Hirscher suona la "sesta", è uno dei più grandi di sempre

Lo sciatore austriaco nella galleria di Spitz, Merckx e Schumacher
Hirscher suona la "sesta", è uno dei più grandi di sempre© EPA

TORINO - Marcel Hirscher, in pochi come lui. La sesta coppa del mondo di sci consecutiva conquistata oggi dal campionissimo austriaco - doppio oro in gigante e slalom ai recenti campionati mondiali di St.Moritz - lo inserisce di diritto, se già non lo era stato, tra i grandissimi di questa disciplina e uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi. Per restare nel mondo dello sci, Hirscher aveva già affiancato e superato due grandissimi come Gustav Thoeni e Ingemar Stenmark: l'altoatesino si aggiudicò quattro coppe del mondo di cui tre consecutive dal 1970 al 1973, lo svedese tre di fila dal 1975 al 1978.

Da ricordare nell'automobilismo i sette titoli mondiali di Michael Schumacher, nel motociclismo i 15 - tra 350 e 500 - di Giacomo Agostini che fanno dell'ex pilota lombardo il centauro più titolato di tutti i tempi. Sempre nelle due ruote vi sono poi i nove campionati del mondo di Valentino Rossi. Nel nuoto impossibile non ricordare le 23 medaglie d'oro olimpiche vinte dallo statunitense Michael Phelps di cui otto solo nell'edizione di Pechino 2008 in cui battè il record del connazionale Mark Spitz, sette ori a Monaco 1972. E per restare in tema di Giochi Olimpici ci sono le otto medaglie d'oro in tre edizioni (Pechino-Londra-Rio) del velocista giamaicano Usain Bolt, la tripletta nei tuffi dalla piattaforma (Messico '68-Monaco '72- Montreal '76) di Klaus Dibiasi e i quattro ori del tuffatore statunitense Greg Louganis (doppietta trampolino-piattaforma a Los Angeles '84 e Seul '88). Nel ciclismo, oltre alle sette Milano-Sanremo del belga Eddy Merckx - il 'cannibalè per eccellenza dello sport - da ricordare i cinque Tour de France dello stesso Merckx dei francese Bernard Anquetil e Bernard Hinault e dello spagnolo Miguel Indurain. Infine, Lance Armstrong vinse per 7 volte consecutive il Tour dal 1999 al 2005, ma i suoi successi vennero poi cancellate per la squalifica a vita inflitta al corridore statunitense.

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