Poche ore a INEOS 1:59 Challenge, la sfida di Eliud Kipchoge che può fallire per un secondo

Eliud Kipchoge tra poche ore al via della INEOS 1:59 CHALLENGE, la sfida che potrebbe portarlo a chiudere la maratona sotto le 2 ore.
Poche ore a INEOS 1:59 Challenge, la sfida di Eliud Kipchoge che può fallire per un secondo© Bongarts/Getty Images

Manca davvero poco, la data è decisa per l’impresa epica INEOS 1:59 CHALLENGE. Era prevista una finestra temporale di 8 giorni, ma la data è stata scelta: sabato 12 ottobre sarà il grande giorno, condizioni meteo perfette. Ancora sull’orario ci sono dubbi, previsto lo start tra le 5 e le 9 del mattino, decisione che verrà presa nella giornata di venerdì 11 ottobre.

Eliud Kipchoge ci ha abituati a prestazioni sensazionali, dal primo tentativo di scendere sotto il muro delle 2 ore in maratona, il famoso Breaking2 svoltosi nell’autodromo di Monza nel 2017 (e fallito per soli 26 secondi), al primato del mondo sulla maratona, conseguito a Berlino nel 2018 con 2:01:39, di recente attaccato da uno splendido Kenenisa Bekele sulle stesse strade.

Eliud Kipchoge non è solo un atleta di altissima caratura, ma uomo di grande spessore ed è pronto ad affrontare una sfida che lascerebbe il suo nome nella storia per sempre. I primati, infatti, possono essere abbattuti, ma essere il primo uomo che corre una maratona in 1 ora 59 minuti abbattendo il fatidico muro delle due ore è davvero una impresa che lascerebbe il suo nome marchiato a fuoco per sempre. A differenza dell’evento di Monza tenuto quasi in gran segreto con pochissimi e selezionatissimi giornalisti presenti, questa volta ci sarà tanto pubblico, non solo sugli spalti ad incitare, ma anche in diretta TV e youtube, si stimano oltre 800 milioni di telespettatori.

DOVE - La sfida, fortemente voluta dal miliardario Jim Ratcliffe, proprietario della azienda chimica Ineos, prende appunto il nome di “INEOS 1.59 CHALLENGE” e si svolgerà al Prater di Vienna su un circuito di 9.6 km (due rettilinei da 4.3 km) lungo l’Hauptallee.

Si tratta di un luogo in cui le condizioni climatiche, in questa stagione, dovrebbero essere ideali. Come a Monza, si tratterà di un tentativo che, in caso di esito positivo, non potrà essere omologato. Infatti, Kipchoge si avvarrà di lepri, ristori volanti, auto frangi-vento e di un raggio laser colorato proiettato a terra che detterà il ritmo. Non è quindi una vera gara omologata, con avversari e fattori esterni che possono condizionare il risultato, ma è solo un tentativo di coprire sotto le 2 ore i fatidici 42,195km.

LEPRI - E che lepri! Un parterre di atleti plurimedagliati mondiali ed olimpici (soprattutto africani ma anche i fratelli norvegesi Ingebrigtsen e gli americani Lagat e Centrowitz) capaci di tenere il ritmo necessario senza problemi. Non meno importante è stata la scelta di entrare in simbiosi con 12 di questi supereroi, rimanendo a stretto contatto per le ultime tre settimane. Vince il singolo, ma è un successo di un team. Un po’ come nel calcio, segna l’attaccante ma è grazie a tutta la squadra.

Questo il ritmo da tenere: bisognerà correre al ritmo di 2.50/2.51 al km, cioè correre 10000 metri in 28:30 per 4 volte di fila e continuare poi per altri 2,195km. Poco più di 21km/h…

Il team. Un gruppo di esperti di tutti i settori, dal meteorologo, al fisiologo al posturologo, al nutrizionista e chi più ne ha più ne metta, impegnati nella ricerca della ottimizzazione del “funzionamento” di Eliud. Alla ricerca del momento in cui scatterà l’ultima molecola di glicogeno, in cui la corsa potrebbe diventare meno decontratta ed elastica, in cui, cioè, il limite umano possa dirsi superato. Tutto è stato vagliato minuziosamente e, certamente, anche l’atleta è stato scelto tenendo conto non solo delle straordinarie doti fisiche ma anche dell’incredibile equilibrio psichico che non sembra essere scalfito neppure da tanta pressione. Kipchoge è un gran professionista e in questi mesi si è allenato macinando anche 230km alla settimana, quantità che in pochissimi al mondo possono reggere senza incorrere in infortuni che costringerebbero al ritiro prima della sfida.

A noi, che non abbiamo queste doti, non resta che emozionarci dal divano di casa e tifare per la riuscita di una grande svolta. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...