L'acqua alta non ha fermato i maratoneti alla 33^ Huawei Venicemarathon

La 33^ Huawei Venicemarathon torna a parlare africano. Dopo la vittoria dello scorso anno dell'italiano Eyob Faniel, è l'Etiopia che ritorna a vincere per la quinta volta in laguna grazie a Mekuant Gebre, che questa mattina ha tagliato per primo il traguardo di Riva Sette Martiri in 2h13'23" al termine di una gara corsa in condizioni atmosferiche molto difficili
L'acqua alta non ha fermato i maratoneti alla 33^ Huawei Venicemarathon

La 33^ Huawei Venicemarathon torna a parlare africano. Dopo la vittoria dello scorso anno dell'italiano Eyob Faniel, è l’Etiopia che ritorna a vincere per la quinta volta in laguna grazie a Mekuant Gebre, che questa mattina ha tagliato per primo il traguardo di Riva Sette Martiri in 2h13’23” al termine di una gara corsa in condizioni atmosferiche molto difficili.

Dietro di lui i keniani Gilbert Chumba, già quarto lo scorso anno a Venezia, e Stephen Kiplimo.

E’ stata una bella gara ma molto dura e l’acqua alta a Venezia mi ha un po' sorpreso – ha raccontato in conferenza stampa Gebre - al 35esimo chilometro ho deciso di attaccare e andare a prendermi questa vittoria. Anche se il crono non è eccezionale, sono comunque molto soddisfatto”.

Il keniano Gilbert Chumba, ex idraulico e ora pastore oltre che atleta, dopo in quarto posto alla Venicemarathon dello scorso anno comprò una mucca e la chiamò “Venice”:

Quest’anno, con il premio per il secondo posto, di mucche ne comprerò almeno due!”.  

Solo settimo l’attesissimo giapponese Yuki Kawauchi, che è incappato in una delle sue più brutte maratone di carriera, chiudendo con il tempo di 2h27’43”.

Sinceramente devo ancora capire cosa mi è successo oggi, purtroppo di gare come queste me ne sono davvero capitate poche nella vita. Vi ringrazio tantissimo per l’accoglienza e voglio assolutamente ritornare a Venezia per rifarmi”.

La sua amarezza si è però un po’ attenuata durante la conferenza stampa quando la Confraternita del Tiramisù, conoscendo il suo amore per questo dolce, gli ha donato una pergamena celebrativa. ??Nono, e primo degli italiani, l’esordiente e atleta di casa Luca Solone in 2h34’31”.

Ci tenevo proprio tanto ad esordire nella maratona di casa – dice Solone – purtroppo non è stato facile perché il vento era forte. Sul Ponte della Libertà ho avuto un po’ di difficoltà e poi l’acqua alta a Venezia non ha certo aiutato a riprendermi, ma sono davvero contento di essere arrivato in fondo e di non aver mai mollato. Ci riproverò anche il prossimo anno”.

In campo femminile, la keniota Angela Tanui non ha tradito le attese della vigilia andando a vincere in solitaria con il tempo di 2h31’30”, con un distacco di oltre 7 minuti sulla seconda, l’etiope Sorome Amente, e di 9 minuti sulla terza, la sorella Euliter Tanui.

La graziosa Angela Tanui, con un grande sorriso ha avuto solo parole di ringraziamento:

Grazie mille per avermi invitata, per avermi incitata sul percorso. Volevo vincere con un tempo migliore ma purtroppo il meteo non me lo ha permesso”.

La cronaca della gara:

Un vento forte e costante ha soffiato per tutta la gara senso contrario alla marcia degli atleti. Come se non bastasse, entrati a Venezia i maratoneti hanno trovato l’acqua alta, percorrendo tutto l’ultimo tratto con l’acqua fino alle caviglie.??La gara ha subito visto prendere il comando ad un gruppetto composto dai keniani e da Gebre, unico etiope in gara. Il plotoncino è rimasto sempre compatto ed è transitato alla mezza maratona in 1h05’.

Al Parco San Giuliano (30° km) erano rimasti in quattro: Gilbert Chumba, Mekuant Gebre, Stephen Kiplimo e Philip Kangogo e sul ponte della Liberta il gruppo cercava le traiettorie migliori per ripararsi dal fortissimo vento, con continui zig zag da una sponda all’altra della carreggiata. Appena finito il ponte, Gebre ha rotto gli indugi scrollandosi di dosso gli avversari e portandosi al comando da solo fino al suo arrivo trionfale in Riva Sette Martiri.

La gara di Yuki Kawauchi è invece iniziata sin da subito con il piede storto. Il giapponese si è staccato già all’inizio dal gruppetto dei migliori e alla mezza maratona è passato in 1h09’. Kawauchi si è trovato così a correre da solo contro il vento e in grande difficoltà fisica, ma la sua grande forza di volontà (non si è mai ritirato in nessuna maratona) l’ha portato fino al traguardo, seppur con un risultato per lui deludente.??Angela Tanui ha invece preso il comando delle gara dai primi chilometri scrollandosi subito di dosso le avversarie. La sua è stata una gara in solitaria e con un unico punto di riferimento, la sua lepre. Alla mezza maratona aveva già un distacco di circa 3’ sull’etiope Sorome Amente.

La VM10K ha avuto invece più fortuna, con la marea che era ancora bassa al transito degli atleti. La gara è stata vinta dallo specialista delle corse in montagna Gabriele Bacchion e dall’azzurra di maratona Giovanna Epis.

