Foto sexy ma anche passione e grinta tra nuoto, corsa e bici. Justine Mattera, all'alba dei 50 anni

La celebre show girl Justine Mattera, molto attiva sui social con foto sexy che spesso fanno parlare di sé, è anche una grande appassionata di corsa e di triathlon, con un animo molto competitivo: “L’ultima frontiera del fitness, ora voglio una gara”
Foto sexy ma anche passione e grinta tra nuoto, corsa e bici. Justine Mattera, all'alba dei 50 anni

Provi a chiamarla per l’intervista ma nessuna risposta, era in piscina a nuotare. Riprovi il giorno dopo, ma ti rimanda: “Scusa sto pedalando sui rulli, sentiamoci più tardi’. E’ andata così l’inizio della chiacchierata con l’americana, naturalizzata italiana, Justine Mattera.

Ed è stato perfetto così, è normale che sia così con gli atleti, la priorità è questa: l’allenamento. Justine però non è una professionista né una grande campionessa, forse, a ben vedere, è tanto di più. Perché la passione per lo sport, in particolare per la corsa e per il triathlon, la divora e va a sommarsi sui tanti impegni lavorativi e di madre: “In tanti pensano che siccome sei famosa, vai in tv, fai servizi fotografici e dedichi tanto tempo allo sport e al tuo benessere, stai poco dietro al marito e ai figli. Così non è, il contatto è costante, le ore per dormire e riposare poco, gli incastri di impegni e di orari sono la normalità”.

Come definire Justine? Attrice, presentatrice, show girl, cantante. Per chi vive il running e il triathlon, magico sport fatto nell’insieme di nuoto, bici e corsa, è semplicemente un’atleta. Che ormai, è poco elegante dirlo visto che si tratta di una donna ma ce lo perdonerà, è sulla soglia di 50 anni. Il 7 maggio il suo compleanno, nata a New York nel 1971 è approdata in Italia nel 1992, paese d’origine dei suoi bisnonni, per un campus all'estero dell'università americana dove poi si è laureata nel 1993. Dopo la laurea in Letteratura italiana e inglese alla Stanford University, nel 1994 si trasferisce a Firenze per specializzarsi in Lingua e letteratura italiana e Storia dell'arte all'Università degli Studi di Firenze, per mantenersi inizia a lavorare come modella e cubista e da lì la parabola vincente verso una carriera da prima della classe.

“Cerco di vivere bene ogni età – fa sapere subito Justine –, ho scoperto l’endurance il triathlon nel 2016 quando avevo 46 anni e me ne sono innamorata. E’ stata ed è ancora oggi la parte più inaspettata e divertente del mio essere personaggio. Lo sport è un gesto nobile del corpo e della mente, mi sono gasata, quando ti prende è così, non ne puoi più fare a meno. Sei spesso con te stessa, devi dare qualcosa di te se vuoi raggiungere un minimo di risultati. La gente in generale semplicemente pensa di non essere capace, di non essere portata. Non è così, ci vuole forza di volontà, soprattutto all’inizio, ma poi è fantastico”.

La nostra atleta-show girl ha la vena agonistica, sempre e comunque: “Sì, sono molto competitiva, sempre. Anche nel 2006 quando ho fatto il reality La Fattoria, volevo vincere, ad ogni costo. Avessi potuto avrei annientato in ogni modo gli altri concorrenti. Tornando alle gare, ho fatto cinque gare distanza sprint negli ultimi due anni e mezzo spero di poter fare l’esordio nella distanza di Olimpico a Bardolino ora a giugno. Adoro gli ‘sprint’ e non il classico e blasonato Ironaman perché voglio le gare corte e veloce, sento che è lì che riesco dare il mio massimo”.

Parla da atleta veterana, ma con vivo e forte  lo spirito agonistico come fosse una ragazzina desiderosa di spaccare il mondo: “Sento che ho da dare ancora tanto, nella corsa faccio in genere le 10km, ho corso però anche una mezza maratona, quella di San Valentino a Terni nel febbraio scorso prima del Covid19. E ora ho il mio piccolo sogno e obiettivo personale, scendere sotto il muro dei 50minuti sui 10km. Un 49’59” sarebbe sinonimo di felicità. No, la maratona no, tra i bambini e gli impegni di lavoro mi sposto molto, il tempo di correre a lungo è difficile da trovare”.

Il lockdown dell’anno scorso e quello più soft di questi mesi non hanno scalfito la sua voglia quotidiana di endorfine: “Amo avere obiettivi e amo le gare. Sì, è stato un momento difficile quello che abbiamo vissuto, ho lottato contro l’apatia, ora sono stanca come tutti noi, voglio una gara, voglio un pettorale”.

Per la corsa è tesserata con gli Urban Runners Milano, per la Fitri con Dds Triathlon, società sportiva di Settimo Milanese, ha le idee chiare: “La forza del gruppo è fondamentale, il misurarsi con gli altri ti fa rendere conto quanto puoi migliorare ancora, quanto margine c’è per crescere. Ogni settimana mi alleno due volte a nuoto, due o tre volte di corsa con Manlio Danelli con cui ha preparato già la sua prima half marathon a Memphis nel 2016 e tre volte in bici che è dove sono più deficitaria. Vorrei tenere in gara una media di 32 all’ora, quelle forti davvero vanno anche a 45km/h. Nella frazione di nuoto magari esco con loro, perché credo di essere ancora bravina come in gioventù dove ho fatto diverse gare ai campionati nazionali americani, ma in bici mi staccano alla grande. In acqua sono più a mio agio che in bicicletta, credo sia normale con le cose che hai fatto da bambino. Amo il triathlon perché è tosto, la voglia ti fa fare la differenza. Definisco il triathlon come l’ultima frontiera del fitness, il massimo della completezza fisica che si può raggiungere. E poi visto che appaio sempre come ‘quella famosa’ devo dare il doppio degli altri. Nella prima gara in bici avevo avuto un problema con la catena e sono caduta. Insanguinata e con forti dolori ho sistemato come potevo la bicicletta e ho continuato la mia gara arrivando al traguardo. Sono fatta così, non mollo mai”.

Il tutto, come detto, seguendo una famiglia: “I miei due fanno ciclismo agonistico con la Biringhello di Rho. Vincent ha 13 anni ed è esordiente al secondo anno e Vivienne ha 11 anni ed è G6. Sono super tifosa e felice e li seguo sempre nelle gare e li accompagno agli allenamenti. E’ giusto anche abbattere quei luoghi comuni che le ragazze debbano per forza fare le ballerine, c’è tanto altro, tutti possono fare tutto ciò che vogliono”.

Il pensiero ora non può che andare alla sua vita, al suo compleanno con 50 candeline sulla torta: “Sono felice, certo. Per la Rai sto girando una fiction, per Sky lavoro per Icarus con ‘I diari di Justine’, ho scritto un libro autobiografico per i miei 50 anni che sta per uscire. Il 7 maggio vorrei essere dai miei cugini a Ischia, ma sarà difficile forse ancora potersi spostare. Ma sento il richiamo della mia famiglia, delle mie origini con i bisnonni pugliesi e siciliani. Compenso con la mia famiglia del Triathlon e con il motto Run Happy del marchio Brooks che sposa in pieno la mia filosofia. Lo sport ti fa più felice e la vita è una corsa da vivere felici”.

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