Sara Brogiato Luca Parisi vincono la Corsa di Miguel

Diecimila partecipanti al via della prova capitolina, successi nei 10km per Luca Parisi (30:03) e Sara Brogiato (33:33). Positivo il rientro di Veronica Inglese (seconda, 33:42)
Sara Brogiato  Luca Parisi vincono la Corsa di Miguel© Piccioli/Organizzazione

Festa di popolo a Roma, stamane, in occasione della 21esima edizione della Corsa di Miguel, la dieci chilometri organizzata dal Club Atletico Centrale in collaborazione con l'UISP e la FIDAL, e dedicata al podista e poeta argentino Miguel Benancio Sanchez, simbolo della tragedia dei desaparecidos. Oltre diecimila i partecipanti, suddivisi tra la prova agonistica (5263 arrivati al traguardo dello Stadio Olimpico), quella non agonistica, e la stracittadina (la "Strantirazzismo"), che hanno animato la capitale nella prima "giornata ecologica" del 2020 (con blocco completo del traffico a motore). Ad imporsi sono stati il 29enne maratoneta romano Luca Parisi (Acsi Campidoglio Palatino, 30:03 il suo tempo finale) e la torinese Sara Brogiato (Aeronautica, 33:33). Tra le donne, dietro alla vincitrice, spiccano i piazzamenti della rientrante Veronica Inglese (Esercito, seconda in 33:42, dopo sole sei settimane di preparazione), e di Laila Soufyane (Esercito, terza, 34:15). In campo maschile, alle spalle di Parisi (che lo scorso primo dicembre ha corso la maratona di Valencia in 2h18:02), podio completato da Francesco Bona (Aeronautica, 30:23) e Tommaso Crivellaro (Atletica Roata Chiusani, 30:33). 

“E' stata una gara corsa sul ritmo, volevo fare un test di rientro dopo Valencia, e devo dire che è andato molto bene - ha detto il vincitore all'arrivo –. Il primo tratto della gara è risultato abbastanza difficoltoso, poi verso il sesto chilometro ho aumentato il ritmo, staccando Bona che mi seguiva. Per i valori che trasmette questa gara, sono onorato di averla vinta, la corro da sempre". "Sono molto felice per questo successo - le parole di Sara Brogiato, anche lei reduce dai 42km di Valencia, 2h36:57 - tengo molto a questa gara, ed erano due anni che per motivi diversi non riuscivo ad esserci. Averla vinta mi dà grande soddisfazione. Ora punto agli Assoluti di mezza maratona (Verona, 16 febbraio, ndr)". Occhi puntati, per molte ragioni, su Veronica Inglese, una delle fondiste azzurre di maggior talento, argento europeo in mezza maratona ad Amsterdam 2016, vittima nel corso di questi ultimi anni di una incredibile serie di infortuni.

L'arrivo di Luca Parisi (Piccioli/Organizzatori)
E oggi, al rientro dopo l'operazione al piede sinistro dello scorso settembre, tornata nuovamente a far parlare di sé: "Sono molto sorpresa di come sono riuscita a terminare questa gara - le parole della pugliese - ho ripreso a correre da appena sei settimaneMa questa volta, contrariamente al passato, non ho voluto attendere, avevo bisogno di tornare a gareggiare. Il mio unico obiettivo è stare bene, e riuscire a lavorare con regolarità".

Presenti, tra gli altri, il presidente FIDAL Alfio Giomi e il membro del cda di Sport e Salute Francesco Landi (quest'ultimo ha poi corso la 10 chilometri in un crono inferiore ai 45 minuti). In gara anche due amici storici della Corsa di Miguel: il biolimpionico di nuoto Massimiliano Rosolino, che ha chiuso in 42:44 (primato personale) e Giorgio Calcaterra, tredicesimo assoluto (32:07). Il via è stato dato da Giovanna Pugliese, Assessore al turismo e alle pari opportunità della regione Lazio, mentre lo start della Strantirazzismo lo hanno segnato il presidente dell'Uisp Vincenzo Manco e Ilaria Cucchi (impegnati sui 3km di percorso studenti, professori, bambini con famiglie e centinaia di rappresentanti di Amnesty International, Articolo 21, No Bavaglio, Stefano Cucchi Onlus, Progetto Filippide, Sod Italia, Asla, Rete Fare e la Nazionale dei Poeti). L'edizione 2020 della Corsa di Miguel è stata l'edizione delle Joelette: ben quindici al via, e su una di esse Mario Atzori, torinese, malato di SLA e volontario di Aisl. Bello il clima, e non solo in senso atmosferico: lo stadio dei Marmi colorato dei gazebo delle società e trasformato in una grande area pre-post gara, lo stadio Olimpico riempito da migliaia di persone entusiaste; tutte, per una volta, non sedute in tribuna.

Fonte: FIDAL

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