Record di maratona: Kipchoge ha scarpe fuori legge?

World Athletics starebbe per mettere al bando le Vaporfly, il modello che 'aumenta la spinta' di Nike e che utilizzano quasi tutti i top runner. In pericolo anche il primato mondiale femminile di maratona
Record di maratona: Kipchoge ha scarpe fuori legge?

Non bastavano i tanti casi di doping, le vittorie e le medaglie vinte e poi ritirare e annullate qualche anno dopo con un successo indelebilmente macchiato dalla parola ‘doping positivo’.

Record e vittorie nel 2020 si combattono anche con la tecnologia, da qualche tempo le Nike Vaporfly sono le scarpe ‘che fanno andare forte’, quelle che sono state rese famose dal keniano Eliud Kipchoge quando lo scorso ottobre a Vienna è sceso per la prima volta sotto il muro delle 2 ore per completare i 42,195km, distanza ufficiale di maratona. Stesse scarpe utilizzate anche dalla connazionale Brigid Kosgei che ha firmato il 13 ottobre il nuovo primato mondiale al femminile con 2h14’04” fatto a Chicago Marathon.

Dopo mesi turbolenti di illazioni e supposizioni sulla regolarità delle loro calzature, che sono acquistabili da tutti, arriva oggi sui giornali britannici la notizia che World Athletics, ovvero la ex Iaaf, la federazione mondiale di atletica, si stia finalmente esprimendo in merito alla regolarità: tutto deriva dal fatto che la suola in fibra di carbonio al suo interno fungerebbe da molla aiutando in modo illecito gli atleti nella fase di spinta.

Sun e Daily Mail oggi affermano che World Athletics concederà una deroga speciale per omologare il record della Kosgei, mentre al maschile il problema ‘Kipchoge’ è relativo perché il suo ‘sub 2 ore’ già non era un primato omologabile, ma un semplice test per ragioni di sponsor.

Sempre la Federazione Mondiale, si legge sui media britannici, starebbe procedendo alla realizzazione di un documento ufficiale in merito ad un nuovo ‘regolamento’ delle calzature da corsa, in particolare sullo spessore delle suole e all’uso, limitandolo e regolandolo, delle piastre in fibra di carbonio all’interno della suola.

Ancora si parla di ‘regole e scarpe uguali per tutti’ per non portare vantaggi ingiusti, in tutto questo però al momento la conferma ufficiale di World Athletics non è arrivata. Nell’occhio del ciclone al momento anche le calzature utilizzate da Laura Muir che ha segnato il record inglese sul miglio e tanti sono i punti interrogativi sulle nuove scarpe chiodate da sprinter lanciate per le Olimpiadi di Tokyo 2020 per battere il primato di 9”58 nei 100 metri di Usain Bolt.

Il 50% delle migliori prestazioni mondiali delle corse su strada è stato compiuto usando i modelli Vaporfly di Nike, ad affermarlo è una ricerca del New York Times. I dati dicono che nel 2019 il 40% di tutte le prestazioni sotto le 3 ore in maratona è stato corso con ai piedi le Vaporfly 4% o Next%.

Eliud Kipchoge ha subito replicato in una intervista al Telegraph affermando che bisogna accettare il progresso della tecnologia: “In Formula 1 Pirelli fornisce le gomme a tutte le vetture, ma la Mercedes è la migliore. Perché? È il motore ed è la persona". Ed infine afferma che il merito finale è sempre della persona, perché è il pilota che guida l’auto e non le gomme.

La possibilità di non vedere più in commercio le incriminate scarpe di Nike è forte, così come il danno di immagine conseguente per la casa del ‘baffo’. Sarebbe forse la prima sconfitta dopo tante vittorie.  

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