"E' stata la mia prima corsa su strada perché di solito faccio gare in montagna e quindi sono molto soddisfatto di questa vittoria" queste le parole di Bacchion. Giovanna Epis, che di maratone di Venezia ne ha corse sei, ha invece dichiarato: “Correre nella mia città mi emoziona sempre molto e questa gara mi è piaciuta molto".


Una maratona davvero speciale che ha mostrato al mondo intero l'unicità della città di Venezia: l'acqua alta. Sicuramente correre con i piedi a mollo non è piacevole, ma chi ha deciso di partecipare alla Venicemarathon sicuramente sapeva che avrebbe potuto vivere anche quest'esperienza e per alcuni è stata anche esaltante.

"Si è conclusa una giornata epica, difficile ma comunque di grandi emozioni - queste le parole del presidente del Venicemarathon Club Piero Rosa Salva - il plauso va ai partecipanti e ai volontari che hanno saputo reggere in una situazione obiettivamente al limite della sostenibilità. L'importante era far in modo che si svolgesse tutto in condizioni di sicurezza e così è stato. E' evidente che i risultati tecnici hanno risentito del contesto ambientale, ma correre una maratona significa anche questo. C'era come sempre molto pubblico lungo il percorso e questo è sempre un forte segnale di attaccamento da parte della gente a questa manifestazione"

Curiosità

Molto entusiasti della loro prova sono stati i ragazzi di Obiettivo 3, il progetto di Alex Zanardi. Gli handbikers Andrea Offredi e Flavio Gaudiello hanno impiegato rispettivamente 1h27’e 2h47’16". In gara anche Pietro Martire: 4h31'12".

Nella carrozzina olimpica, sempre del team di Obiettivo 3 è arrivato al traguardo Federico Rossi in 2h31'43" e in gara c'era anche Mariusz Wronowski (Pol) 3h34'54".

Grande emozione per l’arrivo di Fabrizio Stevanato, il 44enne di Noale che dopo aver sconfitto, lo scorso anno, un tumore al pancreas oggi ha corso la sua prima maratona, portata a termini in 5h13’05”.

L'impresa di Stevanato è stata immortalata dalle telecamere del programma “La Prima Volta”, il format televisivo in onda ogni domenica pomeriggio su Rai 1, dedicato a racconti coinvolgenti e sfide impossibili e condotto da Cristina Parodi.

Wanna Bortot, dell'Associazione Podisti Dolesi, oggi ha portato a termine la sua 100esima maratona in 5h57’46”. ?Ha chiuso la manifestazione, accompagnato dai vigili del fuoco, Fabio Casilli con il tempo di 6h57'06".

Una maratona di numeri

Sono state più di 7.000 le t-shirt da collezione UYN regalate a tutti i maratoneti, e oltre 6.400 t-shirt Kahru smanicate nere della10K. Sono stati distribuiti 100.000 bottigliette di Acqua San Benedetto, oltre 30.000 prodotti ProAction, sali minerali e gel energetici, 18.000 bottiglie di birra, 30.000 pezzi di biscotteria tradizionale sfusa di Palmisano, 40 quintali di banane, 20 quintali di arance e 15 quintali di mele, quest’ultime messe a disposizione da Coldiretti Venezia, i succhi di frutta Zuegg e grissini Bertoncello. ?Per ripararsi dal freddo, Huawei ha offerto 13.000 mantelline termiche sia in partenza che all’arrivo.

Premi Speciali
Il premio Claudio Zamengo, consegnato dalla moglie Silvia, è stato destinato a Elisabetta Iavarone e Loris Mandelli, i due atleti più giovani tra i primi 10 classificati nella 42K.

Il premio speciale Trofeo Sprint offerto da Il Gazzettino è andato a Luca Solone, il primo veneziano al traguardo.
Il Porto di Venezia ha invece premiato il più veloce dei suoi dipendenti nella VM10K, Thomas Gavagnin, premiato dal presidente Pino Musolino??.

Interventi del servizio sanitario

Sono stati molti gli interventi del servizio ma tutti di lieve entità. Da sottolineare che la media di minuti d'attesa dalla chiamata al pronto intervento è stata di soli 3 minuti.


LA CLASSIFICA UFFICIALE

UOMINI

1. Mekuant Gebre (Eth) 2h13’23”

2. Gilbert Chumba (Ken) 2h13’52”

3. Stephen Kiplimo (Ken) 2h13’58”

4. Philip Kangogo (Ken) 2h14’07”

5. Vincent Kiptoo (Ken) 2h17’35”

6. John Komen (Ken) 2h19’47”

7. Yuki Kawauchi (Jpn) 2h27’43”

8. James Ebenio (Ken) 2h32’00”

9. Luca Solone (Ita) 2h34’31”

10. Loris Mandelli (Ita) 2h37’42”

 

DONNE

1. Angela Tanui (Ken) 2h31’30”

2. Sorome Amente (Eth) 2h38’59”

3. Euliter Tanui (Ken) 2h40’56”

4. Kebeya Brendah (Ken) 2h44’26”

5. Nikolina Sustic (Cro) 2h50’18”

6. Maurizia Cunico (Ita) 2h55’43”

7. Elisabetta Iavarone (Ita) 2h56’24”

8. Cecilia Flori (Ita) 3h00’08”

9. Simonetta Menestrina (Ita) 3h02’56”

 

Risultati VM10KM

1. Gabriele Bacchion (Tornado) 35:00

2. Simone Gobbo (Tornado) 35'14"

3. Tommaso Forner (Assindustria) 35'29"

1. Giovanna Epis (Carabinieri) 37'21"

2. Anne Spickhoff (Germania) 40'03"

2. Natascia Meneghini (A. Coin) 40'07"

 

Foto di Matteo Bertolin e MarathonFoto

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...