Guida all'acquisto. Quali scarpe da running scegliere?

Quali sono le scarpe migliori per correre? Il Coach Salvatore Paci oggi illustra il mondo delle scarpe, come vengono suddivise tra quelle in commercio e per ogni tipologia a chi sono adatte
Guida all'acquisto. Quali scarpe da running scegliere?

Quali scarpe da running scegliere? Quale la migliore in commercio? Una vera risposta non c’è, la scarpa per correre è un elemento essenziale (come fossero le gomme di una Formula 1), ma è totalmente soggettivo e la scelta è differente per ogni persone e varia in base a diversi fattori personali quali in primis tipo di appoggio, peso, velocità, stile di corsa, chilometri e tipi di terreno da percorrere.

Il Coach Salvatore Paci oggi illustra il mondo delle scarpe, come vengono suddivise tra quelle in commercio e per ogni tipologia a chi sono adatte.

Coach Paci, potrebbe fornirci una sorta di guida all’acquisto?

Certamente! Innanzitutto dobbiamo considerare che esistono “tanti tipi di scarpe” per “tanti tipi di atleti” e “per tanti tipi di finalità”. Andreste mai con una Ferrari su un sentiero di campagna? Percorrereste mai l’autostrada del sole con un trattore? Naturalmente no! Ebbene, credo sia meglio cominciare a fare una distinzione tra le varie tipologie di scarpe. E così, senza entrare nel dettaglio, cercherò di elencare le principali tipologie di scarpe da running.

Queste le varie tipologie:

Scarpe minimaliste (A0)
Le minimaliste a mio avviso non sono delle vere e proprie scarpe. Solitamente hanno l’aspetto di un paio di fantasmini, ma più spessi (3 mm circa). Vengono chiamate anche “barefoot” perché la sensazione è quella di non calzare una scarpa. Di sicuro servono a migliorare l’azione del piede ma, a mio avviso, non essendo ammortizzate” e  “a drop 0”, sono da utilizzare inizialmente in maniera attenta e progressiva.

Scarpe superleggere (A1)
Si tratta di scarpe leggerissime e prive di ammortizzazione. Un runner evoluto le potrebbe utilizzare per le ripetute brevissime ma, se si tratta di un tallonatore o di un runner pesante o lento, credo sia meglio cercare un tipo di scarpa diverso.

Scarpe intermedie (A2)
Finalmente cominciamo con una delle categorie di scarpe che personalmente utilizzo sia per le ripetute veloci che per gare dai 400 fino alla mezza maratona (in pista NON uso le chiodate perché corro con un rapporto verticale minimo e rischierei di cadere). Sono scarpe leggere che gli amatori più bravi usano per le maratone sotto le 3 ore e che i meno bravi dovrebbero utilizzare soltanto per le ripetute veloci e le gare brevi. Con i nuovi materiali è facile trovare modelli intorno ai 220 grammi.

Scarpe cushioning (A3 – massimo ammortizzamento)
Questa tipologia offre al runner una comodità migliore, a discapito della velocità e del peso “da trasportare”. A mio avviso (e senza dati alla mano) si tratta della tipologia più usata dagli amatori. Sono più comode (e più lente delle A2), ma “coccolano il piede” dell’atleta e lo proteggono.

Esistono pure le A4, giusto?

Volontariamente ho escluso dalla lista le “stabili” (A4), le scarpe da trail e le chiodate perché non ho una esperienza diretta al riguardo. Ho escluso anche quelle con la piastra in carbonio (o altri materiali) perché vorrei trattarle in un articolo a parte.

Quale tipo di scarpa ci consiglia?

Per scegliere la calzatura adatta sono necessari tanti dati del runner: peso, altezza, appoggio. Queste cose si vedono “in presenza”. Ecco perché ci tengo a darvi un consiglio: i meno esperti per i loro acquisti dovrebbero rivolgersi a un venditore specializzato e non affidarsi ai consigli letti su internet, anche perché molto spesso alcuni runner consigliano brand senza fare riferimento al modello da acquistare. E così si rischia, pur di prendere il “brand Pippo”, di acquistare la scarpa meno adatta per le proprie caratteristiche.

In che modo, un venditore ci può aiutare a scegliere la scarpa giusta?

Il venditore specializzato, in base alla strumentazione a sua disposizione, vi farà salire su un tapis roulant e vi filmerà/guarderà da dietro per vedere se siete neutri/supinatori/iperpronatori (l’ideale sarebbe fare una visita baropodometrica dinamica), terrà in considerazione il vostro peso, la vostra velocità (quella che gli comunicherete) e, in base a questi dati, vi consiglierà la scarpa giusta. Sì perché…attenzione: così come un runner pesante dovrebbe escludere l’acquisto di una scarpa superleggera (per le medie e lunghe percorrenze), il runner con un peso inferiore ai 60 kg dovrebbe evitare di acquistare delle A3 “molto ammortizzate” in quanto, se si è leggeri, non si riesce a comprimere l’intersuola ed ecco che la A3 “molto ammortizzata” diventa – strano ma vero – molto dura (e pesante).

Ci potrebbe aiutare chiedere consigli tramite i social?

Una cosa che mi fa sorridere è la pubblicazione di post sui social che hanno come contenuto la foto di una suola con una didascalia del tipo “Secondo voi posso continuare a utilizzarle?”. Cari amici runner, la suola è soltanto uno dei componenti della scarpa. La suola potrebbe essere intonsa ma, al tempo stesso, l’intersuola potrebbe essere deteriorata. Leggo pure “record di chilometri” percorsi con un paio di scarpe. Molto spesso il runner non si accorge del deterioramento della scarpa e rischia di farsi male. Meglio abbandonare le scarpe dopo un massimo di 600 km. Sarebbe meglio alternare due paia dello stesso modello. Solo così si potrebbe capire la differenza di ammortizzazione e decidere quando è arrivato il momento di sostituirle. Ricordate che tutto quello che risparmiate in scarpe rischiate di spenderlo in fisioterapia.

Buone corse a tutti!

sp@salvatorepaci.com – www.scuderiapaci.com

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