Sci, splendida Goggia: è di bronzo nel gigante

La bergamasca cancella lo "zero" dal suo medagliere e da quello dell'Italia. Oro alla Worley, argento alla Shiffrin. Quarta la Brignone
Sci, splendida Goggia: è di bronzo nel gigante© EPA

INVIATO A ST. MORITZ - E al decimo giorno arrivò la medaglia. Alla sua quarta e ultima gara in questi Mondiali di St. Moritz la 100% bergamasca Sofia Goggia cancella lo “zero” dal medagliere suo e soprattutto dell’Italia, ponendo fine a un’astinenza che durava da 20 gare iridate, quattro lunghi anni. E’ suo il bronzo nel gigante femminile dominato come da pronostici dalla francese Tessa Worley e dietro all’americana Mikaela Shiffrin, che le rimonta una posizione nella seconda manche. E sua la medaglia, strappandola dal collo di Federica Brignone, che era quarta dopo un prima discesa impacciata e rimane tale dopo una seconda di orgoglio e classe. Al traguardo la valdostana figlia d’arte (caldo l’abbraccio con mamma Ninna Quario alla fine, dopo le lacrime della prima manche) aveva spezzato il digiuno. Era comunque medaglia italiana. Poi, per 22 centesimi, l’ha superata Sofia Goggia, la compagna con la quale negli scorsi giorni s’è accesa la rivalità. L’abbraccio finale tra le due e i complimenti reciprochi non la cancellano, semmai la ripropongono per il futuro, per spingere ancora di più sull’acceleratore di quest’Italia al femminile davvero gigante: il bronzo, quattro azzurre nelle 11, con Manuela Moelgg bloccata da un dolore addominale (non sciava da giorni) ma capace di eguagliare il suo miglior piazzamento iridato (6ª) con una seconda manche di intelligenza tattica e grinta uniche (3° parziale). Peccato solo per Marta Bassino. “Dory” è stata “Dory” nella prima manche: smemorata, sbagliando su un dosso chiave. Il suo Mondiale è finito lì. Ma il domani è suo. Come di Goggia e Berignone. Dell’Italdonne. Determinata, ostinata, tecnica e cattiva quanto basta. Anche all’interno. In una parola grande. Ammaliante come una bella donna.

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