Il podista 91enne Angelo Squadrone: “Nel ’35 la malaria, quest’anno ho saltato Roma, sogno i mondiali in Canada”.

Nella vita di Angelo Squadrone, un campionissimo senza età, la malaria, la guerra, l’asiatica. Vincitore morale della Maratona di Roma 2018.
Il podista 91enne Angelo Squadrone: “Nel ’35 la malaria, quest’anno ho saltato Roma, sogno i mondiali in Canada”.

A causa del protrarsi della pandemia da COVID-19, il Presidente del Club Super Marathon Italia Paolo Gino ha pensato di istituire una raccolta fondi da donare alla “Protezione Civile Italiana” convertendo 11 eventi previsti in calendario in un Campionato “virtuale” di 11 Maratone.

Il ricavato dei costi di iscrizione, che attualmente ammonta a 22.000 euro, è stato versato in beneficenza ma per arricchire questo tesoretto lo stesso Paolo Gino ha proposto ad ogni socio di scrivere una storia per poi farne un libro.

Angelo Squadrone è un mito del podismo italiano, nato nel 1929, ci racconta una storia che parte da lontano e supera ben tre insidiose malattie.

Nel 1935 fui colpito dalla malaria, terribile malattia a cui si aggiunse la difficoltà degli anni della 2^Guerra Mondiale, fame e mercato nero hanno scritto un capitolo che tutti studiano a scuola. Ma pochi sanno che l’impiego del pesticida DDT causò più morti della malaria stessa. Quando sembrava che la vita fosse migliore nel 1957 fummo colpiti dall’influenza asiatica, poco conosciuta, ma altamente mortale. Oggi, alle prese con il COVID19  rifletto sul fatto che sono avvezzo a tali avvenimenti e che li ho sempre superati grazie alla mia fede e all’aiuto del Signore, come sto facendo adesso”.

Squadrone ha così continuato nella sua lettera: “Sono 133 le maratone convalidate che ho già corso, ma uno dei ricordi indelebili è legato alla Maratona di Monaco di Baviera del 2003. Avevo compiuto 74 anni e correvo accanto a due maratoneti più giovani e miei allievi. Durante il percorso venivo incitato e chiamato col nome “Angelo” scritto sul pettorale e incitato al grido “SUPPA, SUPPA” (super, super ndr). I miei amici mi chiesero come mai fossi l’unico a essere incoraggiato così ed io risposi che ero il più bello, facendoli ingelosire. All’arrivo, scoprimmo che ero il più anziano dei concorrenti e che il cronista aveva segnalato il mio nome ai volontari dei ristori in modo che potessero incitarmi e comunicare i miei passaggi. All’epoca avevo ancora molti capelli che mi si rizzarono in testa per l’emozione, corsi sempre più impettito e galvanizzato sino all’arrivo nello Stadio (che alcuni anni prima aveva visto massacrare la squadra Nazionale Israeliana) accolto da un uragano di applausi”.

I ricordi di Angelo Squadrone non finiscono certo qui: “Questo è il mio ricordo più emozionante, nonostante negli ultimi cinque anni io abbia vinto otto titoli di Campione Europeo Master M85 e quattro titoli di Campione del Mondo Master M90 alcuni sulla distanza 10 Km e altri sulla mezza maratona. Per 12 volte mentre ero sul gradino più alto del podio ho sentito suonare l’Inno di Mameli mentre sventolava il Tricolore tutto per me e ho sentito le lacrime scorrere lungo le guance ininterrottamente per la gioia e l’emozione”.

ROMA – I ricordi affiorano anche alla maratona della capitale, oggi Acea Run Rome The Marathon: “All’arrivo della mia 25^ Maratona di Roma dell’8 Aprile 2018, scortato dal nostro Presidente Paolo Gino e dal Super Maratoneta Mario Ferri, sono stato premiato dal Presidente dell’organizzazione della maratona con una medaglia e con la posa sul mio capo di una “Corona d’Alloro” sono stato proclamato “Vincitore Morale della Maratona di Roma 2018”.

SEMPRE ATTIVO – “Nel 2020 avevo programmato i Campionati Europei che si sarebbero svolti a Madera (Portogallo) a metà marzo ed a quella dei Campionati Mondiali che si dovrebbero svolgere dalla fine di luglio sino ai primi di agosto a Toronto (Canada). Mi sarebbe piaciuto partecipare alla Acea Run Rome The Marathon che si sarebbe dovuta correre il 29 marzo, progetti annullati o rinviati, speriamo si possa ripartire. Negli ultimi anni sono stato intervistato diverse volte da emittenti televisive, il conduttore Magalli mi chiese se avessi intenzione di smettere e dopo la mia risposta negativa mi nominò “Il Nonno dei Record”.

 

 

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