Maratona femminile, 50 atlete da 18 all’ora in su. L’Italia che non c'è

Sono 50 le maratonete che nella storia sono state capaci di coprire i 42195m entro 2h20’00” Capolista la straordinaria Brigid Kosgei che sfiora i 19 km all’ora con il record mondiale in 2h14’04”. Italia molto lontana con Valeria Straneo la nostra primatista
Maratona femminile, 50 atlete da 18 all’ora in su. L’Italia che non c'è© Colombo/FIDAL

Sempre più in voga anche tra i corridori amatoriali, la maratona ci ha regalato emozioni speciali negli ultimi anni grazie ai nuovi primati mondiali sia al maschile che al femminile. Sono 50 le atlete nella lista “all time” capaci di sostenere velocità da brivido fino a quasi 19 km orari per coprire i 42,195km della maratona.

A 18 KM ORARI - Sono 1128 le atlete che hanno concluso almeno una maratona sotto le 2h30’00”, un tempo che corrisponde a 16.9 km/h e ad un passo medio di 3’33”/km. Per tanti runner, anche uomini, un sogno, una velocità stratosferica, ma il cui valore viene immediatamente sminuito se si osservano le elette, tutte le atlete capaci di correre sotto il muro delle 2h20’00”. Dieci minuti che fanno una enorme differenza, per guadagnarli bisogna forzare il passo a 18.1 km/h, un ritmo che bisogna guadagnare con cautela lungo il difficile percorso della maratona che, come è noto, non perdona gli azzardi.

LA MIGLIORE - Il cerchio si riduce all’osso, solo il 4% di queste maratonete rientra in questa categoria. Sono infatti solo 50 le atlete che hanno corso entro le 2h20’00”, dai 18.1 ai 18.9 km/h, un nuovo limite, quello creato dalla keniana Brigid Kosgei quando, nel 2019, a Chicago fermò il cronometro sul nuovo record mondiale di 2h14’04”, strappando il primato alla britannica Paula Radcliffe e limando il suo 2h15’25’ di 80”, un’infinità per un ritmo già al limite. L’assolo della Kosgei, il suo 2h14’04”, è il frutto di un ritmo medio di 3’11”/km, un crono cercato per anni ma a cui nemmeno atlete di spessore smisurato come Mary Keitany siano mai riuscite ad avvicinarsi.

NIENTE RECORD - Dopo la Kosgei e la Radcliffe, infatti, compare appunto il nome della keniana Mary Keitany, plurivincitrice delle maratone di Londra e New York ma che, nonostante il suo carico di onorificenze, ha fermato il suo miglior cronometro in 2h17’01”, circa tre minuti dopo quello della connazionale detentrice del primato del mondo, in pratica un chilometro di differenza sull’arrivo.

Nelle prime tredici posizioni tutte le maratonete hanno concluso entro le 2h18’00”, ben 25 quelle capaci di concludere in 2h19’00” e chiude in 50^ posizione la keniana Rita Jeptoo Sitienei con 2h19’57” tempo che le valse la vittoria della Chicago Marathon nel 2013.

LE NAZIONI – Un rapido sguardo a questa lista mostra con prepotenza le bandiere di Etiopia, ben 21, e Kenya, 17. Dieci le nazioni che possono vantare una maratoneta da 2h20’00”, dopo le imbattibili troviamo il Giappone con 3 atlete, 2 per Stati Uniti e Cina, 1 per Germania, Gran Bretagna, Israele, Namibia e Romania. La prima delle europee resta, dunque, saldamente la britannica Paula Radcliffe, la precedente primatista mondiale.

ITALIA - L’Italia la troviamo dalla 226^ posizione con il primato nazionale di 2h23’44” di Valeria Straneo (Azalai ASD) fatto segnare a Rotterdam nel 2012 e con il quale aveva superato Maura Viceconte, in 230^ posizione con 2h23’47” conquistato a Vienna nel 2000. Terzo posto e 245^ posizione per Sara Dossena (101 Running ASD) con il suo ultimo risultato, quello della Maratona di Nagoya only women del 2019 quando migliorò di oltre 2’ il suo precedente primato fermando il cronometro a 2h24’00”. Quarta posizione per la nostra attuale miglior maratoneta, Giovanna Epis (CS Carabinieri Sez Atletica). La veneziana è al 362° posto con 2h25’20”, suo primato personale fatto segnare alla maratona di Valencia 2021, mentre il quinto posto è per Bruna Genovese in 381^ posizione con 2h25’35” registrato a Tokyo nel 2001.

 

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