Napoli City Half Marathon, Yeman Crippa scrive la storia su un percorso ricco di storia

Straordinario primato maschile italiano di mezza maratona, Yeman Crippa è il primo italiano sotto l'ora
Napoli City Half Marathon, Yeman Crippa scrive la storia su un percorso ricco di storia© Phototoday

NAPOLI – Una giornata baciata dal sole ma con una temperatura ideale quella in cui Yeman Crippa ha scritto alla Napoli City Half Marathon il suo nome nella storia come primo italiano a completare la distanza di mezza maratona sotto l'ora, in 59'26". Con questo tempo, Yeman strappa il primato maschile italiano a Eyob Faniel che nel 2021 lo aveva conquistato a Febbraio 2021 tagliando il traguardo della mezza maratona di Ampugnano in 60'07".

Un percorso, quello della Napoli City Half Marathon, che avrà quindi ancora un'altra storia da raccontare oltre a quella di cui parlano i numerosi monumenti che si incontrano lungo i 21.097 km.  

IL PERCORSO - Partenza da viale J.F. Kennedy, appena fuori dal quartier generale della Mostra d’Oltremare, da cui gli atleti hanno sfilato velocissimi lungo i primi chilometri di gara, tra gli ampi viali del quartiere Fuorigrotta, diretti verso la Galleria Laziale. L’uscita dalla galleria regala l’abbraccio del Golfo di Napoli dalla zona di Mergellina, celebrata da pittori, poeti e cantanti nei secoli per la sua bellezza, ancora per tutto il Lungomare di via Caracciolo dove si incontra lla struttura più antica di Napoli, l’imponente Castel dell'Ovo, edificato sull’isolotto di Megaride, secondo la leggenda proprio nel punto in cui sarebbe la Sirena Partenope avrebbe esalato l’ultimo respiro dando vita alla città di Napoli. Fu Virgilio ad attribuire a Napoli per metonimia il nome di Partenope e ancora lui a nascondere nel Castello un uovo magico che avrebbe avuto il potere di mantenere in piedi l'intera fortezza. Ad oggi, l’isolotto di Megaride è sede di ristoranti stellati e circoli nautici blasonati, oltre che punto di approdo per i pescatori di Santa Lucia.

l percorso poi si snoda verso il Porto di Napoli, su via Marina, una strada litoranea che costeggia i caotici e intricatissimi quartieri bassi voluta dalla mente illuminata di Carlo III che era consapevole delle potenzialità dell'area di Portici e del Miglio d'Oro. Per la sua realizzazione furono demolite le mura difensive che circondavano il centro storico, il luogo più rappresentativo di Napoli, teatro di vita vera e rappresentata sul palcoscenico, opere di grandi maestri, Spaccanapoli, piazza del Gesù, l’arte dei presepi di San Gregorio Armeno, le rovine greche di piazza Bellini, le opere di Caravaggio e Donatello, il Cristo Velato a Cappella Sansevero, il monastero di Santa Chiara, Napoli sotterranea e tutte le tradizioni gastronomiche che hanno soddisfatto palati di grandi nobili sono stati riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Dopo il km 10 si arriva al giro di boa e dopo pochi metri si incontra la celebre piazza Mercato, primo esempio di centro commerciale, voluto dagli Angiò alla fine del ‘200 ma successivamente anche teatro di eventi come la decapitazione del giovane sovrano Corradino di Svevia, di Luisa Sanfelice o la rivolta di Masaniello del 1647.

Il ritorno su via Marina riporta gli atleti a Piazza Municipio ove si trova Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, le cui 816 stanze furono fatte realizzare da Ferdinando I di Borbone per ospitare tutti i ministeri dello Stato Borbonico e che si affaccia sul Castel Nuovo, conosciuto anche come Maschio Angioino. Si tratta dell’imponente castello voluto da Carlo d’Angiò per trasferirvi la propria residenza, prima ubicata in Castel Capuano.

Passaggio su via Medina, storicamente denominata Largo delle Corregge, perché adibita a luogo per lo svolgimento di tornei di equitazione consente di raggiungere Piazza Municipio, sede del cantiere che porterà al potenziamento della linea metropolitana e che, inaugurato nel 2000, ha subito ben 27 modifiche progettuali a causa dei numerosi ritrovamenti archeologici di rilevante importanza. Il progetto finale prevede la valorizzazione e la conservazione di una parte delle strutture antiche ritrovate, tra cui cinque navi di epoca romana, durante gli scavi archeologici, strutture che, al completamento dell'opera, saranno parte integrante della stazione attraverso un'attenta opera di restauro che porterà la stazione ad essere definita "archeologica".

Da Piazza Municipio i corridori corrono accanto al Teatro di San Carlo per poi giungere in Piazza del Plebiscito, una delle più ampie d’Europa, divisa idealmente in due parti: la prima a forma semicircolare, mentre l'altra ha una forma rettangolare, determinata nei lati brevi dalle cortine dei palazzi gemelli e nel lato lungo dal profilo del palazzo Reale. Sono presenti due statue equestri, una realizzata e l’altra solo iniziata da Canova e completata con l'inserimento del cavaliere dallo scultore napoletano Antonio Calì. In passato, al centro della piazza era stata installata una fontana monumentale smontata e riallestita per poi essere definitivamente disinstallata quando la piazza venne trasformata in un parcheggio. A questo indecoroso destino è stata tolta solo nel 1994. Il ritorno sul lungomare guida dritti verso il traguardo di viale Kennedy. 

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