Gloria e Marco nostri figli per un istante

Non di calcio, questa volta, non di sport, ma di qualcosa che è molto più forte
Gloria e Marco nostri figli per un istante

Non di calcio, questa volta, non di sport, ma di qualcosa che è molto più forte: il sentimento di un genitore che dopo aver letto un articolo sui due ragazzi italiani morti nell’incendio della Grenfell Tower, a Londra, avrebbe bisogno di spegnere il computer e correre ad abbracciare suo figlio.
“Intorno alle 4 c’è stato il tempo per un’ultima telefonata” questo il passaggio che strappa il cuore. “Il fumo stava per invadere l’appartamento. “Mamma, mi sono resa conto che sto morendo. Grazie per quello che hai fatto per me”. Poi, l’addio di Gloria Trevisan: “Sto per andare in cielo, vi aiuterò da lì””.
“La mamma racconta che, a marzo, la figlia era emigrata per realizzare il sogno di fare l’architetto: “Dopo la laurea con 110, in Veneto le proponevano di lavorare per 300 euro al mese. Ma Gloria non voleva pesare su di noi e ha deciso di andare all’estero con Marco. In poche settimane ha avuto l’occasione di guadagnare 1.800 sterline (2.100 euro) al mese. Londra ha saputo offrirle ciò che meritava per le sue capacità”. Anche papà Loris è arrabbiato: “È colpa dello Stato che costringe i nostri figli a scappare all’ estero per cercare un lavoro””.
Quelle parole: “Grazie per quello che hai fatto. Sto per andare in cielo, vi aiuterò da lì”.
Gloria e Marco figli di tutti noi, per un terribile istante.

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