Dopo Roma anche Firenze Marathon per Viktoria la mamma runner ucraina. Grazie a Athletica Vaticana

La 31enne ucraina Viktoria Gudyma è scappata a marzo dalle bombe di Kiyv. Ospite di Athletica Vaticana, aveva corso già la Run Rome The Marathon in marzo e ora sarà al via di Firenze Marathon
Dopo Roma anche Firenze Marathon per Viktoria la mamma runner ucraina. Grazie a Athletica Vaticana

FIRENZE - Domenica tra i 7500 iscritti alla Firenze Marathon ci saranno sei atleti di nazionalità ucraina. Tra questi anche Viktoria Gudyma, appassionata maratoneta e mamma di Lev, 11 anni. Viktoria con il figlio è scappata nei primi giorni del marzo scorso dalle bombe di Kyiv dove viveva per rifugiarsi a Varsavia.

“Dopo le prime notti di guerra passate in una stazione centrale della metro, al riparo dalle bombe ho pensato a salvare mio figlio. Siamo fuggiti in auto, ho guidato per venti ore verso ovest, senza fermarmi mai. Abbiamo perso tutto ma siamo vivi e questo è ciò che conta davvero”.

Viktoria Gudyma ora a Londra, dove Viktoria continua a lavorare per un società ucraina di videogiochi. Grazie anche al forte sostegno di Athletica Vaticana, che l'aveva accolta e ospitata per diversi giorni a Roma in marzo in occasione della Run Rome The Marathon, la maratona di Roma, sarà al via a Firenze e correrà "per la pace" nella sua Ucraina.

Sabato 26 alle 18 parteciperà alla Messa del maratoneta nella basilica di Santa Maria Novella. Sarà proprio Athletica Vaticana a organizzare la celebrazione, presieduta dall'assistente spirituale don Andrea Palmieri, sotto-segretario del Dicastero per la promozione dell'unità dei cristiani. La 31enne Viktoria leggerà l'intenzione di preghiera per la pace. Al termine della celebrazione ci sarà la benedizione degli atleti e la recita della Preghiera del maratoneta, tradotta in 37 lingue: anche in ucraino e in russo.

“Proprio sabato 26 il mio popolo ucraino ricorda l’anniversario del terribile genocidio dell’Holodomor, lo sterminio per la fame causato tra il 1932 e il 1933 artificialmente da Stalin” dice Viktoria. "Anche Papa Francesco, che ho avuto la gioia di incontrare lo scorso 30 marzo e che ringrazio di cuore per i suoi continui appelli alla pace, ha invitato a pregare per le vittime di questo genocidio e anche per i tanti ucraini – bambini, donne, anziani – che oggi soffrono il martirio della aggressione”.

Parla italiano molto bene perché, spiega, “Sono appassionata della cultura e della bellezza e anche la maratona è cultura e bellezza”. Con Athletica Vaticana è scattata subito la scintilla dell’amicizia: “Non mi conoscevano ma hanno accolto mio figlio e me a Roma come un famiglia e ora a Firenze ci riabbracciamo”.

Viktoria ha un personal best di 3h13’46” (ottenuto a Chicago) ma domenica a Firenze non guarderà il cronometro: “Correre la maratona per la pace – come ho fatto a Roma, Boston, Helsinki e ora a Firenze – significa dire che la strada è lunga a faticosa, c’è da soffrire, ma alla fine si arriva al traguardo. La maratona è resistenza e perseveranza. E questa è la metafora che mi spinge a correre e a pregare perché le sofferenze della mia gente finiscano e torni finalmente la vita”.

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