Nagoya Marathon 'solo donne'. Brava Giovanna Epis nel vento

In Giappone l’azzurra al decimo posto: “Speravo meglio, ma è stata dura per il vento e ho voluto comunque arrivare. Ora penso ai Giochi di Parigi”
Nagoya Marathon 'solo donne'. Brava Giovanna Epis nel vento

Alla maratona di Nagoya, in Giappone, si piazza al decimo posto Giovanna Epis. L’azzurra chiude in 2h28:24 nella più grande corsa al mondo tutta al femminile sui 42,195 chilometri, con circa 20 mila donne al via. Una gara caratterizzata dal vento nella seconda parte oltre che dal ritmo incostante dettato dalle lepri nel secondo gruppo, quello della veneziana dei Carabinieri, terza italiana di sempre sulla distanza con 2h23:46 nella scorsa stagione ad Amburgo e già qualificata per le Olimpiadi di Parigi.

Alla mezza la campionessa tricolore passa in 1h12:22, meno veloce rispetto al crono di 1h12:00 che era stato pianificato, dopo i parziali di 17:00, 34:01 e 51:22 ogni cinque chilometri. Poi transita in 1h26:05 al 25° km e 1h43:59 al trentesimo, 2h02:05 invece il riscontro al trentacinquesimo in una mattinata con cielo sereno e circa sei gradi di temperatura alla partenza.

Vittoria alla Nagoya Women’s Marathon per la giapponese Yuka Ando con il personale di 2h21:18 dopo aver raggiunto a tre chilometri dal traguardo Eunice Chumba (Bahrain, 2h21:25), staccata nel tratto finale, mentre è terza l’altra nipponica Ayuko Suzuki che scende a 2h21:33. Ritirata l’etiope argento mondiale Gotytom Gebreslase, al comando fino al 37° km insieme alla Chumba prima di fermarsi.

“È stata una giornata dura - commenta Giovanna Epis - perché all’inizio c’era poco vento ma poi le raffiche sono diventate abbastanza forti e anche il lavoro delle lepri, che andavano a strappi, non ha aiutato. Mi sono trovata in un gruppo con diverse atlete giapponesi, per rimanere con loro fino al trentesimo chilometro, quindi hanno cambiato passo e mi sono trovata da sola. Speravo decisamente meglio dal punto di vista cronometrico, ma ho voluto arrivare, anche quando mi sono resa conto che ormai il personale non era più possibile, perché da ogni maratona si impara qualcosa e questa mi ha insegnato tanto”. L’obiettivo si sposta verso i prossimi appuntamenti della stagione: “Era stata la migliore preparazione della mia carriera, ma analizzerò la gara e sono convinta che tutto il lavoro svolto verrà fuori. Il focus è sulla maratona dei Giochi di Parigi e sulla mezza degli Europei di giugno a Roma, poi punterò a correre forte a fine anno”.

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