La vela, nell’America’s Cup, è un sport di squadra, è un sport di ruoli ben definiti: simile al rugby. Ognuno ha il suo compito e in quello deve primeggiare. Ieri Luna Rossa Prada Pirelli ha vinto le due regate d’apertura della semifinale di Louis Vuitton Cup - il torneo che designerà la sfidante del defender New Zealand per l’America’s Cup 2024 – con il collettivo, l’eccellenza del suo equipaggio, la lucidità di testa e la tecnica di match race, la forza e la potenza dei muscoli. La perfezione è lontana, alcune magagne sono emerse, ma è chiaro che in questi duelli a cavallo dei bolidi del mare, la spunta chi sbaglia di meno, chi fa meno strada e spreca meno energie per arrivare primo al traguardo. Un piano di intenti che sotto il sole di Barcellona è stato ben introiettato dall’AC75 italiano che ha piazzato una pesante doppietta ai danni di un’indomabile, ma volubile, American Magic: un 2-0 che segna la rotta, almeno si spera, verso la finale della Louis Vuitton, essendo la serie al meglio delle 9 regate.
Luna Rossa: la perfezione delle scelte
Non è stato per nulla facile, però, sconfiggere il New York Yacht Club, pur privo di uno dei suoi timonieri titolari, Tom Goodison, sostituito dal meno esperto Lucas Calabrese a cui, però, non si può buttare la croce addosso per i limiti nel corpo a corpo del team sailing a stelle e strisce già emersi con la formazione titolare. Semplicemente, i due capitani azzurri, Jimmy Spithill e Francesco Bruni, e i trimmer Umberto Molineris e Andrea Tesei, hanno saputo interpretare meglio le regate. Come detto, non sono stati impeccabili, con due partenze sbagliate, specie la prima, ma quando è giunta l’ora di leggere e farsi amico il vento instabile di ieri (tra gli 8 e i 10 nodi) e scegliere gli attimi fuggenti in cui operare virate e strambate e battezzare il lato giusto di gara, le scelte di Luna Rossa sono state perfette.
L’incontro di apertura, quello più delicato per la tensione sull’AC75 tricolore dopo i 3 ko di fila nel round robin, ha visto il Team Prada Pirelli operare un recupero pazzesco da 20” di ritardo e circa 300 metri. La maggiore velocità di Luna Rossa e le sbavature di American Magic, che ha spanciato in virata nel secondo lato di bolina, hanno permesso alla nostra imbarcazione di chiudere il gap e operare il sorpasso nel quarto lato di gara, sfruttando una buona pressione sulla parte destra del campo gara (il famoso fiuto del vento in cui è maestro Bruni). American Magic, pur poco pulita nella manovre, si è fatta minacciosa nello sprint finale chiudendo dietro agli azzurri di soli 7”. Altrettanto avvincente gara-2, decisa dal sorpasso di Luna Rossa sul secondo lato di bolina, dopo un’altra lieve spanciata di American Magic, grazie all’ottima andatura e a una serie di incroci ravvicinati vinti di prepotenza e sagacia dall’Italia.
Bruni: "Mai vissuto giornate così strane"
Mai, però dare per morta American Magic che nell’ultimo tratto si è portata, cavalcando un salto di vento favorevole, a 70 metri dagli uomini di Max Sirena. Spithill-Bruni, però, con maestria e sangue freddo, hanno costretto Slingsby-Calabrese a una strambata in più, tenendoli dietro di 18” al traguardo. "Le condizioni erano durissime – afferma Checco Bruni - . È stata una battaglia. È stato difficile avere una lettura corretta della pressione del vento e delle prestazioni della barca. Non avevamo mai vissuto finora delle giornate così strane. Siamo stati bravi a ottenere il meglio". Nell’altra semifinale, Ineos Britannia ha dominato Alinghi vincendo le due prove rispettivamente con 2’05” e 1’37” di distacco. Si prosegue oggi,ore 14 (diretta Mediaset e Sky) con la terza e quarta regata.