: "Fiducia nei ragazzi"

Oltre al commissario tecnico, anche il presidente della Federugby Innocenti e Giovanni Malagò si sono dichiarati speranzosi in vista del prestigioso torneo
Italrugby, ottimismo per il Sei Nazioni 2022. Crowley: "Fiducia nei ragazzi"© /Ag. Aldo Liverani Sas

Nonostante la storia recente non parli a favore dell'Italia al Sei Nazioni, la fiducia per invertire la rotta con un gruppo giovane sta caratterizzando l'avvicinamento all'esordio contro la Francia. Lo storico torneo di rugby inizierà il 5 febbraio, e il giorno dopo la squadra di Kieran Crowley farà il suo debutto contro una delle papabili vincitrici e soprattutto con uno Stade de France che si preannuncia gremito. Nonostante l'evidente difficoltà dell'ostacolo iniziale, il Commissario Tecnico degli azzurri guarda il bicchiere mezzo pieno: "I ragazzi si stanno allenando molto bene, sono felice di questoC'è massima fiducia nei giocatori selezionati e c'è ottimismo sul fatto che, nonostante gli infortuni, gli azzurri potranno rendere al meglio".

Parisse e Lamaro

Uno dei discorsi più ricorrenti è quello legato alla possibile convocazione di Sergio Parisse. Tra i 33 nomi dei convocati stilati da Crowley non c'è il recordman di presenze con l'Italia, prossimo ai 39 anni. Nonostante questo, una chiamata per la gara contro l'Irlanda del 27 febbraio rimane più che probabile: "Sono in costante contatto con Sergio, verrà considerato per la prossima selezione. In autunno si è rotto la mano e recentemente ha avuto dei problemi con il Covid. Se avrà il minutaggio adeguato con il proprio club lo terremo in considerazione". Tra gli uomini fidati di Crowley non può mancare Michele Lamaro. La terza linea del Benetton Rugby, classe 1998 e già grande protagonista nelle selezioni giovanili, dovrà gestire la pressione di partecipare al primo Sei Nazioni con la fascia di capitano: "Il mio compito sarà sfruttare al meglio le caratteristiche di ogni giocatore per fare bene in campo. Ciò che c'è intorno può essere importante per la passione, ma il mio obiettivo da capitano sarà di performare al meglio e spingere i miei compagni a fare lo stesso. L'attitudine è ciò che ci ha sempre caratterizzato in questo torneo. Noi, come squadra, a novembre abbiamo creato qualcosa e proveremo a portarlo in campo".

Innocenti: "Qui per cambiare il nostro status quo"

"In cinque settimane giocheremo contro i migliori al mondo, i nostri ragazzi devono fare il massimo. Anche perché, oggettivamente, la missione di tutti quanti noi è di portare il rugby italiano a un livello alto, il presidente Malagò lo ha ricordato: il rugby italiano stabilmente entro i primi 10 sarebbe qualcosa di più per lo sport italiano che sta facendo vedere grandi cose dovunque". Così Marzio Innocenti, presidente della Federugby, intervenuto alla presentazione del Sei Nazioni: "Siamo qua per cambiare lo status quo del nostro ambito, che in questo momento ci indica come i perdenti; questo è vero fino adesso è successo, ma i ragazzi stanno lavorando per fare il massimo. Michele Lamaro è il nostro capitano, è un grande capitano, gli altri che lo accompagnano sono sulla stessa linea, sono ragazzi giovani, non devono andare a fare un esame, perché ci porteranno ai Mondiali 2023". "Abbiamo molta simpatia e supporto che ci accompagnano, il presidente del Coni ci è stato molto vicino, il presidente Cozzoli e il dg Diego Nepi sono con noi per far si che il Sei Nazioni sia il più bello e il più importante possibile, che aiuti anche noi e la città di Roma. Le persone che vengono a vederci spero tornino la prossima volta", conclude.

Malagò: "Ci sono le condizioni per fare bene"

Anche il presidente del Coni Giovanni Malagò è intervenuto alla presentazione del Guinness Sei Nazioni 2022: "Sono sempre stato vicino agli azzurri del rugby, a parte gli impedimenti come quello dei Giochi a Pechino che non mi consentirà di seguire le partite di febbraio. Ricordo nel 2000 lo stadio Flaminio con le impalcature per aumentare la capienza dell'impianto. Molti dei miei più cari amici sono rugbisti, ho sempre detto che sarei stato felice di avere un figlio rugbisti, per quello che la disciplina incarna soprattuto il Sei Nazioni. La storia dello sport è il torneo Sei Nazioni. Va ricordato che è il torneo di rugby più antico del mondo e in assoluto uno dei tornei che hanno fatto la storia dello sport. La radice che ha questa disciplina è il Sei Nazioni. Io sono ottimista, ho parlato tante volte con il presidente Innocenti, ho visto che ci sono stati dei segnali recenti delle squadre italiane. C'è grande fiducia nel tecnico Cowley e sono felice che il capitano sia Michele Lamaro, ci sono le condizioni per far bene, perché credo che lo sport italiano possa portare a bordo nei piani alti il rugby. Non è che il rugby sta così male, perché il rugby fra l'ottava e la 12/a posizione c'è, bisogna cercare di avvicinarsi in qualche modo verso i primi tre. E poi ci sono le ragazze che stanno facendo molto bene".

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