Bergamasco: “Quesada dà valore al fattore umano, la forza dell’Italia è il gioco d’insieme”

La leggenda del rugby italiano e mondiale: “L’avvento del nuovo tecnico porta freschezza nel primo periodo e una componente motivazionale fondamentale per ricominciare a lavorare”
Bergamasco: “Quesada dà valore al fattore umano, la forza dell’Italia è il gioco d’insieme”© Getty Images

Mauro Bergamasco, leggenda del rugby italiano e mondiale, è intervenuto a “Gli Sportivi della Domenica”, su Radio Cusano Campus, sullo stato di forma della Nazionale dopo l’arrivo del nuovo allenatore Gonzalo Quesada. “È un po’ presto per vedere alcuni segni, sicuramente l’avvento del nuovo tecnico porta freschezza nel primo periodo e una componente motivazionale fondamentale per ricominciare a lavorare su un tessuto come quello della nazionale. Lo conosco bene, abbiamo giocato insieme a Parigi con le rispettive nazionali, eravamo anche vicini di casa. Lui è un professionista, un numero 10, un perfezionista, ha affrontato questa nuova esperienza dando molto valore al fattore umano, ai giocatori. Oggi che sono formatore e mental coach, a livello sportivo come educatore è fondamentale mettere al centro i ragazzi e le ragazze, dare l’etichetta di protagonisti. È presto per vedere tutta l’impronta, ma ho visto buona empatia già nelle fasi iniziali: l’Italia si è espressa con un buon gioco, più difficile con l’Irlanda, meglio nella prima contro l’Inghilterra. Credo che il cammino sia lungo, lui è consapevole del lavoro che c’è da fare: la Nazionale maggiore è espressione di tutto il movimento, il lavoro non è solo nella squadra ma è con tutti i giocatori, la grossa componente che portano a casa dal loro club. Oltre a portare qualità, è importante influenzare l’andamento di un movimento completo”.

Come sta lavorando il movimento del rugby italiano? “Ci sono realtà estremamente positive, costruttive, che progettano a medio e lungo termine, cosa che manca nello sport italiano in generale. Io sono a Bari da due anni, col Rugby Bari, stiamo costruendo una nuova qualità del lavoro, educativo e di tessuto sociale, per le famiglie. Il movimento sta crescendo: quando si parla di passi indietro, in realtà non esistono. Avanziamo a velocità differenti dettate dai diversi sprint, in base a cicli, bioritmi dei giocatori e delle persone. Ha bisogno di essere rodato e ci sono dei punti su cui bisogna intervenire, a livello di educatori e di struttura, il nostro paese è molto diverso per usi e costumi. Per me è importante, va sfruttato come tale”.

Sfida contro la Francia al Sei Nazioni: “Sarà molto dura, la Francia si sta ancora leccando le ferite dell’ultimo Mondiale. La storia vuole che quando c’erano squadre in difficoltà e l’Italia poteva vincere, noi prendevamo sempre una batosta, eravamo bravi a risollevare le sorti delle squadre avversarie: è una partita da tenere sott’occhio, una squadra da affrontare con le dovute cautele. La forza dell’Italia è il gioco d’insieme, la capacità di creare gioco e risolvere le situazioni assieme, oggi ci sono diverse personalità che possono fare la differenza quando il gioco gira”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...