Alberto Tomba: "La Brignone è una tigre come Sofia Goggia, vinceranno a lungo”

Il re della neve legge il momento magico delle donne e quello difficile degli uomini

TORINO - Non ha mai amato spegnere le candeline e le 57 che soffierà stasera con gli amici di sempre non sono neppure uno dei numeri che invece adorava trasformare in filastrocche per i suoi trionfi. Ricordate il “non c’è due senza tre e la quarta viene da s’è”? Alberto Tomba, che alla voce vittorie ha chiuso nell’ormai lontano 1998 con cifra tonda in Coppa del Mondo (anche se continua a considerarne 51), continua a guardare le gare con passione, la stessa che gli italiani e il mondo dello sci aveva per lui. Inimitabile. Anche nel presente dominato dal nuovo fenomeno Marco Odermatt, neppure lontanamente personaggio come il bolognese. Semmai Tomba è esaltato dalla strana coppia al femminile Federica Brignone-Sofia Goggia, che si stanno spingendo tra sorpassi e controsorpassi nel conto delle vittorie, arrivato a 24 per la valdostana. Come Gustavo Thoeni. 

Alberto, ha visto che donne? 
«Sono in forma, non posso che complimentarmi e dire grazie. Stanno facendo un’altra stagione vincente. E poi come sciano...». 

Sofia ha paragonato le curve di Federica alle pennellate di Mantegna. 
«Riesce a fare con gli sci quello che vuole. Dicono che ricordi Deborah (la Compagnoni, ndr) o me stesso per l’eleganza e il gesto. Concordo, mi piace moltissimo la sua conduzione, sempre in taglio. I cambi di direzione di Federica sono qualcosa di quasi unico. I risultati ne sono la conseguenza».

E l’hanno riportata vicina a Mikaela Shiffrin, a portata del sogno Coppa del Mondo. 
«Federica ha l’esperienza per gestire le gare e la stagione. E poi è una tigre, se l’è messa pure sul casco. È vincente in gigante e superG e può esserlo anche in discesa. È presto per parlarne, ma sì, per me può arrivare fino alla fine e rivincere la Coppa. Glielo auguro. Mi sembra una favola come il mio Bologna di Thiago Motta, che vince giocando bene ed è in zona Champions». 

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Qualcuno fa notare che ha 33 anni... 
«A parte che adesso a quell’età uno sportivo non può essere considerato vecchio, cosa dovrei dire io che ho lasciato a 31? Penso sempre che avrei potuto vincere ancora tanto e sono convinto che Federica se vuole può riuscirci fino a 37-38 anni. Altro che Olimpiadi di Milano Cortina 2026». 

Traguardo che ha in mente anche Goggia. 
«Sofia è fortissima. Ha un altro modo di sciare rispetto a Federica, ma le sue inversioni per aria sono uno spettacolo e il risultato è lo stesso: vince. O sale sul podio regolamente, infatti ha i due pettorali rossi della velocità. Credo che anche lei possa ambire alla coppa generale se crescerà ancora in gigante. E si vede il lavoro tecnico che ha fatto. Sugli sci è molto più stabile. Andrò a vedere entrambe a Cortina». 

Tra gli uomini il piatto invece piange. 
«Intanto godiamoci il ritorno di Paris. La vittoria in Gardena è una grande sorpresa, ma è andato forte e arriva Bormio, la sua pista. E tra i discesisti c’è anche Casse che può fare risultato».  

Ma il suo gigante... Visto la Badia e sentito le polemiche di De Aliprandini? 
«Siamo indietro e quando c’è uno come Odermatt che sci che sembra passeggiare e ti rifila tre secondi diventa tutto ancora più difficile, ma non è il momento di fare polemiche. È un periodo no, però penso a Vinatzer. E che c’è lo slalom Campiglio. Venerdì sarò lì a tifare». 

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TORINO - Non ha mai amato spegnere le candeline e le 57 che soffierà stasera con gli amici di sempre non sono neppure uno dei numeri che invece adorava trasformare in filastrocche per i suoi trionfi. Ricordate il “non c’è due senza tre e la quarta viene da s’è”? Alberto Tomba, che alla voce vittorie ha chiuso nell’ormai lontano 1998 con cifra tonda in Coppa del Mondo (anche se continua a considerarne 51), continua a guardare le gare con passione, la stessa che gli italiani e il mondo dello sci aveva per lui. Inimitabile. Anche nel presente dominato dal nuovo fenomeno Marco Odermatt, neppure lontanamente personaggio come il bolognese. Semmai Tomba è esaltato dalla strana coppia al femminile Federica Brignone-Sofia Goggia, che si stanno spingendo tra sorpassi e controsorpassi nel conto delle vittorie, arrivato a 24 per la valdostana. Come Gustavo Thoeni. 

Alberto, ha visto che donne? 
«Sono in forma, non posso che complimentarmi e dire grazie. Stanno facendo un’altra stagione vincente. E poi come sciano...». 

Sofia ha paragonato le curve di Federica alle pennellate di Mantegna. 
«Riesce a fare con gli sci quello che vuole. Dicono che ricordi Deborah (la Compagnoni, ndr) o me stesso per l’eleganza e il gesto. Concordo, mi piace moltissimo la sua conduzione, sempre in taglio. I cambi di direzione di Federica sono qualcosa di quasi unico. I risultati ne sono la conseguenza».

E l’hanno riportata vicina a Mikaela Shiffrin, a portata del sogno Coppa del Mondo. 
«Federica ha l’esperienza per gestire le gare e la stagione. E poi è una tigre, se l’è messa pure sul casco. È vincente in gigante e superG e può esserlo anche in discesa. È presto per parlarne, ma sì, per me può arrivare fino alla fine e rivincere la Coppa. Glielo auguro. Mi sembra una favola come il mio Bologna di Thiago Motta, che vince giocando bene ed è in zona Champions». 

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