Camminare o correre, quando consumo più calorie?

Il Prof. Marco De Angelis ci spiega le differenze del consumo calorico, l'uso dei muscoli e delle ossa nel camminare e nel correre
Camminare o correre, quando consumo più calorie?

Il cammino e la corsa hanno fondamentali differenze oltre quella nel consumo calorico, che vedremo ci riserva anche qualche sorpresa.

LA DIFFERENZA - Tutto parte dalla enorme differenza tra le due modalità biomeccaniche di locomozione: nel cammino c’è sempre un contatto con il terreno di un piede mentre nella corsa c’è una perdita di contatto, con fase di volo. Il cammino assomiglia al far avanzare, rotolando, un cubo mentre la corsa al rimbalzare di una palla. Nella corsa vi è perciò un recupero di energia elastica (il rimbalzo) che ne diminuisce il costo in proporzione alla velocità, con un fenomeno quasi magico e poco intuitivo.

 STESSE CALORIE CON LA CORSA - Mentre, come sembra logico, camminando per un determinato tratto di percorso si consumano tante più calorie quanto più velocemente lo si percorre, per la corsa lo stesso tratto di percorso fa consumare la stessa quantità di calorie a qualunque velocità si percorra! Quindi, se mi interessa consumare più calorie possibili percorrendo 6 chilometri devo cercare di camminare a velocità più elevate, mentre se corro la velocità non farà cambiare le calorie consumate in quel tratto.

CAMMINARE VELOCI - Ma se cammino a velocità crescente mi accorgo che oltre una certa velocità (verso i 7km/h) mi viene istintivo correre. Questo avviene perché oltre quella velocità il mio corpo, che cerca sempre di risparmiarsi, sa che il costo energetico correndo diventa inferiore a quello del cammino. Ne deriva perciò che se volessi consumare più calorie possibili, a parità di velocità tra i 4 ed i 7.5-8km/h (che magari sono le velocità preferite dal partner) dovrei correre per velocità nelle quali posso camminare e camminare per velocità nelle quali mi verrebbe da correre.

MUSCOLI E OSSA - Un’altra differenza molto importante è nell’effetto sui muscoli, sulle ossa e sull’apparato cardiovascolare. Sui muscoli, come abbiamo visto nell’articolo sui dolori muscolari del giorno dopo, la corsa è, dopo un certo periodo di inattività, più micro-traumatizzante per cui più facilmente darà l’indolenzimento del mattino dopo.

Sulle ossa la corsa ha un effetto più benefico, contribuendo a rafforzarle grazie ad un meraviglioso fenomeno piezoelettrico.

Sull’apparato cardivascolare la corsa, potendo permettere potenze metaboliche maggiori, darà, a velocità maggiori di quelle del cammino, stimoli maggiori.

Tornando al dispendio energetico, ma questa volta complessivo, quanto più veloce procedo, quindi a velocità obbligatoriamente di corsa, tanto maggiore sarà il consumo calorico nelle ore successive all’allenamento (EPOC), ma questa è un’altra storia...

Testo a cura del Prof Marco De Angelis - Università de L'Aquila

 

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