Benedetta, la maratoneta che si sente farfalla. E vince a 21 anni la maratona di Pisa

Intervista alla bolognese Benedetta Coliva a soli 21 anni vince la XXIII Maratona di Pisa con un sorprendente 2h35'43". E' il volto nuovo della maratona italiana femminile
Benedetta, la maratoneta che si sente farfalla. E vince a 21 anni la maratona di Pisa© Phototoday

PISA - Il volto nuovo della maratona italiana ha il sorriso, la leggerezza e la gioventù di Benedetta Coliva (Asv Gherdeina Runners) che ieri alla XXIII Cetilar Maratona di Pisa senza forse neanche accorgersene mostra cervello e muscoli e all’esordio sui 42,195km e piazza un 2h35’43” che fa sobbalzare. Un crono inusuale, che si avvicina al record italiano di categoria Under 23 che appartiene a Rosaria Console con 2h30’55” fatto a Maratona di Padova 2001.

Una gara condotta quella di Pisa come fosse una campionessa dalla navigata esperienza, passando alla mezza maratona in 1h16’20”, a soli 11” dalla leader e detentrice del primato di gara la keniana Lenah Jerotich (Atletica 2005). Posizioni immutate fino al 30° km dopo il quale si è assistito al sorpasso di Benedetta ‘Benny’ Coliva che va a vincere tra le lacrime sotto la Torre Pendente segnando anche il nuovo record della gara pisana.

Allenata da Luca Cossarini, la prima particolarità oltre al risultato tecnico è l’età di Benny Coliva: nata il 22 dicembre 2001, compirà 21 anni solo tra pochi giorni. Inusuale in Italia, così come in Europa, che una ragazza così giovane corra una maratona e la corra così bene. Appare invece più naturale, per mille motivi, che in gioco nelle corse su strada fin da giovani si mettano ragazze africane da Kenya, Etiopia, Uganda o Eritrea in particolare.

Vive e si allena a Bologna mentre studia al 2° anno di Biologia a Ferrara e si era già notata lo scorso 27 novembre a Milano21, la half milanese dell’autunno dove ha vinto davanti a Sara Galimberti in 1h15’11”: “Ho iniziato a correre per passione – fa sapere Benedetta Coliva – amo lo sport all’aria aperta, in montagna, fin da piccola. Però no, non ho mai fatto atletica e davvero a correre ‘seriamente’ ho iniziato solo questa estate”.

E allora eccola qui alla prima gara vera in Val Gardena, la Dolomites Saslong Half Marathon dove si è piazzata in seconda posizione a pochi secondi dalla vincitrice: “Con quella gara ho capito che potevo fare qualcosa in più, così come poi alla 32km di Parma Marathon in ottobre. Ma già da questa estate avevo scelto Pisa per correre la mia prima maratona. C’era un gruppo di amici che aveva scelto di farla, mi sono aggregata e mi sono iscritta, volevo semplicemente passare una giornata in compagnia, non pensavo certo di poter vincere. E’ stata una sorpresa anche per me, diciamo il primo sogno di tanti sogni che ho in testa”.

Nel parlare con Benedetta Colivo traspare la semplicità di come vive la corsa: “Amo correre. Questo conta. Quando indosso le scarpette e corro mi sento una farfalla. E’ la mia immagine preferita, mi sento come lei, voglio sentirmi volare leggera”.

2h35’43 significa entrare nel mondo delle grandi dell’atletica italiana dalla porta principale, soprattutto a vent’anni, pochi minuti più sotto e già si potrebbe pensare a grandi sogni quali la maglia azzurra della Nazionale, le Olimpiadi di Parigi 24 e tanto, tanto altro all’orizzonte: “Ora so che posso dare molto, questo è solo l’inizio ne sono certa – ammette candidamente Benedetta -. Sarà una bella avventura il futuro, ora si respira un attimo, poi insieme a Luca il mio allenatore decideremo gli appuntamenti del 2023 e ci metteremo al lavoro. Mi piace allenarmi, adoro fare chilometri, la fatica non mi spaventa e so che ogni allenamento è una mattonella in più, ogni cosa è costruttiva, ma più di tutto non voglio perdere la mia passione”.

Infine la parola non può non andare a coach Luca Cossarini che sembra aver le idee chiare nonostante il loro rapporto sia comunque ancora fresco: “La alleno da circa sei mesi, ma il 2h35’ di Pisa – ammette subito Luca – fa capire che c’è tanta sostanza e c’è anche tanto margine su cui lavorare. Già a Parma si è visto qualcosa, a Milano21 un altro passettino in avanti, a Pisa è già stata un’altra atleta e poi soprattutto ha corso senza aver mai fatto i 42,195km”.

Già, niente esperienza, eppure è andata sorprendentemente bene: “A Pisa è stata secondo me straordinariamente brava tatticamente, al passaggio alla mezza maratona e fino al 30km era dietro alla keniana Rotich per poi andare a prenderla e superarla. Sapevo che valeva 3’40” al chilometro, ma le ho consigliato di correre sui 3’45”-3’48” al chilometro, un passo più conservativo. Ha gestito la gara tatticamente come fosse una veterana”.

Coach Luca prende tempo ma ha le idee chiare: “Con serenità decideremo il 2023, voglio che decida lei, che senta dove le piacerebbe correre, deve seguire il suo istinto. Sa e sappiamo bene che ora è tutto da costruire, mentalmente oltre che fisicamente, ma certo la base è davvero solida. C’è una sola cosa fondamentale: Benedetta deve e dovrà sempre continuare a divertirsi, dovrà sempre sentire voglia di fare”.

 

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